È morta Diane Keaton | Rolling Stone Italia
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È morta Diane Keaton

La notizia della scomparsa dell’attrice premio Oscar, 79 anni, è stata resa nota da un portavoce della famiglia e diffusa da 'People'. Al momento non sono stati divulgati ulteriori dettagli sulle cause

È morta Diane Keaton

Diane Keaton alla sfilata Ralph Lauren SS23 in California

Foto: Amy Sussman/Getty Images

È morta Diane Keaton. La notizia della scomparsa dell’attrice premio Oscar, 79 anni, è stata resa nota da un portavoce della famiglia e diffusa da People: il decesso è avvenuto in California, ma al momento non sono stati divulgati ulteriori dettagli sulle cause.

Keaton era salita alla ribalta negli anni ’70, in particolare grazie ai suoi ruoli nei film Il padrino e nelle collaborazioni con Woody Allen, fino a conquistare l’Academy Award per Io e Annie (1977).

Durante la sua carriera ha recitato in pellicole iconiche come Reds, Il club delle prime mogli e Tutto può succede – Something’s Gotta Give.

Nata nel 1946 a Los Angeles col nome di Diane Hall, era la maggiore di quattro figli. Dopo gli studi, si trasferì a New York per tentare la fortuna nel mondo teatrale, adottando il cognome Keaton quando già esisteva una “Diane Hall” registrata all’Actors’ Equity.

Nel 1968 debuttò a Broadway nella produzione originale del musical Hair e dopo nove mesi di repliche fece un’audizione per la commedia Provaci ancora, Sam (1969) di Woody Allen, venendo scritturata nonostante fosse ritenuta troppo alta rispetto all’autore e attore: la sua interpretazione le portò una nomination ai Tony Award e, nel 1972, la parte nell’omonimo film di Herbert Ross sempre a fianco di Allen.

Negli anni giovanili, Keaton affrontò difficoltà personali: raccontò in interviste di aver sofferto di bulimia durante il periodo in cui lavorava a Broadway, un’esperienza che descrisse come una “menzogna” vissuta per nascondere la propria sofferenza.

Tra i suoi successi ricordiamo il ruolo di Kay Adams nel Padrino (1972), seguito da Il padrino – Parte II (1974) e Parte III (1990).

Con Woody Allen collaborò poi in Io e Annie, Manhattan, Interiors e altri titoli, spesso manifestando il proprio complesso rapporto con la fama e l’autocritica nei confronti della propria immagine sullo schermo.

Nel corso degli anni ’80 e ’90, Keaton ampliò il suo ventaglio interpretativo: da Baby Boom a Il padre della sposa (e sequel), fino a Tutto può succedere – Something’s Gotta Give (2003), che le valse un’altra nomination agli Oscar (altre due le erano arrivate negli anni precedenti: per Reds e La stanza di Marvin).

Il suo percorso non si limitò alla recitazione: si cimentò anche come regista. Tra i suoi film più noti, Eroi di tutti i giorni (1995) e Avviso di chiamata (2000), oltre a una puntata della seconda stagione di Twin Peaks. Keaton non si è mai sposata; ha adottato due figli, Dexter (1996) e Duke (2001).

In tempi più recenti, ha partecipato al video musicale Ghost di Justin Bieber (2021) ed è rimasta attiva sui social, dove ha condiviso momenti della sua vita, riflessioni e affetti. Con lei se ne va un’icona del cinema americano e di uno stile inconfondibile, fatto di ironia, libertà e disincanto.

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