Guarda la prima clip di ‘Ammore e Malavita’ dei Manetti Bros. | Rolling Stone Italia
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Guarda la prima clip di ‘Ammore e Malavita’ dei Manetti Bros.

«Speriamo che Venezia ci accetti come siamo visto che non possediamo camicie adatte!» hanno scherzato i registi alla notizia dell’inclusione del loro film nella selezione ufficiale della Mostra

«Onorati, emozionati ma anche molto spaventati. Speriamo però che Venezia ci accetti come siamo visto che non possediamo camicie adatte!» Il commento alla notizia che il loro nuovo film Ammore e Malavita è in concorso alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia è in puro stile Manetti Bros. «Non siamo abituati a giocare ad un livello così alto visto che finora abbiamo navigato nel rassicurante comfort degli outsider. Ma affrontiamo con entusiasmo questa nuova avventura convinti che il nostro film abbia le spalle più larghe delle nostre!».

Dopo Song’e Napule i registi romani sono tornati nella città partenopea per dirigere ancora una volta Giampaolo Morelli (Lollo Love forever), Serena Rossi e Carlo Buccirosso in questo crime-musical in salsa neomelodica tra amore e pallottole. Le coreografie sono di Luca Tommassini.

morelli ammore e malavita

Ciro (Morelli) è un temuto killer al servizio di don Vincenzo (Carlo Buccirosso), “o’ re do pesce”, e della moglie, donna Maria (Claudia Gerini). Il suo partner si chiama Rosario, interpretato da Raiz degli Almamegretta.

raiz ammore e malavita

Fatima (Serena Rossi) invece è una giovane infermiera sognatrice, Due mondi lontani ma destinati a incontrarsi, di nuovo, perché lei si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. A Ciro viene dato l’incarico di sbarazzarsi di quella ragazza che ha visto troppo. Ma le cose non vanno come previsto. I due si trovano faccia a faccia e riscoprono l’amore mai dimenticato della loro adolescenza. Per Ciro c’è una sola soluzione: tradire don Vincenzo e donna Maria e uccidere chi li vuole uccidere.

morelli e rossi ammore e malavita

«È un musical napoletano sulla camorra, sui cantanti neomelodici, è provocatorio, divertentissimo, pieno di citazioni e multistrato, lavora sui generi senza essere riassumibile nel contesto di genere» ha spiegato il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

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