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RIP

È morta Anna Kanakis

Fu eletta Miss Italia giovanissima, iniziò come modella e poi, su consiglio di Giuseppe Tornatore, cominciò a lavorare come attrice. Dal 2010 ha scritto anche alcuni romanzi. Aveva 61 anni

È morta Anna Kanakis

Anna Kanakis al Photocall di 'L'inchiesta' nel 2007

Foto: Elisabetta Villa/Getty Images

Addio ad Anna Kanakis: attrice e scrittrice, ex giovanissima Miss Italia, è morta ieri a 61 anni. Nata a Messina, figlia di padre greco e di madre siciliana, aveva appena 15 anni quando fu eletta a Sant’Eufemia d’Aspromonte: fu la prima reginetta così giovane, dopo una modifica del regolamento. Nel 1981 poi partecipò a Miss Universo.

Kanakis iniziò la sua carriera come modella e poi, su consiglio di Giuseppe Tornatore, cominciò a lavorare come attrice. Negli anni ’80 ha girato oltre 30 tra film e fiction. Tante le commedie brillanti degli inizi, diretta da Castellano e Pipolo e da Sergio Martino in Attila flagello di Dio (1982), Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983) e Acapulco, prima spiaggia… a sinistra (1983). Nel 1989, diretta da Luigi Magni, interpretò l’esuberante ruolo della “banditessa” in ‘O re, con Giancarlo Giannini e Ornella Muti, cui seguì nello stesso anno L’avaro di Molière, diretto da Tonino Cervi e con Alberto Sordi.

In tv ricordiamo La primavera di Michelangelo, diretto da Jerry London, la serie Vento di ponente (2002), L’inchiesta (2006) di Giulio Base e infine La terza verità (2007), per la regia di Stefano Reali. Dopo essere stata responsabile nazionale Cultura e Spettacolo dell’Unione Democratica per la Repubblica (UDR), il partito fondato da Francesco Cossiga, ha iniziato una seconda carriera come scrittrice.

Nel 2010 il debutto con il romanzo Sei così mia quando dormi – L’ultimo scandaloso amore di George Sand. Nel 2011 il secondo romanzo L’amante di Goebbels sulla storia di Lída Baarová, attrice cecoslovacca che fu amante del gerarca nazista nel 1938. L’ultimo lavoro è del 2022: Non giudicarmi, ancora un romanzo storico, questa volta sul barone Jacques d’Adelsward Fersen.

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