‘Rolling in the Deep’, guarda la sequenza di apertura del nuovo film di Xavier Dolan | Rolling Stone Italia
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‘Rolling in the Deep’, guarda la sequenza di apertura del nuovo film di Xavier Dolan

'La mia vita con John F. Donovan' è il primo lungometraggio in inglese dell'enfant prodige del cinema e ha per protagonista Kit Harington

Il primo film in lingua inglese di Xavier Dolan, La mia vita con John F. Donovan, si apre con alcune panoramiche di New York alternate alle sequenze della vita sotto i riflettori del protagonista, interpretato Kit Harington, sulle potentissime note di Rolling in The Deep di Adele (vedi la clip in esclusiva in testa all’articolo). L’esordio hollywoodiano di Dolan, già molto discusso, è una riflessione sui temi del successo, dell’ascesa e del declino. E le musiche lavorano a contrasto o supporto di questo, impeccabilmente curate per definire e articolare pensieri, paure, desideri, speranze e sogni dei personaggi.

Chi conosce il cinema dell’enfant prodige non sarà sorpreso nel vedere che i momenti musicali nutrono e danno sostanza al film, con una selezione di brani che giocano un ruolo fondamentale dal punto di vista narrativa. Da Bittersweet Symphony dei Verve, a Sulk dei TR/ST, dai Green Day, a Pink, da Cat ai Blink-182, la colonna sonora di Donovan è una vera e propria dichiarazione d’amore alla cultura pop degli anni 2000 e 2010. Come bonus poi c’è una cover di Stand by Me cantata da Florence & The Machine, che accompagna delicatamente uno delle scene più commoventi del lungometraggio.

“Abbiamo scritto il copione insieme, nella stessa stanza”, racconta Jacob Tierney, che ha sceneggiato il film insieme a Dolan. “Xavier non voleva che scrivessimo in luoghi separati, quindi andavo a casa sua e passavamo metà della giornata a scrivere e l’altra metà a guardare filmati su YouTube. Oppure mi faceva sentire dei brani musicali”.

Ci sono molti registi noti per l’uso frequente e singolare di musica pop, vedi l’approccio esuberante di Danny Boyle (Trainspotting, The Millionaire), quello malinconico di Cameron Crowe (Almost Famous, Vanilla Sky) o le melodie più superficialmente abbinate allo stile visivo neo-noir di Nicolas Winding Refn. Dolan fa scuola a sé. Le sue scelte sulle colonne sonore hanno una tenerezza emotiva che scava sotto la pelle e si insinua nell’anima dei suoi personaggi.

In questo senso è in Mommy che Dolan utilizza la musica in maniera più audace. Il film usa il 4:3 per incarnare anche visivamente la vita soffocante di Diane (Anne Dorval) come madre sola e disoccupata di un adolescente difficile. Se il rap connota la ribellione del figlio Steve (Antoine Olivier Pilon), è Wonderwall degli Oasis a simboleggiare la sua liberazione da un circolo autodistruttivo. In un momento euforico, mentre va sulla skate per strada ad occhi chiusi, Steve allarga le braccia durante la pausa della batteria espandendo l’inquadratura fino a farla diventare widescreen. E a respirare, finalmente.

“Per molto tempo prima che arrivasse il sonoro, la musica è stata l’unica voce del cinema, sono legati a doppio filo” ha detto in passato Dolan. “Quindi non vedo alcun motivo per mettermi dei paletti, pensando a quanta musica inserire nei film”.

La mia vita con John F. Donovan arriva al cinema il 27 giugno.