Con 'Lean on Pete' è nata una stella | Rolling Stone Italia
News

Con ‘Lean on Pete’ è nata una stella

Charlie Plummer interpreterà Paul Getty nel nuovo film di Ridley Scott

Charlie Plummer alla Mostra del Cinema di Venezia scattato da Fabrizio Cestari

Charlie Plummer alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia scattato da Fabrizio Cestari

Lean on Pete non è uno di quegli indie che ti scalda il cuore, è duro da guardare ed è duro con il suo protagonista, interpretato da Charlie Plummer, 18 anni e una capacità di reggere i primissimi piani molto meglio di attori ben più navigati di lui. Lo abbiamo già visto nella serie Granite Flats e in King Jack e lo vedremo diretto da Ridley Scott in All the money in the world, dove sarà Paul Getty. Insomma con Lean on Pete è nata una stella: «Wow davvero?!» si stupisce lui «la cosa più importante è che le persone entrino in sintonia con il film».

Charlie Thompson è un ragazzino che vive con il padre squattrinato. I due si trasferiscono a Portland per inseguire un’esistenza migliore e Charlie passa la sua estate in un ippodromo, stringendo amicizia con un vecchio quarter horse di nome Lean on Pete: «Ho parlato moltissimo del romanzo da cui è tratta la pellicola e dello script con il regista, Andrew Haigh, poi ho guardato alcuni titoli che mi hanno aiutato e ovviamente mi sono allenato con il cavallo per un po’ di settimane prima di girare. Ed è stato davvero fantastico» racconta Plummer, che nel diventare questo 15enne solo al mondo riesce ad essere magnetico, senza nemmeno il più lontano sentore di autocommiserazione.

Se parliamo di corse Pete non è nulla di speciale, secondo il trainer maneggione interpretato (da paura) da Steve Buscemi e non vale la pena nemmeno per Chloe Sevigny, cameriera e fantino dal passato difficile. Ma diventa “tutto” per Charlie. Eppure Pete non fa nulla di dolce, Haigh elimina ogni possibile ruffianeria: il cavallo semplicemente accompagna il protagonista mentre attraversa distese desertiche alla ricerca di una nuova occasione di vita, in un film che suona come una ballata country.

«A volte ho usato la musica per prepararmi, c’era questo album di Father John Misty che ho ascoltato tantissimo: si chiama I love you, Honeybear e poi tanta musica malinconica, sognante» racconta Charlie «Ma in questo momento il brano che sento di più è Aphasia dei Pinegrove: è la mia canzone della settimana».

Altre notizie su:  Venezia 74