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#JeSuisJimCarrey

L’attore è stato criticato su Twitter per i suoi ritratti provocatori della responsabile dei rapporti con la stampa della Casa Bianca e di Trump. Ma si chiama satira. E la satira fa quello che vuole.

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Che Jim Carrey si dedicasse da anni alla pittura era cosa nota. Ha iniziato a dipingere per “curare il suo cuore spezzato” e, a un certo punto, era così ossessionato da avere la casa piena di tele: non riusciva a muoversi, le opere erano diventate parte dell’arredamento, tanto che ormai era praticamente costretto a mangiarci sopra. I pochi eletti ammessi in quelle stanze includono, oltre ad artisti del calibro di Maurizio Cattelan, “tanti creativi” e “grandi atleti”.

Lebron James ha twittato la sua ammirazione per Carrey, dopo l’uscita di I Needed Colour, il documentario in cui vediamo l’attore alle prese con pennelli e tempere mentre spiega cosa gli mancava nella vita: colore.

Da novembre del 2017 però le sue opere sono diventate, oltre che sempre più colorate, decisamente politiche, di pari passo con l’attivismo anti-repubblicano e anti-Trump della star sul web. Vedi il ritratto di Rick Gates, l’ex consigliere del presidente al centro del Russiagate, che a febbraio si è dichiarato colpevole di cospirazione contro gli Stati Uniti, e quello del senatore Marco Rubio, accompagnato dalle parole : “L’agenda di Rubio è chiara. Continua a prendere milioni dalla National Rifle Association e lava via il sangue di bambini innocenti dalle sue mani. Apparentemente 3,3 di dollari milioni è il prezzo dell’anima di questo politico”.

Nei giorni scorsi (sabato per la precisione) si è scatenata una tempesta social, dopo che l’attore ha pubblicato sul suo profilo Twitter la caricatura di Sarah Huckabee Sanders, responsabile dei rapporti con la stampa della Casa Bianca (senza dichiarare apertamente che si trattasse di lei).

Nel testo Carrey ha scritto: “Questo è il ritratto di una cosiddetta cristiana il cui unico scopo nella vita è mentire per il male. Mostruoso!”. C’è di più: se non ve ne siete già accorti, il tweet stesso sembra imitare il modo di esprimersi sui social di Trump, che spesso usa punti esclamativi a esaltare il significato di una o due parole, come “vergognoso!” oppure “caccia alle streghe!”.

In poco tempo sono stati migliaia i riscontri su Twitter, ma le critiche più dure sono arrivate da Fox News e da Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas, candidato presidente e, soprattutto, padre della Sanders.

Carrey non ha fatto una piega e ha commentato: “Sono così grato della reazione ai miei piccoli disegni. Contrastare chi abusa del potere o consente abusi è il lavoro di un vignettista politico: questa amministrazione ha mentito al popolo americano fin dal primo giorno, saccheggiando il paese e svilendo nostri valori. E chi copre quel vergognoso mafioso di un presidente sta mettendo il trucco su un melanoma e sta dicendo al malato di cancro che va tutto bene. Mostruoso? Ci potete scommettere”.

Lunedì poi l’attore ha twittato un’altra opera, che vede Trump nei panni dell’antagonista principale del romanzo per ragazzi Il meraviglioso mago di Oz: “Se avete apprezzato il mio ultimo disegno, dovrebbe piacervi anche… La malvagia Strega dell’Ovest e le scimmie volanti di Putin”.

In questo caso i detrattori sono decisamente, e prevedibilmente, meno ma il punto è lo stesso. Quello che fa Carrey si chiama satira e la satira fa quello che vuole. La libertà di espressione va difesa, anche se e quando non ci piace. Chiedetelo ai vignettisti francesi.

PS. Ieri Carrey ha pubblicato anche il ritratto Mark Zuckerberg (questa volta rigorosamente in bianco e nero) accompagnato dalla caption: “Con chi condividi la tua vita?”, per dire la sua sul dibattito che c’è intorno alla regolamentazione della privacy su Facebook. La star ha anche aggiunto un virgolettato di Zuckerberg tratto da un messaggio scritto a un amico nel 2004 e poi reso pubblico : “Si fidano di me, fottuti idioti!”. Una provocazione, sì. Per far riflettere su un tema importantissimo. Satira, appunto.