Il Terzo Segreto di Satira, democristiani ma non troppo | Rolling Stone Italia
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Il Terzo Segreto di Satira, democristiani ma non troppo

Il collettivo è passato in redazione insieme a Valentina Lodovini per parlarci del loro primo film 'Si muore tutti democristiani', di satira politica e del prossimo oggetto di studio: il Movimento 5 Stelle.

Il Terzo Segreto di Satira: Andrea Fadenti, Davide Bonacina, Andrea Mazzarella, Pietro Belfiore, Davide Rossi sul set di 'Si muore tutti democristiani'.

Il Terzo Segreto di Satira: Andrea Fadenti, Davide Bonacina, Andrea Mazzarella, Pietro Belfiore, Davide Rossi sul set di 'Si muore tutti democristiani'.

Arrivano in redazione e quando chiediamo loro di presentarsi per le Stories su Instagram lo fanno così: “Siamo 5 sconosciuti che hanno accompagnato a Rolling Stone Valentina Lodovini”. Ma quali sconosciuti, i ragazzi del Terzo Segreto di Satira (al secolo Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Davide Rossi, Andrea Mazzarella e Andrea Fadenti) sono il collettivo di autori e videomaker che ci avevano già conquistato con i loro video di satira politica sull’elettorato (di sinistra e non) in tv e su Youtube. Adesso sbarcano al cinema, ribaltando il titolo di Luigi Pintor su Il Manifesto del 28 giugno 1983, “Non moriremo democristiani,” e unendo il mondo dei loro volti storici dal web e dal teatro – Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi e Walter Leonardi – ad «attori di cinema vero come Valentina Lodovini» e guest star a sorpresa.

Si muore tutti democristiani è una commedia agrodolce, una riflessione ironica ma inesorabile sul compromesso, che racconta di tre amici pieni di sogni alle prese con una piccola casa di produzione e la speranza di tornare a realizzare documentari a tema sociale. Finché non arriva l’occasione per svoltare: una proposta da una onlus poco trasparente e un’offerta economica difficile da rifiutare, ma che mette in discussione tutto quello in cui i tre hanno sempre creduto.

Meglio fare cose pulite con soldi sporchi o cose sporche con soldi puliti?

Pietro Belfiore Questa è la domanda da cui è nata idea del film, che in parte è una storia quasi autobiografica: 5 o 6 anni fa è arrivata una proposta da una grossa multinazionale (di cui non faremo il nome, “gas!” suggerisce Fadenti) per fare una serie di documentari. Abbiamo discusso per giorni, non sapevamo se accettare o meno, perché la cosa dal punto di vista etico ci dava dei problemi. Poi fortunatamente per noi l’offerta è stata ritirata e non ci siamo trovati nella condizione di dover scegliere. Ci siamo chiesti: cosa sarebbe successo se il lavoro fosse stato confermato?

Cosa sarebbe successo?
Pietro Belfiore Non ci siamo mai dati una risposta, qualcuno era per il sì e qualcuno per il no, ma tutti ci siamo posti questo dubbio etico.
Davide Bonacina La non decisione è la situazione più bella in cui ci si possa trovare in questo caso.
Andrea Fadenti Anche se a livello economico ne avremmo avuto bisogno. 


Chi è il più democristiano di voi cinque?

Tutti Davide Rossi!
Davide Rossi Però non posso essere sia democristiano che dalemiano, dovete decidervi. Sono due robe diverse, ci sono delle sfumature. Ovviamente dicendo che non è vero non faccio altro che alimentare questo personaggio…
Andrea Mazzarella 
Siamo tutti democristiani, perché per andare d’accordo in cinque, per scrivere un film e dirigerlo insieme bisogna per forza accettare dei compromessi.
Pietro Belfiore Fortunatamente a volte ci capita di lavorare con dei professionisti come Valentina Lodovini, per cui non serve essere democristiani…

Valentina Lodovini Io sono una loro groupie. Le mie aspettative erano alte, ma sul set l’esperienza è andata oltre.

La peggior cosa che ti hanno fatto fare?
Andrea 
Fadenti Io ce l’ho, le abbiamo fatto baciare Walter Leonardi! (risate).

Provate a definirvi con gli stereotipi dei politici e dei loro elettori come nei video.
Andrea Fadenti Io mi vedo molto simile a Landini: urlo, faccio casino, ma poi alla fine non ottengo niente.
Pietro Belfiore Prevedibilmente 
vado sul renziano, quindi paraculo. Si è creato talmente tanto il personaggio che sono un po’ schiavo di questa cosa, anche quando non voglio o non devo, mi trovo costretto a essere più paraculo di quello che già sono. Ormai sono incastrato.
Davide Bonacina
 Pasticcione o super tecnico? Un sottosegretario? Padoa Schioppa? 
Sì mi piace, uno che dice le cose scomode.
Andrea Mazzarella Quello della Lega, Fedriga (ride) della Lega, non della Lega Nord.
Davide Rossi 
Ovviamente, D’Alema.

