Olivia Wilde sul licenziamento di Shia LeBeouf: «Mi ha dato un ultimatum tra lui e Florence Pugh e ho scelto lei» | Rolling Stone Italia
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Olivia Wilde sul licenziamento di Shia LeBeouf: «Mi ha dato un ultimatum tra lui e Florence Pugh e ho scelto lei»

Ospite del 'Late Show with Stephen Colbert', la regista ha voluto dir la sua sui dissidi con l'attore: «Abbiamo dovuto sostituire Shia. È un attore fantastico ma con lui non funzionava»

Olivia Wilde sul licenziamento di Shia LeBeouf: «Mi ha dato un ultimatum tra lui e Florence Pugh e ho scelto lei»

Shia LeBeouf e Olivia Wilde

Foto: Jeff Kravitz/FilmMagic (1) e Dia Dipasupil/Getty Images (2)

Ci sono dei quesiti a cui forse non troveremo mai la risposta. È nato prima l’uovo o la gallina? Harry Style ha davvero sputato a Chris Pine? Shia LaBeouf è stato licenziato da Olivia Wilde o è stato lui ad abbandonare il set di Don’t Worry Darling?

Non si fermano infatti i gossip attorno al film più chiacchierato di questi mesi, Don’t Worry Darling di Olivia Wilde. A riaccendere la fiamma del pettegolezzo, dopo lo spitgate, è stata proprio la regista del film che, ospite al Late Show with Stephen Colbert, si è presa un momento per tornare sul diverbio con l’attore Shia LaBeouf.

Facciamo un passo indietro. Poco prima dell’uscita del film, Wilde dichiara, in un’intervista a Variety, di aver sostituito l’attore principale Shia LaBeouf con Harry Styles, suo nuovo compagno. La motivazione è legata ai metodi di lavoro, la regista sostiene infatti che Shia abbia avuto un’energia fin troppo combattiva sul set, così da dover essere allontanato per mettere in sicurezza l’ambiente. L’attore però non ci sta, nega il licenziamento sostenendo di aver abbandonato il film poiché gli altri attori «non trovavano tempo per fare delle prove insieme». Per avvalorare la sua tesi, pubblica inoltre un videomessaggio della regista in cui sembra pregarlo di ripensarci e in cui si evince una reale tensione tra lei, Shia e Florence Pugh, l’attrice protagonista del film (che ha successivamente deciso di non partecipare alla campagna promozionale del film).

Nello studio di Colbert, la regista decide di ripartire da qui: «Ci sono messaggi privati che sono stati pubblicati senza contesto per far sembrare che la situazione fosse diversa da quella che davvero era. All’inizio del film, come regista, ho provato a mediare delle situazioni per vedere se c’era l’opportunità per le persone coinvolte nel film di poter lavorare felicemente».

Incalzata da Colbert, che le chiede senza mezzi termini se ha licenziato LaBeouf, Wilde risponde: «Abbiamo dovuto sostituire Shia. È un attore fantastico ma con lui non funzionava. Quando mi ha dato un ultimatum tra lui o Florence, ho scelto Florence e sono davvero felice di averlo fatto». La regista ha poi aggiunto: «Lui così si è sentito libero di allontanarsi dal film e io mi sono sentita di poter proseguire senza di lui. È una questione di semantica».

Stimolata ancora dall’anchorman, Wilde ha messo così fine alla questione: «Questo lavoro non sarebbe andato nella direzione che voleva, quindi è dovuto andarsene».

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