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Evitare Barbenheimer? Per Margot Robbie era «fuori discussione»

La scelta saggia sarebbe stata dividere due tra i maggiori blockbuster dell'anno su date d'uscita diverse. Per fortuna, invece, ha prevalso lo spirito agonistico

Foto: Warner Bros.

C’è chi avrebbe preferito che il double bill perfetto dell’estate 2023, cioè Barbenheimer, non accadesse (e in Italia, ça va sans dire, in effetti non c’è stato). Questo quanto ha dichiarato Margot Robbie in una chiacchierata con la non-co-star Cillian Murphy per la serie Actors on Actors di Variety.

Le cose sarebbero andate così. Robbie avrebbe ricevuto una telefonata da parte di uno dei produttori di Oppenheimer, Charles Roven (che ha lavorato sia con Christopher Nolan che con Robbie stessa), con un consiglio: «Penso che fareste meglio a spostare la data d’uscita [di Barbie, ndr]».

La risposta della star del film di Greta Gerwig non avrebbe potuto essere più precisa: «Assolutamente no. Se avete paura di competere con noi, allora spostatela voi, la vostra data». Al che, Roven avrebbe ribattuto: «No, noi non rimandiamo. Te lo dicevo solo perché pensavo fosse meglio per voi»; e ancora, da parte di Robbie: «No, è fuori discussione».

Scelta, quella di mantenere per entrambi i film la data d’uscita del 21 luglio 2023, che si è rivelata vincente. Come ricorda Variety, la spinta generata da Barbenheimer ha reso Barbie il film di maggior incasso di sempre per la Warner Bros. (1,4 miliardi di dollari nel mondo), mentre Oppenheimer ha battuto i record d’incasso dei biopic con 950 milioni di dollari. Se questa non è la perfetta trama per un film enemies to lovers, diteci voi cos’è.

 

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