Ken Loach in difesa di San Siro: «L’idea della sua distruzione è sconvolgente, non deve essere permesso» | Rolling Stone Italia
Il mio amico Ken

Ken Loach in difesa di San Siro: «L’idea della sua distruzione è sconvolgente, non deve essere permesso»

Il regista britannico ha scritto un appello a poche ore dalla scadenza dell'avviso pubblico per l'area. Al momento l'unica proposta ufficiale è quella di Inter e Milan, che prevede il quasi totale abbattimento per costruire un nuovo stadio

Ken Loach in difesa di San Siro: «L’idea della sua distruzione è sconvolgente, non deve essere permesso»

Ken Loach a Cannes 2023

Foto: Stéphane Cardinale/Corbis via Getty Images

«Condivido il tuo orrore per la possibilità di perdere lo stadio di San Siro. È difficile credere che sia in pericolo. È uno dei più grandi e storici stadi di calcio al mondo, rispettato dai tifosi di tutto il mondo. L’idea della sua distruzione è sconvolgente e non deve essere permesso che accada». A scrivere queste parole è Ken Loach (che si firma semplicemente “football fan”) in una lettera inviata alla studiosa di politiche urbane e giornalista Lucia Tozzi.

Il regista britannico si è schierato a difesa del Meazza a poche ore dalla scadenza dell’avviso pubblico di Palazzo Marino per l’area di san Siro. Termine ultimo per le offerte, le 23.59 del 30 aprile. Unica proposta ufficiale finora quella di Inter e Milan, che prevede il quasi totale abbattimento per costruire un nuovo stadio.

Non è certo una sorpresa la passione di Loach per questo sport, che è stato anche al centro di suoi film come Il mio amico Eric, in cui un postino in pensione si affida al suo idolo, Eric Cantona del Manchester United (nel ruolo di se stesso), per superare una crisi esistenziale.

«Il calcio è sempre stato uno sport popolare e le grandi squadre sono sostenute dai loro fedeli fan. L’atmosfera che i tifosi creano negli stadi più grandi, come San Siro, può essere stimolante ed esaltante», scrive Loach, che sottolinea anche qui il focus del suo lavoro: la working class. «Quando la capienza viene ridotta e i prezzi dei biglietti aumentano, molti tifosi della classe operaia e popolare saranno esclusi. Il loro appassionato sostegno andrà perso e la dinamica del rapporto speciale con la squadra verrà indebolita. Chiunque capisca e si interessi di calcio lo sa. Confidiamo tutti che i milanesi, appassionati di calcio, non permetteranno che questa distruzione si verifichi».