Quando Aretha Franklin rubò la scena in 'Blues Brothers' | Rolling Stone Italia
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Quando Aretha Franklin rubò la scena in ‘Blues Brothers’

La Regina del Soul nelle parole di John Landis: il regista l'ha diretta nel musical cult del 1980, dove canta 'Think' in una sequenza memorabile, e nel secondo capitolo del 1998.

Quando Aretha Franklin rubò la scena in ‘Blues Brothers’

Aretha Franklin ha recitato solo due volte al cinema. Sì certo, le sue canzoni fanno parte di dozzine di film, da Ritorno a casa – Coming Home ad American Graffiti 2 ed è apparsa in qualche documentario. Ma la Regina del Soul ha accettato di diventare attrice sul grande schermo soltanto per Blues Brothers e Blues Brothers: Il mito continua. E John Landis ovviamente l’ha diretta in entrambe le occasioni.

Nel 1980 il musical cult con John Belushi e Dan Aykroyd ha visto i cameo di un gruppo di veri e propri titani della musica soul, R&B e blues – tra cui James Brown, Ray Charles, Cab Calloway e John Lee Hooker – in un momento in cui erano stati un po’ messi da parte dall’era della disco: “L’intenzione di John e Danny era riportare sotto i riflettori questi grandi artisti americani”, spiega John Landis in un’intervista a Deadline. Tutte apparizioni importanti ovviamente, ma è stata la sequenza di cinque minuti in cui Aretha canta Think che si è rivelata assolutamente memorabile.

La Franklin interpretava Mrs. Murphy, cameriera di una tavola calda e moglie del chitarrista blues Matt ‘Guitar’ Murphy. Quando al marito viene chiesto da Jake (John Belushi) e Elwood (Dan Aykroyd) di ricongiungersi alla band, la donna cerca di dissuaderlo con una bella dose di impertinenza e poi attaccando con il classico Think, tratto dall’album del 1968 Aretha Now, con tanto di coreografia.

Se la scena epica non bastava a convincere il consorte che decideva di tornare sulla strada con i Blues Brothers, era però riuscita a rinvigorire la carriera della Franklin, dopo che gli album Sweet Passion del 1977, Almighty Fire del 1978 e La Diva del 1979 non avevano raggiunto il successo commerciale dei precedenti, e a presentare Aretha a un nuovo pubblico, mostrando la diva perfezionista mentre indossava pantofole e grembiule rosa sporco: “Eravamo un po’ preoccupati, ci chiedevamo come avrebbe reagito al costume. E a lei andava benissimo, lo amava”, afferma Landis “Abbiamo scritto quella sequenza per Aretha. Era la Regina del Soul, un’interprete leggendaria” afferma Landis ”Eravamo eccitati dal fatto che fosse nel film. È stata la nostra fortuna. Come la maggior parte dei miei lavori negli Stati Uniti, la pellicola ha avuto recensioni davvero terribili. Tranne quella di Pauline Kael, che ha sempre fatto a pezzi tutto quello che facevo: la sua critica di Blues Brothers è stata essenzialmente un accantonamento del film, e poi cinque o sei pagine sul genio di Aretha Franklin. Cosa che, comunque, a me stava benissimo”.

Landis ha raccontato un altro paio di curiosità sulle riprese: “Come molti artisti con cui ho lavorato, Aretha ha avuto qualche problema con il lip sync. E questo ha perfettamente senso, se pensi che non ha mai cantato un pezzo allo stesso modo due volte”. A mettere un po’ a disagio Landis poi c’era l’abitudine della cantante di dargli del lei: “Per qualche misterioso motivo – credo perché ero il regista – ha insistito per chiamarmi Mr. Landis. Io le dicevo di chiamarmi John. E lei: ’Ok, lo farò, Mr. Landis’. Si è fidata di me ed è stata incredibile nel film”.

La produzione preparato la traccia per Think ma la Franklin è arrivata un paio di giorni prima delle riprese, “l’ha ascoltata e ha detto: ‘Ok, ma vorrei sostituire il piano’. ‘Fantastico’ abbiamo risposto ‘Cosa vuoi fare?’. E lei: ‘Suono io’. Si è seduta con la schiena rivolta a noi, davanti al pianoforte, microfonata. Ha eseguito il pezzo una volta e ha ascoltato la registrazione. ‘Mi piacerebbe farlo di nuovo’ ha detto e il secondo take è quello del film. Era semplicemente meravigliosa”.

Per cantare Respect invece ha aspettato il secondo capitolo, dove lei e Murphy hanno ripreso i loro ruoli: “In realtà pensava di fare Respect nel primo film, ma io volevo che cantasse Think, perché era una commedia musicale tradizionale, in cui il dialogo degli attori portava a brani che sviluppavano la trama. Think è stata la canzone che abbiamo scelto quando Danny e io abbiamo scritto la sceneggiatura”. E una scena che è entrata nella Storia.