La notizia è arrivata ieri sera attraverso il legale del regista iraniano (Mostafa Nili), poi diffusa dall’agenzia di stampa francese AFP: Jafar Panahi è stato condannato in contumacia, in Iran, a un anno di reclusione in carcere. Solo poche ore prima, Panahi aveva ricevuto tre premi ai Gotham Awards di New York per il suo ultimo film Un semplice incidente (Miglior film internazionale, Miglior regista, Miglior sceneggiatura originale), già Palma d’Oro al Festival di Cannes.
Il motivo ufficiale della condanna sarebbe da ricondurre a presunte “attività di propaganda contro lo Stato iraniano” che Panahi avrebbe portato avanti, almeno secondo i suoi accusatori. Alla condanna sarebbe annesso un divieto a viaggiare per due anni e il divieto di iscriversi a qualsiasi gruppo o associazione socio-politica. Nili ha già annunciato che faranno ricorso contro la decisione del tribunale.
Panahi ha già avuto a che fare più volte con il sistema giudiziario di Teheran. Nel 2010 gli fu proibito di girare film e di lasciare il Paese. Motivazione: supporto a proteste antigovernative, e un’attività regista che metteva in cattiva luce lo Stato. Condannato a sei anni di prigionia nel tristemente famoso carcere di Evin, scontò due mesi della pena prima di essere rilasciato su cauzione.
Tra il 2022 e il 2023, il regista era stato di nuovo incarcerato per circa sette mesi, ancora un volta con l’accusa di aver svolto attività di propaganda contro il governo iraniano. Panahi, attualmente cittadino francese, era stato rilasciato in seguito a uno sciopero della fame.
