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Emmy 2018: ‘The Marvelous Mrs. Maisel‘ sta cambiando l’industria dell’entertainment

Tra i vincitori degli Oscar della tv anche 'Game of Thrones, ‘The Assassination of Gianni Versace', The Americans', 'The Crown'. E nella sfida streaming vs broadcasting ha di gran lunga la meglio il primo.

La Hollywood che sta cambiando sia davanti che dietro la telecamera ha conquistato il centro della scena ai 70esimi Emmy Awards, dove Game of Thrones, The Marvelous Mrs. Maisel e The Assassination of Gianni Versace si sono divisi i premi. In particolare, Maisel – che sta cambiando le carte sulla tavola dell’entertainment – ha dominato le categorie della commedia, tironfando in Outstanding Comedy Series, Lead Actress, Supporting Actress, Directing e Writing. Altre vittorie degne di nota includono Versace, che ha guadagnato Emmy per Outstanding Limited Series, Lead Actor e Writing; Game of Thrones, che ha vinto per Best Drama Series e Best Supporting Actor con Peter Dinklage; e The Americans, che ha raccolto trofei per la scrittura e l’attore Matthew Rhys.

Il broadcasting è stato il più grande sconfitto agli Oscar della tv quest’anno (non ditelo a Lorne Michaels, l’unico vincitore per le reti), perché i servizi di streaming e i canali via cavo, sia base che premium, hanno ottenuto il maggior numero di premi. Netflix ha avuto il maggior numero di nomination quest’anno e il predominio con show come Godless, The Crown e Black Mirror, insieme alla Mrs. Maisel di Amazon, che ha segnato un grande passo verso il riconoscimento della programmazione in streaming.

Lo show si è aperto con una gag su come quest’anno ci fosse il “più vario gruppo di candidati nella storia degli Emmy”, guidato da Keenan Thompson e Kate McKinnon, che hanno cantato una canzone chiamata We Solved It – affermando che finalmente avevano “risolto” il problema della diversità a Hollywood. Ma se i nominati rappresentavano un gruppo più ampio, i vincitori non lo riflettono sempre. Il co-conduttore Michael Che ha scherzato con Colin Jost all’inizio del programma, sul fatto che sua madre non guardasse “gli show dei premi bianchi perché voi ragazzi non ringraziate abbastanza Gesù”. E mentre la notte proseguiva, ha argutamente fatto notare la mancanza di diversità tra i vincitori dicendo: “Sei premi, tutti vincitori bianchi, nessuno ha ringraziato Gesù, ancora”.

È stato ancora più notevole come il cast di Atlanta – uno dei programmi più nominati della serata e il favorito per la vittoria – abbia perso tutto nelle rispettive categorie; il protagonista e creatore Donald Glover (o qualcuno che aveva ingaggiato, Internet non ne è sicuro) si è mostrato vestito come il suo personaggio Teddy Perkins. Alla fine, solo tre persone di colore hanno ricevuto riconoscimenti.

Il movimento #MeToo e il ruolo delle donne a Hollywood sono stati altri due temi caldi durante i discorsi di accettazione. Claire Foy, che ha vinto il premio come miglior attrice per The Crown, ha sottolineato come ora ci sia più attenzione per le donne. «So che tutti stanno parlando delle donne nell’industria, ma se questo è quello che sta succedendo, al diavolo», ha esclamato. Poi Mrs. Maisel in persona, Rachel Brosnahan, ha usato il suo tempo per tracciare un parallelo tra il suo show, che racconta di una donna che contro tutte le aspettative diventa una star della commedia negli anni ’50, e il momento storico attuale. «La serie è su una donna che trova una nuova voce, e questo è quello che sta succedendo adesso in tutto il paese». Poi ha detto a tutti di votare.

Nonostante sia stata una cerimonia piuttosto arida, ci sono stati alcuni momenti interessanti, e qualche stranezza. Alex Bornstein (sempre da Mrs. Maisel) ha chiesto alle donne di non urinare sul sedile della toilette; Fonzie (l’attore Henry Winkler) ha vinto finalmente un premio – «Ho scritto questo discorso 43 anni fa…» – Amy Sherman-Palladino ha vinto due volte – «la mia Panic room diventerà così bella!», ha detto dei suoi trofei – e Thandie Newton ha sfidato Che – «Non credo in dio ma questa sera la ringrazierò», ha detto.

Poi Glenn Weiss, che ha vinto un Oscar e sembrava parlasse come un robot, almeno fino a quando non ha chiesto alla sua fidanzata Jan Svendsen di sposarlo. «Lo sai perché non ti chiamo “la mia ragazza”?», ha detto. «Perché voglio chiamarti moglie». Leslie Jones si è alzata in piedi, e il resto della sala l’ha seguita. Svendsen è corsa sul palco e Weiss si è inginocchiato, offrendole l’anello di sua madre. È stato raro e inaspettato, uno dei momenti più brillanti di una serata in realtà piuttosto moscia.

Gli altri momenti da ricordare includono Cher e la sua valanga di star per Reparation Emmys; l’affascinante comparsata dellla 96enne Betty White, a quanto pare con l’unico obiettivo di presentare al mondo l’ancora più divertente Betty White – «Voglio ringraziare Lorne Michaels per tutte le cose meravigliose che ha fatto con me… no, per me!» – e Matthew Rhys, che si è lamentato della proposta di matrimonio. A quanto pare la sua collega in Americans Keri Russell gli avrebbe detto: «Se ti proponi anche tu ti dò un pugno dritto in faccia».

