I messaggi tra Blake Lively e Taylor Swift sull’ambiente di lavoro sul set di It Ends with Us – Siamo noi a dire basta devono essere consegnati a Justin Baldoni (qui il recap del caso). Lo ha stabilito un giudice.
“Dato che Lively ha dichiarato che Swift era a conoscenza di lamentele o discussioni sull’ambiente di lavoro sul film, tra le altre questioni, le richieste di messaggi mandati a Swift riguardanti il film e questa azione sono ragionevolmente mirate a scoprire informazioni che possano corroborare o smentire le accuse di molestie e ritorsioni di Lively”, ha scritto il giudice distrettuale statunitense Lewis Liman nella sentenza di mercoledì.
I rappresentanti di Baldoni, Lively e Swift non hanno ancora risposto alla richiesta di commento.
A maggio, il team legale di Baldoni e Drew hanno emesso un mandato di comparizione nei confronti di Swift nell’ambito della loro battaglia legale in corso contro Lively. Un mese dopo, gli avvocati di Lively hanno depositato un’ordinanza di protezione per “le continue richieste di Wayfarer Party relative alle comunicazioni di Lively con Taylor Swift”.
Pochi giorni prima, Baldoni aveva subito un duro colpo dopo che il giudice Liman aveva respinto la causa da 400 milioni di dollari intentata da Baldoni contro l’attrice, suo marito Ryan Reynolds e la sua agente Leslie Sloane, oltre ad aver respinto un’altra causa da 250 milioni di dollari contro il New York Times. (A dicembre, il New York Times ha pubblicato un articolo sulle accuse di molestie sessuali e diffamazione mosse da Lively contro Baldoni, che precedevano la causa intentata da Lively contro Baldoni.)
Un portavoce di Lively aveva precedentemente dichiarato a Variety: “I continui tentativi di usare ancora una volta la più grande star del mondo come tattica di pubbliche relazioni in questa vicenda riflettono un’evidente disfatta pubblica di proporzioni epiche e servono solo a distogliere l’attenzione dal fatto che le cause intentate da Justin Baldoni contro la signora Lively, Ryan Reynolds, il loro addetto stampa e il New York Times sono state respinte”.
Mercoledì però il giudice ha scritto che, nonostante l’affermazione di Lively secondo cui le parti dei Wayfarer Studios richiedessero comunicazioni con Swift per sostenere una narrativa di pubbliche relazioni, “questa preoccupazione non giustifica il rifiuto di rivelazioni rilevanti da parte dei vertici Wayfarer”.