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Per Natalie Portman il cinema non è più «pop», e sta benissimo così

Il commento in un'intervista a 'Vanity Fair'. Le vere "star" per i giovani? L'attrice non ha dubbi: si trovano su «YouTube, o cose così»

Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

«C’è una sorta di liberazione nel sapere che la tua arte non è più pop, ti dà la possibilità di esplorare cose che ti interessano veramente. Diventa qualcosa che ha a che fare con la passione, e non con il business».

Il cinema non è più un’arte “popolare” e mainstream? Così sembra pensarla Natalie Portman, che nel centro della settima arte, Hollywood, ha navigato più di un’era. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attrice – che abbiamo visto recentemente in May December di Todd Haynes, da noi in sala dal 21 marzo – ha infatti dichiarato: «Una cosa che mi ha stupito molto è stato il declino del cinema come forma di intrattenimento primario. Mi sembra che ora sia molto più una nicchia. Voglio dire, se chiedessi a qualcuno dell’età dei miei figli se conoscono qualche stella del cinema, be’, sono sicura che conoscerebbero molte più star di YouTube, o cose così».

Portman sembra dunque tracciare una nuova forma di divisione generazionale. Se però, spesso, le diverse modalità di fruizione della cultura pop generano polemiche tra chi pensa che “prima era meglio” e chi, invece, applaude il cambiamento, l’attrice sembra considerare il cambiamento molto positivo per il cinema in quanto forma d’arte.

«È [una situazione] interessante, bisogna stare attenti che [il cinema] non diventi qualcosa di elitario. Penso che tutte le forme d’arte, diventando meno pop, debbano porsi questa domanda: ok, per chi stiamo producendo? Ed è [un momento] fantastico, perché la creatività si è democratizzata, i gatekeeper sono stati spostati, tutti possono mettere le mani in pasta, se hai talento puoi davvero emergere».

Ha poi continuato: «[Il cinema] è accessibile come mai prima d’ora. Mettiamo che qualcuno abiti in una piccola città: quando ero piccola io, avrebbe voluto dire essere distante dal cinema. Ora invece, grazie a internet, si può raggiungere tutto. Quindi è una medaglia a due facce, è davvero incredibile pensare che sempre più persone potrebbero vedere un tuo, mettiamo, strambo film d’arte».

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