Rapido elenco dei momenti da dimenticare: una gag ripetuta varie volte con Fred Armisen e Maya Rudolph – non è divertente la prima volta, figuriamoci le altre. Poi la sala mezza vuota, e la poca energia di molti dei presenti: secondo qualcuno è colpa della poca qualità dello show, secondo qualcun altro dipende tutto dalla coda al bar, in fondo questo è il primo anno in cui gli ospiti possono bere anche seduti al loro posto.

Forse avrebbero dovuto lasciare la commedia nelle mani di Betty White, che ha dei tempi comici grandiosi anche adesso che si avvicina ai cent’anni. «È incredibile che con una carriera così lunga ci siano ancora persone che ti sopportano», ha detto prima di fare una lunga pausa. «Vorrei che succedesse anche a casa».

LA LISTA DEI PREMI

Miglior serie drammatica

Game of Thrones
The Americans
The Crown
The Handmaid’s Tale
Stranger Things
This Is Us
Westworld

Miglior serie comedy

The Marvelous Mrs. Maisel
Atlanta
Barry
Black-ish
Curb Your Enthusiasm
Glow
Silicon Valley
Unbreakable Kimmy Schmidt

Miglior miniserie

The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
The Alienist
Genius: Picasso
Godless
Patrick Melrose

Miglior attore protagonista in una serie drammatica

Matthew Rhys – The Americans
Jason Bateman – Ozark
Sterling K. Brown – This Is Us
Ed Harris – Westworld
Milo Ventimiglia – This Is Us
Jeffrey Wright – Westworld

Migliore attrice protagonista in una serie drammatica

Claire Foy – The Crown
Tatiana Maslany – Orphan Black
Elisabeth Moss – The Handmaid’s Tale
Sandra Oh – Killing Eve
Keri Russell – The Americans
Evan Rachel Wood – Westworld

Miglior attore protagonista in una serie comedy

Bill Hader – Barry
Anthony Anderson – Black-ish
Ted Danson – The Good Place
Larry David – Curb Your Enthusiasm
Donald Glover – Atlanta
William H. Macy – Shameless

Miglior attorice protagonista in una serie comedy

Rachel Brosnahan – The Marvelous Mrs. Maisel
Pamela Adlon – Better Things
Allison Janney – Mom
Issa Rae – Insecure
Tracee Ellis Ross – Black-ish
Lily Tomlin – Grace and Frankie

Miglior attore protagonista in una miniserie

Darren Criss – The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
Antonio Banderas – Genius: Picasso
Benedict Cumberbatch – Patrick Melrose
Jeff Daniels – The Looming Tower
John Legend – Jesus Christ Superstar
Jesse Plemmons – Black Mirror

Miglior attrice protagonista in una miniserie

Regina King – Seven Seconds
Jessica Biel – The Sinner
Laura Dern – The Tale
Michelle Dockery – Godless
Edie Falco – Law and Order: True Crime
Sarah Paulson – America Horror Story: Cult

Miglior attore non protagonista in una serie drammatica

Peter Dinklage – Game of Thrones
Nikolaj Coster-Waldau – Game of Thrones
Mandy Patinkin – Homeland
David Harbour – Stranger Things
Matt Smith – The Crown
Joseph Fiennes – The Handmaid’s Tale

Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica

Thandie Newton – Westworld
Lena Headey – Game of Thrones
Millie Bobby Brown – Stranger Things
Vanessa Kirby – The Crown
Ann Down – The Handmaid’s Tale
Yvonne Strahovski – The Handmaid’s Tale
Alexis Bledel – The Handmaid’s Tale

Miglior attore non protagonista in una serie drammatica

Henry Winkler – Barry
Brian Tyree Henry – Atlanta
Louie Anderson – Baskets
Alec Baldwin – Saturday Night Live
Kenan Thompson – Saturday Night Live
Tony Shalhoub – The Marvelous Mrs. Maisel
Tituss Burgess – Unbreakable Kimmy Schmidt

Miglior attrice non protagonista in una serie comedy

Alex Borstein – The Marvelous Mrs. Maisel

Zazie Beetz – Atlanta
Laurie Metcalf – Roseanne
Betty Gilpin – Glow
Aidy Bryant – Saturday Night Live
Leslie Jones – Saturday Night Live
Kate McKinnon – Saturday Night Live
Megan Mullally – Will and Grace

Miglior attore non protagonista in una miniserie

Jeff Daniels – Godless
Ricky Martin – American Crime Story: Assassination of Gianni Versace
Edgar Ramirez – American Crime Story: Assassination of Gianni Versace
Brandon Victor Dixon – Jesus Christ Superstar
Michael Stuhlbarg – The Looming Tower
John Leguizamo – Waco
Finn Wittrock – American Crime Story: Assassination of Gianni Versace

Supporting Actress – Limited Series or Movie

Merit Wever – Godless
Penelope Cruz – American Crime Story: Assassination of Gianni Versace
Judith Light – American Crime Story: Assassination of Gianni Versace
Sara Bareilles – Jesus Christ Superstar
Laetita Wright – Black Mirror
Adina Porter – American Horror Story

Best Directing – Drama

The Crown
Game of Thrones
Ozark
Stranger Things
The Handmaid’s Tale

Best Directing – Comedy

The Marvelous Mrs. Maisel
Barry
Atlanta
The Big Bang Theory
Silicon Valley
GLOW

Best Writing – Drama

The Americans
Killing Eve
Game of Thrones
The Crown
Stranger Things
The Handmaid’s Tale

Best Writing – Comedy

The Marvelous Mrs. Maisel
Barry
Atlanta
Silicon Valley

Best Writing – Limited Series or Movie

Black Mirror
Godless
American Crime Story: Assassination of Gianni Versace
Patrick Melrose
Twin Peaks: The Return
Jesus Christ Superstar

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