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Pensate se Louis C.K. si fosse masturbato di fronte a Martin Luther King

Dopo che lo scandalo Weinstein ha travolto Hollywood, Dave Chappelle, ha difeso il collega: «Louis C.K. che si masturba? Mi ha fatto spanciare dalle risate»

Il 31 dicembre, Netflix ha caricato un nuovo stand up comico, The Bird Revelation. La sua importanza non deriva tanto dal nome che sta scritto sulla locandina, quello di Sua Maestà Dave Chappelle, ma dal fatto che, per la prima volta dopo lo scandalo, qualcuno di davvero rilevante ha difeso Louis C.K.. Non un politico, né una star di Hollywood bensì un collega, forse attualmente il più grande comico che ci sia in America.

Lo conosciamo tutti, il merdone in cui si è messo il barbarossa C.K.. Il suo è stato uno dei casi più discussi del cosiddetto Pervnado, ovvero, come l’ha rinominato il New York Post, quel tornado mediatico e giudiziario sollevato dal caso Harvey Weinstein. Da quello stesso turbine poi sono stati risucchiati dentro molti altri “pervertiti” dello showbiz e per eco è poi arrivato anche in Italia.

C.K. era fra questi “perv”, accusato da cinque donne diverse di essersi masturbato di fronte a loro o comunque di averci provato. Pochi giorni dopo alle accuse pubbliche, parliamo di novembre 2017, Louis ha fatto l’unica cosa sensata in quella situazione, cioè ha risposto confermando ogni voce: tutto vero e per questo doveva pagare. Ecco, ma pagare quanto? E soprattutto: che fine ha fatto Louis C.K. dopo la mancata uscita del suo film I Love You Daddy? (che tra l’altro è la storia di un autore e produttore televisivo che tenta di porre un freno alla morbosa storia d’amore che sta sbocciando fra la figlia minorenne e un regista sessantottenne.)

Il network TBS ha cancellato anche la messa in onda di The Cops, la sua serie animata con uscita prevista per quest’anno, ed FX ha fatto lo stesso con il suo show. Idem per i suoi vecchi programmi in streaming su HBO.

«Hanno portato via tutto da Louis C.K.» dice Chappelle in The Bird Revelation, «Ma credo che sia una reazione spropositata, non so.» Louis C.K. è uno che sulla sua devianza sessuale ha costruito un linguaggio, centinaia di battute di quelle che ti fanno ridere alle lacrime e contemporaneamente esclamare ‘Che schifo!’, e soprattutto una carriera. «Tutte queste accuse [quelle a Weinstein e compagnia] erano davvero orribili ma – forse non dovrei dirlo – fanculo, la sua è stata l’unica che mi ha fatto spanciare dalle risate. (…) Una di queste ragazze ha affermato che Louis si stava masturbando mentre parlavano al telefono. Ragazza, davvero non sai riagganciare il telefono? Come diavolo pensi di sopravvivere nello showbusiness se una cosa come questa ostacola i tuoi sogni?”.

Il tema principale delle accuse al comico, infatti, non verte tanto intorno al reato di violenza sessuale o di stupro, in quanto nessuna delle vittime ha detto di esser stata toccata o violentata, ma piuttosto al fatto che questi comportamenti scabrosi abbiano rappresentato per le ragazze un abuso morale di potere e, nelle parole di una di queste, alla fine del proprio sogno di lavorare nel mondo della commedia. E qui Chappelle insiste: «Una ragazza ha detto: ‘Louis C.K. che si masturba davanti a me ha rovinato i miei sogni’. Mi permetta di dire, madame, che lei non ha mai avuto un sogno. (…) Compariamolo al sogno di Martin Luther King. Pensate che se Louis si fosse masturbato di fronte al Dr. King quello avrebbe detto “Oh mio Dio, non posso continuare con questa storia del movimento. Mi dispiace ma la liberazione dei neri deve essere fermata. Non potevo sapere che questo avrebbe tirato fuori il suo [pene] e si sarebbe [masturbato]”? Lui sì che aveva un sogno!”.

Il fatto che Louis abbia sempre scherzato pubblicamente sul suo vizio di masturbarsi in pubblico non è un’attenuante ed è giusto che paghi per i suoi errori. Ma Louis a differenza di Harvey non ha toccato nessuno, quindi per legge non è colpevole di violenza sessuale. Merita di pagare, in tribunale e non in carcere, ma né lui né il mondo intero meritano di perdere rispettivamente una carriera e uno dei più grandi comici di questo tempo. «Ora avete spaventato tutti i cattivi» si congratula sinceramente Chappelle con le vittime dei soprusi, «ma sappiate che la paura non fa durare la pace».

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