Martin Scorsese: «L’industry è finita» | Rolling Stone Italia
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Martin Scorsese: «L’industry è finita»

Secondo il regista, i blockbusteroni hollywoodiani carichi di effetti speciali non rappresentano più il cinema: «Non c'è interesse a supportare voci individuali con budget elevati. Ora lo chiamano indie»

Martin Scorsese a Cannes 2023

Foto: Patricia De Melo Moreira/AFP via Getty Images

«L’industry è finita». Sono dure le parole di Martin Scorsese in un’intervista a GQ per l’uscita del suo ultimo film, Killers of the Flower Moon. Il regista in particolare fa riferimento ai blockbuster carichi di effetti speciali che vanno per la maggiore a Hollywood: «In altre parole, del settore di cui facevo parte – e stiamo parlando di quasi, quanto, 50 anni fa? – be’, è come dire a qualcuno che nel 1970 faceva film muti: “Cosa pensi che sia successo?”», dice.

Scorsese ha aggiunto che i maggiori studi cinematografici, preferendo film più facili da commercializzare e che abbiano un potenziale di franchising, non hanno più interesse a supportare «voci individuali che esprimono sentimenti, pensieri e idee personali con budget elevati. Ora l’hanno incasellato in quella categoria che chiamano indie».

Il regista ha insistito sul fatto che i film sui supereroi dipendono fortemente dagli effetti speciali o da ciò che ha definito «contenuti fabbricati» che non rappresentano più il cinema.

«È quasi come se fosse l’Intelligenza Artificiale a realizzare un film. E questo non significa che non ci siano registi incredibili e addetti agli effetti visivi che realizzano bellissime opere d’arte. Ma cosa significa? Cosa fanno questi film al pubblico, cosa ci regalano? A parte il consumare qualcosa per poi eliminarlo subito dalla tua mente, da tutto il tuo corpo? Cosa ci rimane?», ha proseguito Scorsese nell’intervista.

Il regista ricorda di aver discusso parecchio con Harvey Weinstein per la durata e il budget di Gangs of New York, uscito nel 2002: «Mi sono reso conto che non avrei mai più potuto lavorare se avessi dovuto fare film in quel modo. Se quella fosse stata l’unica maniera per poter fare cinema, allora avrei dovuto smettere. Perché i risultati non erano soddisfacenti. A volte è stato estremamente difficile e non sarei sopravvissuto, sarei morto. E così ho deciso che era finita, davvero», ha ricordato Scorsese.

Anche la produzione The Departed – Il bene e il male del 2006 è stata complicata: la Warner Bros. voleva che uno dei due protagonisti del film, Leonardo DiCaprio e Matt Damon, sopravvivesse. «Volevano un franchising, non si trattava di una questione morale, di una persona che vive o muore».