Quentin Tarantino contro la Marvel: ecco le sue nuove dichiarazioni-bomba | Rolling Stone Italia
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Quentin Tarantino contro la Marvel: ecco le sue nuove dichiarazioni-bomba

Ma anche il fatto che non esistono più le vere star del cinema, l’uso della violenza (e della ’N word’) nei suoi film, e l’annosissima questione: il suo prossimo sarà davvero l’ultimo? Quentin confessa (ancora) tutto

Quentin Tarantino contro la Marvel: ecco le sue nuove dichiarazioni-bomba

Quentin Tarantino sul red carpet della 16esima Festa di Roma

Foto: Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/WireImage via Getty Images

Dopo aver rivelato quali sono secondo lui i sette film perfetti della storia del cinema, Quentin Tarantino torna a parlare.

E stavolta si scontra (di nuovo) contro uno dei suoi nemici giurati: la Marvel.

«Da ragazzo ero un collezionista fanatico di fumetti Marvel», ha dichiarato nel corso del podcast 2 Bears 1 Cave. «Se questi film fossero usciti quando avevo vent’anni, forse sarei stato felicissimo e li avrei amati. Ma anche perché non sarebbero stati gli unici titoli prodotti a Hollywood. Ora ho quasi sessant’anni, e sugli schermi si vedono solo cinecomic… quindi no, non provo nessun entusiasmo davanti ad essi».

Tarantino sottolinea il fatto che oggigiorno non ci sia molto altro in giro: «Sono così incazzato perché sembra che siano l’unica cosa che si possa produrre, l’unica che possa generare entusiasmo in una fanbase, e anche negli Studios che li realizzano. Rimprovero il fatto che [i film Marvel] costituiscano l’intera rappresentazione dell’era cinematografica che stiamo vivendo. Non c’è molto spazio per altro, e questo per me è il vero problema».

Quentin critica anche quella che secondo lui è una nuova accezione del termine “movie star”. E la colpa è sempre della Marvel. «Oggi ci sono tutti questi attori diventati famosi perché hanno interpretato supereroi, ma non sono vere star del cinema, giusto? È Captain America la vera star. O Thor. Non sono il primo a dirlo, ma lo ripeto: sono i personaggi di questi franchise i veri divi, non gli attori che li interpretano».

In un’altra intervista a Variety, invece, il regista è tornato sull’uso della violenza nei suoi film. E anche su quello della “N word“, difeso da collaboratori black come il fedele Samuel L. Jackson. «[A quelle critiche] io rispondo: guardate qualcos’altro», dice Tarantino. «Se avete un problema coi miei film, allora non sono i film che fanno per voi. Evidentemente non siete il pubblico per cui sono pensati».

L’ultima dichiarazione di Quentin che sta facendo parlare riguarda invece l’altra annosissima questione: è vero oppure no che il suo prossimo film sarà l’ultimo? Nel corso di una recente intervista con la CNN, Tarantino ha affermato: «Faccio questo mestiere da trent’anni, e forse è il caso di interrompere lo spettacolo. Sono un intrattenitore, voglio lasciare il pubblico col desiderio di qualcosa di più».

«Non voglio diventare un vecchio che ha perso il suo tocco», ha aggiunto. «In realtà mi sento già un vecchio, quando osservo il panorama cinematografico di oggi. È esattamente quello che mi sta succedendo».

Il suo prossimo progetto potrebbe dunque essere davvero l’ultimo, «ma non ho fretta di girarlo. Ho il mio libro (il romanzo che amplia le vicende di C’era una volta a… Hollywood, ndr), tante altre cose in ballo. Deciderò poi di cosa parlerà il mio prossimo film».

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