Emma Thompson: «Se avessi accettato di uscire con Trump, forse la storia americana sarebbe stata diversa» | Rolling Stone Italia
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Emma Thompson: «Se avessi accettato di uscire con Trump, forse la storia americana sarebbe stata diversa»

L'attrice ha ricordato con ironia un episodio accaduto sul set de 'I colori della vittoria' di Mike Nichols: «Scommetto che ha persone alla ricerca di possibili invitate per un appuntamento, soprattutto divorziate appetibili»

Emma thompson

Emma Thompson al Locarno Film Festival 2025

Foto: X

C’era una volta l’attrice Emma Thompson, fresca di divorzio dal collega Kenneth Branagh. E poi c’era Donald Trump, non ancora alla presidenza degli Stati Uniti, che la invitò a passare una giornata in una delle sua proprietà proprio nei giorni in cui l’interruzione dei rapporto con l’ex marito veniva ufficializzata.

Questo quello che ha raccontato Thompson durante un incontro al Locarno Film Festival. «Squillò un telefono nel mio trailer un set, era Donald Trump. Pensai che fosse uno scherzo. “Ciao, parla Donald Trump”. Risposi, “come posso aiutarla?”. Pensavo avesse bisogno di informazioni su qualcosa. Lui disse: “Vorrei invitarla a un soggiorno in una delle mia splendida proprietà. Potremmo cenare insieme”».

Thompson ha continuato: «In quel momento, ho realizzato che il mio divorzio era appena divenuto legalmente valido. Scommetto che [Trump] ha una serie di persone sparse dappertutto, alla ricerca di possibili invitate per un appuntamento, soprattutto divorziate appetibili. Voglio dire, ha trovato il numero di telefono del mio trailer! Questo è stalking! Perciò sì, avrei potuto accettare di uscire con Donald Trump. Forse la storia americana sarebbe stata diversa».

L’affermazione contiene ironia, abilità che non è nuova per Thompson, che iniziò la sua carriera come comica. Infatti ha ricordato, durante la chiacchierata: «Sapete, ho fatto battute su Margaret Thatcher e l’herpes. È la cosa più comune che si può prendere dal sesso non protetto, perciò dissi che l’herpes e la Thatcher, be’, erano due cose di cui era difficile liberarsi. È vero ancora oggi».

Anche il tempismo dell’invito di Trump fu comico: l’attrice si trovava sul set de I colori della vittoria (Mike Nichols, 1998), che racconta la storia di una campagna politica innestata di scandali sessuali.

Thompson ha inoltre commentato quel periodo, ricordando che, proprio durante le riprese, scoppiò lo scandalo di Bill Clinton e Monica Lewinsky: «Povera Monica. Sul set ci mettevamo a sedere e ci dicevamo: “Che cosa facciamo?”. Stavamo girando un film che parlava di qualcosa che stava accadendo in tempo reale».

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