È morto a 74 anni Mauro Di Francesco. Le condizioni dell’attore delle commedie cult degli anni ’80 erano peggiorate nel corso delle ultime ore, dopo aver attraversato periodi complicati sotto il profilo della salute. Come riporta il Messaggero, Di Francesco è deceduto per le complicanze dovute a dei problemi non meglio specificati.
Figura amatissima del cinema italiano degli anni ’80, è stato uno dei volti simbolo della commedia generazionale di quel decennio, capace di mescolare malinconia, ironia e disincanto.
Mauro Di Francesco era nato a Milano il 17 maggio 1951 e aveva respirato teatro fin da bambino: la madre sarta di scena, il padre organizzatore. A quindici anni era già entrato nella compagnia di Giorgio Strehler, recitando accanto a Valentina Cortese, e due anni dopo aveva debuttato in tv nello sceneggiato La freccia nera.
Negli anni Settanta si era avvicinato al cabaret, prima in coppia con Livia Cerini, poi nel Gruppo Repellente, fondato da Enzo Jannacci e Beppe Viola. Al Derby Club di Milano condivideva il palco con Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Giorgio Faletti e Giorgio Porcaro: una generazione che avrebbe riscritto il linguaggio della comicità.
Il cinema arrivò negli anni Ottanta, con film come I fichissimi, Attila flagello di Dio, Sapore di mare 2 – Un anno dopo, Il ras del quartiere, Chewingum. In tv partecipò a serie come Yesterday – Vacanze al mare e I ragazzi della 3ª C.
Dopo Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me nel 2006, il suo ultimo film fu Odissea nell’ospizio (2019), diretto dall’amico Jerry Calà.
A seguito di un trapianto di fegato nel 2011, Di Francesco aveva raccontato pubblicamente la sua lotta contro l’alcolismo: «Ho iniziato a bere a dieci anni e smesso a cinquantacinque. Sono un miracolato. L’alcol è peggio della droga».
Negli anni Ottanta aveva avuto una relazione con l’attrice francese Pascale Reynaud, da cui è nato il figlio Daniel, e nel 1997 aveva sposato Antonella Palma di Fratianni.
Jerry Calà, che si è detto sotto shock per la sua scomparsa, lo ha ricordato come «un amico vero, pieno di vita e risate». Diego Abatantuono ha scritto: «Mio bel Maurino, per ridere insieme avresti fatto qualsiasi cosa».








