Enrico Lucherini è morto oggi a Roma. L’8 agosto avrebbe compiuto 93 anni. Inventore del gossip, genio della comunicazione, artefice invisibile di molte carriere, è stato il decano dei press agent del cinema italiano. Il primo a fare della promozione un’arte, il primo a capire che per far parlare di un film bastava far parlare di qualcosa, e se quel qualcosa non c’era, andava inventato. Con eleganza, con furbizia, con una faccia tosta che solo lui poteva permettersi.
Nato a Roma il 9 gennaio 1931, Lucherini si era iscritto a medicina per accontentare il padre, ma dopo due anni iniziò a frequentare l’Accademia di arte drammatica e a recitare in piccoli ruoli: “Ero nella Compagnia dei giovani con Rossella Falk, Patroni Griffi, De Lullo, partimmo per il Sud America in tournée e siccome ogni attore aveva anche altri incarichi a me toccò quello di organizzare la conferenza stampa. Cominciai così”. Da lì in poi scriverà la storia . Diventa il punto di riferimento per cineasti, produttori, attrici emergenti e dive già affermate: da Sophia Lorena a Claudia Cardinale, da Dino Risi a Ettore Scola. Persino Hollywood si accorge di lui, quando si occupa della promozione italiana del Padrino. Il padre di Lucherini nel frattempo si convinse che il figlio aveva talento e gli regalò l’ufficio, quello che aveva ancora ai Parioli con il socio ed ‘erede’ (insieme alla nipote Benedetta Lucherini) Gianluca Pignatelli, che oggi lo ricorda così: “Siamo qui a piangerlo, si è spento nel sonno e con tutto il nostro affetto”.
Il suo talento? Capire la notizia prima ancora che esistesse. “Mi vanto di aver inventato molte bufale”, diceva con orgoglio. I suoi primi ricordi, raccolti in un libro e anche in una mostra celebrativa che fu allestita all’Ara Pacis a Roma, entrambi intitolati Purché se ne parli (2012), risalivano agli anni ’50, tutti già nel segno dell’iperbole, della provocazione, del “fatto” costruito ad uso di fotografi e stampa, al punto di finire nei dizionari con il termine “lucherinata”. Storicamente la prima lucherinata fu nel 1959 per La notte brava di Bolognini quando, a fine riprese li fece buttare tutti in piscina: Anna Maria Ferrero, Elsa Martinelli, Rosanna Schiaffino, Antonella Lualdi. I fotografi scattarono l’incidente e il film finì sui giornali.
Nel 2007, alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato proiettato un film documentario sulla sua vita dal titolo Enrico LXXV, curato da Antonello Sarno.








