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Gary Oldman ha definito «mediocre» il suo ritratto di Sirius Black in ‘Harry Potter’

«Forse se avessi letto i libri come Alan (Rickman), se fossi stato un passo avanti, se avessi saputo cosa sarebbe successo, onestamente penso che lo avrei interpretato diversamente», ha detto l'attore
Gary Oldman

Foto: Gareth Cattermole/Getty Images

Il ritratto di Gary Oldman nei panni del tragico padrino di Harry Potter, Sirius Black, è ampiamente considerato come uno dei casting più forti dell’amatissima saga cinematografica, ma lo stesso Oldman non sembra essere d’accordo. In una recente intervista, l’attore ha criticato la sua interpretazione nei film.

Parlando con Josh Horowitz nell’ultimo episodio del podcast Happy Sad Confused, Oldman ha riconosciuto Black come uno dei suoi ruoli più comunemente citati quando le persone lo avvicinano, ma ha ammesso che non ne è entusiasta quanto i suoi fan.

«Penso che il mio lavoro sia mediocre, davvero», ha detto Oldman. «Forse se avessi letto i libri come Alan [Rickman], se fossi stato un passo avanti, se avessi saputo cosa sarebbe successo, onestamente penso che lo avrei interpretato diversamente».

Un’opinione la sua che si poi è andata oltre il franchise di Harry Pottert fino a estendersi a tutta la sua carriera, con Oldman che diceva che «avrebbe dato fuoco a tutto e avrebbe rifatto tutto da capo».

«Se mi sedessi, guardassi uno dei miei film e dicessi: “Mio Dio, sono fantastico”, sarebbe un giorno molto triste. Perché vuoi sempre migliorarti», ha spiegato Oldman. «È così soggettivo, è una cosa così personale che le altre persone non vedono. Non è mancare di rispetto a qualcuno che mi dice che mi ama davvero in un film. Stanno vedendo qualcos’altro».

In un altro punto deell’intervista di un’ora – legata alla terza stagione della serie TV Apple Slow Horses – Oldman ha ricordato una nota di regia «fantastica» di Christopher Nolan mentre interpretava il Commissario Gordon nella trilogia del Cavaliere Oscuro.

«Stavamo girando una scena in Batman, probabilmente è stata una delle due indicazioni che mi ha dato in sette anni», ha ricordato l’attore. «È venuto da me e mi ha detto: “Facciamolo ancora una volta, c’è più di questo in gioco». È una direzione fantastica. Non ho bisogno di conoscere i dettagli dell’intero universo, ho solo bisogno di quella spinta. Voleva che io alzassi il volume, non vocalmente, ma l’energia, la dinamica».

Da Rolling Stone US

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