«Pippo ha avuto un indebolimento neurologico alle gambe che lo ha condizionato molto. In più, vedeva poco e cercava di nascondermelo, mi individuava attraverso la provenienza della mia voce. Tutte le volte che andavo a trovarlo, uscivo con un senso di angoscia. Gli ultimi mesi li ha passati chiuso in casa, non è quasi mai uscito se non per andare al compleanno di Pingitore del Bagaglino (a settembre del 2024, ndr), aveva difficoltà a incontrare la gente. Anche con me, che l’ho conosciuto da giovane, a 25 anni quando dalla Sicilia venne per il provino alla Rai (e mi disse se va male mi prenda a lavorare nel suo studio con lei), nell’ultimo periodo preferiva lunghe telefonate, gli raccontavo le barzellette e lo sentivo ridere».
Giorgio Assumma, avvocato e amico di una vita di Pippo Baudo, ha raccontato al Corriere della sera il finale «sottotono», così lo definisce, del re della tv. «Un uomo che ha vissuto sull’apprezzamento degli altri, sentiva che il tempo volava via». Nell’ultimo periodo parlavano dei giovani in tv, «che hanno poche speranze mentre lui ne aveva lanciati tanti». Della vecchia generazione «parlava di Corrado che riusciva a mettere in tranquillità i suoi ospiti; non tutti noi, soprattutto la mia generazione, gli dobbiamo tantissimo, un sacco di insegnamenti anche solo nel vederlo condurre. Era un uomo colto, che però arrivava al cuore della gente voleva esprimere giudizi sui nuovi conduttori, era restio». Apprezzava Stefano De Martino: «Ha capito il modo di parlare al popolino, mi diceva».
Amici? «Pochi, un altro avvocato e un medico, siciliani come lui, che lo era profondamente anche per una certa permalosità. Era amico di Claudio Baglioni, che ebbe un incidente d’auto, si sfigurò il labbro e parte del naso, per fuggire dai fotografi si rifugiò a casa mia in campagna, passava le giornate a parlare con i contadini. Venne a trovarlo Pippo, voleva sapere come stava. E alla festa dei suoi 80 anni, sempre da me, si mise al piano dettando i tempi: cantammo in coro con Baglioni e Cocciante».
Proprio Baglioni lo ha ricordato in un comunicato: «Ci ha scoperto tutti e tutti, senza di lui, siamo più scoperti. Era attento, curioso, appassionato, laborioso, versatile, spiritoso, colto, meticoloso. Era tante cose, molte di più delle tante che ha fatto. Sarebbe riuscito a far bene anche altro, oltre la tv, se questa non l’avesse accaparrato. È stato un grande. SuperPippo. Davvero il più grande. È stato grandioso».