Com’è cambiata la satira da quanto avete iniziato questo percorso 7 anni fa?
Andrea Mazzarella La grossa differenza è tra quando si aveva a che fare con Berlusconi e quando non si aveva più a che fare con lui. Noi abbiamo vissuto un primo momento in cui ci siamo trovati un po’ in difficoltà, abbiamo fatto poche cose su di lui, ma erano tutte fintamente malinconiche, volevamo mostrare il lato quasi umano, perché era già tutto talmente grottesco quello che stava succedendo con le Olgettine… Con Monti poi non abbiamo prodotto granché, finché siamo arrivati alla nuova stagione del PD, che per noi è stata una manna dal cielo. Il fatto che Renzi abbia stravolto il partito in quel modo ci ha dato tantissimo materiale: all’interno dell’ala che non si riconosceva in Renzi, si è creato un gruppo di nostri fan che volevano essere presi in giro nei video. E infatti ci invitano alle feste dell’unità, c’è una sorta di masochismo.
Andrea Fadenti La sfida adesso è comprendere i 5 Stelle, perché sono un movimento relativamente nuovo ed eterogeneo. Facendo spesso video in cui, più che andare a prendere il politico in particolare, cerchiamo di esaminare gli stereotipi degli elettori, nel caso dei 5 Stelle effettivamente è difficile inquadrarli all’interno di una macchietta senza semplificare troppo.
Andrea Mazzarella 
La cosa che sta cambiando tanto dei 5 Stelle è che si stanno comportando da un po’ come un partito vero…
Davide Bonacina 
…e quindi Si muore tutti democristiani (risate). I 5 Stelle sono passati da: “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno” a “Insomma, però… siamo disponibili al dialogo, ma se prendiamo il tot %…”. Ci siamo accorti che quando arrivi al potere, inevitabilmente, è difficile non convergere verso il centro.

Come si passa dal pensare un video di 5 minuti al fare un film?
Andrea Fadenti 
Prima di tutto rendendosi conto del fatto che devi sviluppare 90 minuti e non 5, noi non volevamo realizzare un lungometraggio a sketch ma qualcosa che avesse una trama orizzontale da un’ora e mezzo, una sua dignità: il primo passo è stato approcciarci noi alle regole del cinema e non viceversa. Ed è stato fondamentale l’insegnamento di Ugo Chiti: abbiamo imparato di più da lui in pochi mesi mangiando il pollo al curry che ci cucinava a casa sua che in anni di scuola.
Andrea Mazzarella Abbiamo sceneggiato il film con lui che stava scrivendo anche Dogman. La mattina lavorava con Garrone e il pomeriggio con noi: quindi passavamo la prima delle 4 ore insieme a chiedergli: “Ma quindi Matteo?”.

Ovviamente tifate per Garrone a Cannes…
Davide Rossi Certo! A Cannes sì, a Milano no perché quando Dogman arriva in sala siamo ancora fuori noi! (risate)
Valentina Lodovini Speriamo che al Festival sia l’anno di Garrone… ma poi vedendo chi c’è in concorso, dai! Un po’ di sano nazionalismo cinematografico.

In pratica Ugo Chiti è diventato il sesto componente del Terzo Segreto.
Pietro Belfiore Noi facciamo sempre tutto in 5, e in questo caso si aggiungeva una sesta persona, alla quale era difficile controbattere. Il bello è che si è creata una simbiosi perfetta, perché Ugo ha lasciato a noi i dialoghi e la scrittura della parti comiche e si è occupato di quello che poi trasforma davvero un serie di scene in un film, cioè la struttura.
Andrea Fadenti 
Ugo scriveva a mano e ci mandava le correzioni via fax. Forse il compromesso più grosso per noi è stato comunicare così (risate).
Davide Bonacina 
La cosa bella di Chiti è che si è messo subito al nostro livello, nonostante la sua esperienza e le decine di premi vinti.
Valentina Lodovini 
Però questo dipende anche da voi, ragazzi, perché siete 5 persone di una purezza, di un’intelligenza sia emotiva che intellettuale molto speciale, un’eccezione… Loro non sono youtuber, hanno usato il mezzo per esprimersi, sono persone che conosco e amano il cinema. si vedeva già negli sketch, nella scrittura che è la spina dorsale. Rivedendo il film, la cosa che mi ha colpito e che mi manca da spettatrice è l’empatia che hanno creato con i personaggi, per me il buon cinema è fatto anche di questo, come succedeva in passato: protagonisti in cui il pubblico si identifica. E negli ultimi anni non è facile trovarli. La loro sincerità e onestà ha reso nella scrittura e nella messa in scena: questo film è un affresco in cui ti ritrovi, perché ci sono degli esseri umani.

Tutti Scrivi ogni parola eh, mi raccomando! “Del Terzo Segreto di Satira Valentina Lodovini ha detto…” Anzi, se puoi mettilo pure in grassetto!