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Lars Von Trier risponde a Björk

E il produttore di 'Dancer in the Dark' aggiunge: «Eravamo noi le vittime»

Lars Von Trier e Björk durante la premiazione di 'Dancer in the Dark'

L’esplosione del caso Weinstein ha scoperchiato il vaso di Pandora delle storie di violenza sessuale: attrici, cantanti e moltissime donne sui social – unite sotto l’hashtag #MeToo – hanno deciso di condividere le loro storie, scatenando un effetto a catena di cui si parlerà a lungo.

Domenica Björk ha scritto un lungo post su Facebook per raccontare la sua esperienza con un “regista danese” che l’avrebbe molestata durante le riprese del suo film. Naturalmente si riferiva a Lars Von Trier – Björk ha lavorato con solo un regista nato da quelle parti -, che la popstar ha definito come un uomo che «ha bisogno di una donna per far funzionare la sua anima: le invidia e le odia. Ed è per questo che deve distruggerle durante le riprese. E nascondere le prove».

La risposta del regista è arrivata qualche giorno dopo sulle pagine di un quotidiano danese: «Non è quello che è successo, tra noi due c’era solo una grande inimicizia. E la sua è una delle performance migliori di tutta la mia filmografia».

A rincarare la dose è arrivato Peter Aalbaek Jensn – co-produttore di Dancer in the Dark -, che ha detto: «Se non ricordo male le vittime eravamo noi. Quella donna è più forte di me, Lars Von Trier e tutta la troupe messa insieme». Questo sì che è un buon momento per auto-definirsi “una vittima”, no?

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