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Cosa sta succedendo tra Scarlett Johansson e Disney?

L'attrice ha fatto causa agli studios per aver fatto uscire 'Black Widow' contemporaneamente al cinema e in streaming: secondo il suo team legale la decisione potrebbe farle perdere decine di milioni di dollari

Foto: Jay Maidment / Courtesy of Marvel Studios


I nomi in campo sono altisonanti: Scarlett Johansson vs Disney. L’attrice nei giorni scorsi ha fatto causa agli studios dopo che Black Widow, lo standalone su Natasha Romanoff/Vedova Nera che Scarlett interpreta dal debutto del personaggio in Iron Man 2 nel 2010, è stato rilasciato in contemporanea al cinema e su Disney+.

Secondo l’atto, il contratto di Johansson garantiva una «massiccia uscita nelle sale» del film: parliamo di «almeno 1.500 schermi». Gli avvocati dell’attrice sostengono che per loro era chiaro si trattasse un’uscita cinematografica “esclusiva”, e che il lungometraggio non sarebbe stato disponibile su altre piattaforme per almeno 90-120 giorni. Per il team legale, il fatto che Black Widow sia stato reso disponibile contestualmente al cinema e in streaming rischia di provocare un crollo del compenso, basato in larga parte sulla performance al botteghino.

Disney ha replicato di aver «adempiuto pienamente» al contratto. «Non esiste giustificazione di alcun tipo per questa causa; è particolarmente triste e dolorosa nel suo ignorare in maniera insensibile gli orribili e prolungati effetti della pandemia di Covid-19», ha aggiunto un portavoce della multinazionale statunitense. La Disney sostiene inoltre che l’uscita di Black Widow su Disney+ con Premium Access abbia notevolmente migliorato la possibilità per l’attrice di guadagnare un bonus aggiuntivo, oltre ai 20 milioni di dollari che ha ricevuto finora. E, a proposito, l’agenzia dell’attrice sta anche puntando il dito contro gli studios per aver rivelato il suo compenso, definendo la mossa un tentativo di «minare il suo successo come artista e donna d’affari».


La causa presentata include un’e-mail del 2019 tra i legali dell’attrice e il responsabile legale della Marvel Dave Galluzzi, in cui l’avvocato prometteva un’uscita in sala tradizionale «come per gli altri nostri film», aggiungendo: «Comprendiamo che se il piano dovesse cambiare, dovremmo discuterne con voi e arrivare a un’intesa, poiché l’accordo si basa su una serie di grossi bonus al box office». Gli avvocati di Scarlett sostengono che non c’è stata una rinegoziazione. La Disney ha risposto di essere stata all’altezza dell’accordo. sostenendo che Black Widow ha ottenuto un’ampia uscita nelle sale e da nessuna parte nel contratto parla di un’uscita esclusiva per i cinema.



Dispute legali a parte, gli incassi di Black Widow, dopo aver segnato un record per la pandemia nei primi giorni con un debutto da 80 milioni di dollari in Nord America, si sarebbero ridotti nelle settimane successive. Lo studio ritiene che il film, che attualmente ha un incasso globale di $ 320 milioni, non riuscirà a guadagnarne 500 in tutto il mondo. Per capirci, in tempi pre-pandemia molti film Marvel hanno superato il miliardo di dollari. Il team di Johansson ipotizza che la cannibalizzazione causata dal lancio anche su Disney+ potrebbe costare all’attrice $ 50 milioni, cifra che avrebbe potuto guadagnare se il film fosse uscito nei cinema in esclusiva e se avesse incassato 1 miliardo. I dirigenti dello studio pensano che sia un numero eccessivo e parlano della metà.

Il punto secondo Chad Fitzgerald, esperto in questo tipo di controversie intervistato da Varietyè: «Uscita massiccia significa rilascio esclusivamente nelle sale?».

Quando Disney ha deciso di far debuttare contemporaneamente blockbuster come Cruella, Black Widow e Jungle Cruise su Disney+, ha studiato una nuova formula per il calcolo delle offerte di backend. Addetti ai lavori affermano che per alcuni attori lo studio ha accettato di aggiungere le entrate del noleggio del film in streaming al totale del botteghino, dando agli attori una migliore possibilità di raggiungere i loro bonus.

In ogni caso, se Johansson avesse la meglio, tutto questo potrebbe cambiare le regole del gioco per star del suo calibro. Per decenni, lo stipendio più alto è stato di $ 20 milioni. Lo streaming ha il potenziale per aumentarlo, perché aziende come Netflix e Amazon sono disposte a pagare il 100% dei backend degli attori per avere nomi come Ryan Reynolds o Dwayne Johnson. Ma poiché le aziende più tradizionali hanno lanciato servizi di streaming come HBO Max, Disney+ e Paramount+, devono ancora stabilire i propri modelli di compensazione: «A volte ci vuole una crisi per risolvere questioni enormi come questa», ha spiegato sempre a Variety l’ex executive Joe Pichirallo. «Alla luce dei nuovi modelli di distribuzione, è necessario elaborare un nuovo sistema di compensazione in modo che i talenti non si sentano sottovalutati».

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