Michele Riondino sarà il padrino della Mostra del Cinema di Venezia | Rolling Stone Italia
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Michele Riondino sarà il padrino della Mostra del Cinema di Venezia

L'attore pugliese condurrà le serate di apertura e chiusura della 75esima edizione.

Michele Riondino scattato da Fabrizio Cestari a Venezia 74.

Michele Riondino scattato da Fabrizio Cestari a Venezia 74.

Dopo che nel 2017 con Alessandro Borghi aveva rotto la lunga tradizione delle madrine, la Mostra del Cinema di Venezia quest’anno ha scelto un altro padrino: Michele Riondino. L’attore pugliese è un habituè al Lido, dove è stato più volte a presentare film in concorso e non, e condurrà le serate di apertura e di chiusura della 75esima edizione (29 agosto – 8 settembre). Prima di Borghi e Riondino, era dal 1998, quando Alessandro Gassmann fece gli onori di casa insieme a Livia Azzariti, che non c’era un uomo a tenere a battesimo la kermesse in Laguna.

Nato a Taranto nel 1979, Riondino spazia da sempre tra cinema, tv e palcoscenico. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, esordisce in teatro a fianco di nomi come Giuseppe Patroni Griffi, Marco Bellocchio, Emma Dante, Marco Baliani. Poi le serie tv italiane fino alla fondazione della propria compagnia “Circo Bordeaux” e al ruolo più importante della sua carriera: Francesco ne Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari,al fianco di Elio Germano.

Ha recitato in Fortapàsc di Marco Risi, Marpiccolo di Alessandro di Robilant, Dieci inverni, opera prima di Valerio Mieli, presentato al Lido. Nel 2010 viene selezionato come uno dei 10 migliori talenti europei e ritira il premio Shooting Star alla Berlinale, gira poi le pellicole Henrydi Alessandro Piva e il pluripremiato Noi credevamo di Mario Martone, in concorso nuovamente in Laguna, dove torna anche l’anno successivo nel cast dell’opera prima di Saverio di Biagio Qualche nuvola. Michele accetta la sfida di interpretare Salvo Montalbano in Il giovane Montalbano, 6 film per la tv che sono il prequel del fortunato ruolo interpretato da Luca Zingaretti.

Mentre sul grande schermo lo vediamo in Acciaio, tratto dal successo letterario di Silvia Avallone, e in Bella addormentata diretto da Marco Bellocchio (presentati a Venezia 69), nel 2012 Michele Riondino firma la regia degli spettacoli teatrali La vertigine del drago e Siamo solo noi. Nel 2014 è l’amico di Leopardi ne Il giovane favoloso di Mario Martone (in concorso a Venezia 71) e tra i nomi di Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani. Grazie al successone del Giovane Montalbano (che sfiora gli 8 milioni di telespettatori e uno share del 30%), la RAI affida nuovamente a Michele i ruoli da protagonista di due attesi progetti del palinsesto 2015: la seconda stagione del Giovane Montalbano e Pietro Mennea: la freccia del sud, sulla vita del famoso atleta olimpionico.

Nella stagione teatrale 2015-2016 Michele è impegnato con gli spettacoli Orfeo e Euridice, Giulio Cesare,Angelicamente anarchici – Fabrizio De Andrè e Don Andrea Gallo, di cui ha curato anche la regia. Michele torna Venezia nel 2016 con La ragazza del mondo, per cui riceve il Premio Pasinetti come migliore attore, e nel 2017 con Diva!, unico interprete maschile nel lungometraggio ispirato a Valentina Cortese. Riondino è anche protagonista del film tv La mossa del cavallo tratto dal romanzo di Camilleri. Prossimamente sarà al cinema in Restiamo amici di Antonello Grimaldi. Da 5 anni è il direttore artistico del concerto del primo Maggio a Taranto.