Seul: tre ragazze sono idol sudcoreane di giorno, e cacciatrici di demoni la notte (suppergiù). Questa la trama di K-Pop Demon Hunters, film di animazione che è diventato in questi giorni il lungometraggio più visto di sempre su Netflix. E in cui la musica (K-Pop, naturalmente) gioca un ruolo fondamentale: le eroine combattono il male con le proprie voci, e il loro obiettivo è costruire cantando uno scudo dorato e luminoso per proteggere il mondo dagli spiriti cattivi.
Il titolo, uscito sulla piattaforma il 20 giugno, aveva cominciato a far parlare di sé a fine luglio, quando le canzoni contenute nella sua colonna sonora avevano conquistato i primi posti della classifica globale di Spotify. Non brani “di servizio”, ma costruiti come se si trattasse di un vero gruppo K-Pop. A dimostrarlo sono anche le firme dietro la loro produzione, che vedono coinvolti autori esperti che hanno lavorato tra gli altri anche con i BTS.
Il successo di K-Pop Demon Hunters è stato tale da superare quello di Red Notice, commedia statunitense uscita su Netflix nel 2021, e da registrare 236 milioni di visualizzazioni. La sua popolarità è cresciuta anche grazie ai social, dove vengono vendute fan art dei personaggi della serie, e dove gli utenti (anche adulti) commentano le battute o le scene migliori del film.
E, a quanto pare, Netflix vorrebbe cercare il bis: sulla piattaforma è già disponibile una versione karaoke di K-Pop Demon Hunters, e le voci sono che potrebbe presto arrivare un sequel.
