C’era anche Florence Pugh (con una t-shirt con il simbolo della resistenza palestinese, l’anguria) sul palco del Together for Palestine, il concertone organizzato da Brian Eno per raccogliere fondi e sensibilizzare sulle atrocità in corso in Palestina. Mercoledì sera, a Londra, l’attrice è stata portata sulla scena dal collega Riz Ahmed. Il suo intervento è stato breve, ma chiarissimo.
«Sarà breve. È stata una serata speciale, e ancor più è stato potervi prendere parte ed esserne testimone. Grazie per essere venuti. Una piccola nota: rimanere in silenzio di fronte a tali sofferenze non significa essere neutrali. Significa essere complici».
Ha continuato: «L’empatia non dovrebbe essere una cosa difficile, e non avrebbe dovuto mai esserlo, non così tanto. Vi lascio con questa riflessione. Divertitevi questa sera, e fate pressioni sui governi. E bravi a voi per essere qui».
Non è la prima volta che l’attrice si è espressa in termini chiari sulla guerra in corso tra Israele e Hamas. Per esempio, il suo nome figura tra i firmatari di una lettera aperta indirizzato al premier britannico Keir Starmer, che chiede di riconoscere il ruolo complice del Paese nella strage in corso e di prendere azioni risolutive: «Il mondo sta guardando, e la Storia non dimenticherà».
Tra i partecipanti di mercoledì sera, anche i Gorillaz, King Krule, Brian Eno stesso, PinkPantheress, James Blake e tanti altri. Leggi il nostro resoconto della serata qui.
