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È morto Citto Maselli

Autore di film come ‘Gli indifferenti’ e ‘Storia d’amore’, è stato un intellettuale a tutto campo. Aveva 92 anni

Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

È morto a 92 anni Citto Maselli, uno dei registi più rappresentativi del cinema italiano tra gli anni ’50 e ’80. Tra i suoi film più famosi La donna del giorno, Gli indifferenti, Ruba al prossimo tuo…, Il sospetto e Storia d’amore.

Nato a Roma nel 1930, ebbe come padrino di battesimo nientemeno che Luigi Pirandello, che era un amico di famiglia. Fu proprio l’autore del Fu Mattia Pascal a dargli il soprannome di Citto. Durante l’occupazione tedesca di Roma organizzò gli studenti delle medie nell’Unione Studenti Italiani, mentre dopo la liberazione si iscrisse al PCI. Dopo aver girato il primo cortometraggio, venne ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Tra i primi lavori importanti, quello di assistente alla regia per Michelangelo Antonioni, prima per il documentario L’amorosa menzogna e poi per i due film Cronaca di un amore e La signora senza camelie. Ancora tanti cortometraggi e poi, nel 1953, l’episodio Storia di Caterina nel film Amore in città. Iniziano così le collaborazioni con Cesare Zavattini e Luchino Visconti, che contribuisce a farlo esordire alla regia con il lungometraggio con Gli sbandati (1955), premiato a Venezia.

Nel 1956 firma La donna del giorno, critica del mondo della pubblicità e della stampa rosa, seguìto nel decennio successivo da titoli come Gli indifferenti (1964, dal romanzo di Moravia, con Claudia Cardinale, Rod Steiger, Tomas Milian e Shelley Winters), Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo! (1967, con Monica Vitti e Jean Sorel) e Ruba al prossimo tuo… (1968, con Rock Hudson e Claudia Cardinale).

In Lettera aperta a un giornale della sera (1970) narra la vicenda quasi autobiografica di un gruppo di intellettuali di sinistra che decidono di fondare una brigata internazionale di combattenti per la guerra del Vietnam. Nel 1975 firma invece Il sospetto, storia di un operaio (Gian Maria Volonté) aderente al PCI.

Negli anni ’80 e ’90 si specializza, per così dire, in ritratti al femminile: Storia d’amore (1986, Premio speciale della giuria e Coppa Volpi alla protagonista femminile Valeria Golino a Venezia), Codice privato (1988, con Ornella Muti), Il segreto (1990, con Nastassja Kinski, Franco Citti e Stefano Dionisi), L’alba (1991, ancora con Nastassja Kinski e Massimo Dapporto). Tra i suoi ultimi film per il cinema, Civico zero (2007, con Ornella Muti e Massimo Ranieri) e Le ombre rosse (2009, con Valentina Carnelutti, Roberto Herlitzka ed Ennio Fantastichini).

Intellettuale a tutto campo, Maselli ha firmato numerosi saggi e animato la vita politica e culturale del Paese. Nel 2001 ha dato vita alla Fondazione Cinema nel presente, che riuniva circa 30 autori rappresentativi di tutte le generazioni del cinema italiano (da Ettore Scola a Wilma Labate, da Gillo Pontecorvo a Guido Chiesa, da Mario Monicelli a Francesca Comencini) e che ha prodotto molti documentari collettivi.

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