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Roberta Pitrone: «Sono la fidanzata d’Italia, anche se per Borghi sono troppo social»

Siciliana doc trasferita a Roma, 32 anni, ex ballerina e oggi art director, compagna di uno dei più grandi talenti attoriali che abbiamo oggi in Italia e influencer su Instagram. A modo suo.
Roberta Pitrone scattata da Fabrizio Cestari per Rolling Stone a Venezia 75. Make up: Giorgio Armani Beauty.

Roberta Pitrone scattata da Fabrizio Cestari per Rolling Stone a Venezia 75. Make up: Giorgio Armani Beauty.

“Fidanzata d’Italia”, così recita la sua descrizione su Instagram. E Roberta Pitrone la “fidanzata d’Italia” lo è più che mai in questi giorni, in cui il suo compagno, Alessandro Borghi, ha presentato a Venezia e sta portando in giro per i cinema d’Italia Sulla mia pelle, il film dove è diventato Stefano Cucchi con il cuore, con la testa e con il corpo. La sua interpretazione ha commosso, scioccato, scosso chiunque l’abbia visto al cinema o su Netflix.

«Si è immerso completamente nella storia, ha perso 18 chili» ha raccontato lei. «Quando tornava a casa di rado mangiava e alle 20 andava a dormire, per non sentire la fame». Roberta su Instagram ha postato un’immagine, che dice tutto, ma proprio tutto.

L’abbiamo incontrata al make up prima di un red carpet veneziano e ci siamo fatti una bella chiacchierata con lei. Tra una story e l’altra, ovviamente. Perché oltre ad essere la più grande sostenitrice di Borghi, Roberta, esuberanza da vendere e sorriso contagiosissimo, si sta costruendo un seguito sui social, grazie alla sua spontaneità. Un consiglio: se ancora non l’avete fatto, cliccate follow sul suo profilo, lapitrone, dove la descrizione recita anche: “su Instagram siamo tutte bone”. Sì, l’ironia è un’altra delle armi di Roberta, «una ragazza di 32 anni, siciliana, che si è trasferita a Roma a 19 anni, ha fatto la ballerina per quasi 10 e ora ha smesso. Lo dico pubblicamente: non sono più una ballerina (ride). E soprattutto non ho fatto Amici come hanno scritto in molti, non è vero… Adesso sono un’art director, amo il mio mondo, il mio lavoro. E poi ovviamente ho un fidanzato che nel tempo è diventato famoso, ma io mi sono messa con lui prima che lo fosse, sottolineiamolo questo: ci ho creduto, sono io la vera talent scout», ride.

La sua avventura social inizia proprio al Lido un anno fa, quando Alessandro Borghi è il padrino della 74esima edizione, dove nasce l’hashtag #lapitroneraccontavenezia: «Non è mai stata una cosa scritta a tavolino, io sono così, esuberante, chi mi conosce lo sa. Stare alla Mostra 15 giorni con il mio fidanzato in quel ruolo è un’esperienza unica e volevo raccontare il mio punto di vista, ovviamente nel mio piccolo network, perché all’inizio erano quattro miei amici. Poi questa cosa ha iniziato effettivamente ad avere un po’ di seguito, ed è partito #lapitroneraccontalevacanze e tanto altro (ride). Ma niente di troppo importante, è soltanto il mio modo».

Alessandro è il suo opposto, spiega lei: «È la persona più riservata del mondo, soprattutto sulla vita privata, spesso ci scontriamo su questo. Quando gli faccio le stories a volte si arrabbia, altre si ride. Alcune cose poi mi vieta proprio di pubblicarle, e io sono brava, non lo faccio. Mi conosce e sa che sono sempre stata così, ma l’importante è mantenere una soglia di rispetto, se non invado troppo il suo spazio, non si lamenta».

Sui social è tutto estremamente costruito, quindi la ventata di freschezza portata da Roberta è passata tutt’altro che inosservata: «Parlavo con delle mie carissime amiche super influencer da 500k di follower, le adoro, ma ovviamente sono strutturate: pubblicano foto di un determinato tipo, sono vestite in un certo modo, scrivono delle cose bilingue perché fa glamour. Io no, non sono quello, faccio a modo mio, chiaramente il mio feedback viene da ragazze come me che dicono: “Se fossi stata al posto della Pitrone e mi fossi trovata lì per puro caso, avrei fatto pure io la story dicendo: “Oddio c’è Ryan Gosling, guardate che figo” e non “Ryan is my friend, ecco”» ride.

«Ormai le ragazze che mi seguono sono praticamente tutte amiche mie, mi scrivono: “Robi ma il diario oggi non lo fai?”, quando capita che pubblichi il pomeriggio anziché il mattino… E non mi scrivono di certo per vedere come sono vestita, lo fanno per scoprire questo backstage molto… reale».

Ci alziamo dal divanetto perché Roberta deve andare al make up: si siede davanti allo specchio e fa un’esilarante story sul modello Jon Kortajarena e, ovviamente, mi tagga. Intanto la chiaccherata prosegue: «Normalmente mi trucco con base blush come se piovesse, tre chili e mezzo di mascara e rossetto rosso, come questo di Giorgio Armani Beauty». E a proposito di bellezza, la Pitrone ha anche lanciato da tempo su Instagram una sfida a Irina Shayk: «Per me lei è la donna più bella del mondo e, in quanto donna più bella del mondo, la voglia morta», ride. «Due anni fa a Cannes avevo un vestito giallo, bellissimo, con i glitter, lo strascico… mi sparo queste foto da super bona, peccato che due giorni dopo arriva lei: aveva partorito da sei minuti, era in forma smagliante e con un abito uguale al mio. E niente, lì per me è finita Cannes, finito tutto». Ridiamo tutte e tre, io, Roberta e la make up artist.

La Mostra di Venezia però avrà sempre un posto speciale nel cuore di Roberta: 4 anni fa è arrivata qui al fianco di Borghi per la presentazione di Non essere cattivo di Claudio Caligari: «Era la prima volta per Ale al Lido e la prima volta che le persone lo riconoscevano. E poi c’era un’emozione incredibile legata al progetto, con il regista scomparso da pochissimo. Anche io ero emozionata, sconvolta perché io non avevo ancora guardato il film e soprattutto non avevo praticamente mai nemmeno visto Alessandro recitare. Quindi prima volta a Venezia, prima volta a fare un carpet, prima standing ovation di 10 minuti dopo la proiezione, prima volta che vedo recitare Alessandro… e mi rendo conto che è un talento incredibile, lo scopro lì, insieme a tutti. Mi sentivo un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie».

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