‘Fuoriclasse’, dai banchi di scuola alle classifiche | Rolling Stone Italia
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‘Fuoriclasse’, dai banchi di scuola alle classifiche

Anna, Chadia Rodriguez, Gaia, Kina, Psicologi, Voodoo Kid, Ernia: per la prima volta ci troviamo di fronte a una leva di esordienti assoluti che trasforma la musica in un mestiere prima ancora di aver finito il liceo. A raccontare il fenomeno il doc di RS Productions (in collaborazione con The House Of) al cinema dal 16 agosto

Molti dei generi musicali che vanno per la maggiore in Italia in questo momento, come l’urban e l’it-pop, hanno diversi aspetti in comune. A colpire è soprattutto un radicale cambio di paradigma rispetto al passato: se fino a vent’anni fa la maggior parte delle band, o dei singoli artisti, emergeva dopo una lunga gavetta fatta di palchi di provincia, concorsi, demo, sale prove, cover e lezioni di musica, e se fino a dieci anni fa il modo migliore per farsi notare era partecipare a un talent show, le nuove star di oggi e di domani fanno tutto senza neppure uscire dalla cameretta.

«In due mesi mi sono trovata catapultata in un mondo più grosso delle mie aspettative», racconta Anna in Fuoriclasse, il doc nato da un’idea di Marta Blumi Tripodi e diretto da Alessandra Tranquillo. Prodotto da RS Productions in collaborazione con The House Of e distribuito da Oplus Europe e RS Productions, il film arriva al cinema dal 16 agosto.

Parliamo di ragazzi giovanissimi, spesso tecnologicamente molto smart: pubblicano canzoni che scrivono, producono e registrano da soli, spesso senza avere una vera e propria formazione musicale. Il loro palcoscenico sono i social e le piattaforme streaming, e per arrivare al successo e al tanto sospirato contratto discografico possono impiegarci solo poche settimane (e altrettante potrebbero volercene per cadere nell’oblio, il rovescio della medaglia).

«Sicuramente è stato bello tosto ritrovarmi in un ciclone di fama così forte, però io me la son sempre riuscita a gestire perché, scusate il francesismo, ma non me ne frega un cazzo», ride Chadia Rodriguez, tra i protagonisti del progetto insieme a Gaia, Kina, Psicologi, Voodoo Kid, Big Fish, Ernia, Gabriele Minelli, Carlo Pastore, Nina Zilli.

«Quando Get You The Moon è arrivata a 10 milioni di visualizzazioni su YouTube ho iniziato un po’ ad avvisare la mia famiglia che qualcosa stava succedendo», ricorda Kina. E Voodoo Kid sottolinea: «Ci sono tante piccole cose che ti fanno capire che stai seguendo la strada giusta, bello quando artisti più in alto di te ti seguono, ti mandano messaggi e ti dicono: “Il tuo disco è stra-bello”».

Le loro storie sono profondamente diverse, ma si assomigliano tutte, in fondo: complici anche i cambiamenti del mercato e il peso sempre più schiacciante dell’immagine, dello streaming e dei social, per la prima volta ci troviamo di fronte a una leva di esordienti assoluti che a volte riesce a trasformare la passione in un mestiere perfino prima ancora di aver finito il liceo. Ma se la fama è a portata di mano, è sempre opportuno coglierla al volo senza avere la maturità artistica e personale necessaria per districarsi in un mondo di squali?

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