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‘Gomorra’ in camicia, intervista a Loris De Luna

Dopo aver registrato cifre record con i primi episodi al cinema, l'attesissima terza stagione della serie è partita ieri su Sky Atlantic HD. E noi abbiamo fatto due chiacchere con una delle facce nuove dello show

Loris De Luna nei panni di Valerio. Foto di Gianni Fiorito

Incontrare uno tutto preciso, con la camicia, sul set di Gomorra – La serie non è roba da tutti i giorni, ma Marco D’Amore e soci l’hanno fatto sentire subito parte della famiglia: «Che ci fa ’stu chiattill’ ccà?». Loris De Luna è una delle new entry dell’attesissima terza stagione, una sorpresa assoluta perché nello show non si era mai visto un personaggio «fighetto e sistemato» come il suo Valerio Misano, un ragazzo della Napoli bene che «viene da Posillipo, va all’università, è educato e ben vestito».

Al telefono ce la ridiamo mentre mi fa una mini-lezione di napoletano: per la cronaca “chiattillo” non c’entra nulla con la forma fisica di Misano, che è perfetta, ma vuol dire “figlio di papà”. «In pratica quando mi vedrà la gente da casa penserà di aver sbagliato serie: questa non è Gomorra, è House of Cards. E invece…». Valerio ha un’attrazione irresistibile per il lato oscuro: «Dai quartieri alti scende nell’inferno di Forcella e Scampia, e si rivela un criminale terribile».

Credit: Roberta Krasnig

Un ruolo azzeccatissimo per la faccia d’angelo di Loris, 25 anni, «misto campano» e una formazione tra teatro e danza, tanto che in questo periodo sta lavorando con un’amica a un suo spettacolo, Gli amabili resti, dal 5 dicembre al Piccolo Bellini di Napoli. Oltre al palcoscenico, lo abbiamo già visto in tv nei Bastardi di Pizzofalcone e al cinema nel Contagio. Quello per Gomorra – La serie è stato il terzo provino della sua vita: «Quando mi hanno chiamato per dirmi che ce l’avevo fatta ero a Roma Termini, binario 11. Ho avuto la lucidità di coprire il cellulare e ho urlato come un pazzo. Poi ho ripreso in mano il telefono e, tutto serio, ho detto: “Sono molto contento, a presto”». Ovviamente è stata una bella botta: «Gomorra è una macchina da guerra, è stato un viaggio incredibile».

Come ogni volto della serie che si rispetti, anche il suo Valerio ha un soprannome: “Vocabula’”. «Lo chiamano così perché è l’unico che non parla in dialetto». Al momento Loris non ci può raccontare molto, tranne che il suo “bravo ragazzo” vuole entrare nella partita, e lo fa grazie alla bromance con Enzo Sangueblu, il boss di una nuova fazione, interpretato da Arturo Muselli: «Enzo ha bisogno di lui perché Valerio è un pensatore, è come se fosse la sua mente».

Arturo Muselli e Loris De Luna sul set di ‘Gomorra 3’

Ma la polizia degli spoiler (giustamente) è in agguato, quindi spostiamo la conversazione sulla colonna sonora dei Mokadelic: «Mi mettevo le cuffie e li ascoltavo ovunque, ho studiato musica, quindi mi aiutavano un sacco nella preparazione». Se nella serie ci sarà anche un brano di Liberato, come sembra, lo scopriremo solo in onda: «Però quando abbiamo girato, Tu t’e scurdat’ ’e me si sentiva dappertutto, in ogni bar di Napoli e pure sul set». Altro argomento spoiler-free sono i momenti più divertenti che, come da copione, sono anche quelli più improbabili, quando devi sparare e la pistola non funziona: «Premevo il grilletto e non partiva il colpo. Alla quinta volta inizi a ridere, e non smetti più».

Naturalmente ho provato a estorcergli qualche “informazione sensibile”, prendendola alla larga, ma Loris, pur essendo alla sua seconda intervista con una rivista, dribbla tutta le domande scomode: «Progetti futuri? Sarai nella quarta stagione?» Ridacchia, perché ha capito al volo che il punto è “Faranno fuori il tuo personaggio?”. «Non so nemmeno se ci sarò negli episodi della terza, magari hanno tagliato tutte le mie scene», scherza. «E magari neppure quest’intervista uscirà mai!». Almeno uno dei rischi lo abbiamo scongiurato.

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