Cannes 2025, la Palma d’oro va a ‘Un simple accident’ del regista dissidente iraniano Jafar Panahi | Rolling Stone Italia
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Cannes 2025, la Palma d’oro va a ‘Un simple accident’ del regista dissidente iraniano Jafar Panahi

«Non per le sue opinioni politiche, ma per il suo cuore e la tenerezza, l'umanità, la libertà ritrovata, per la vita nuova», ha detto la presidente di giuria Juliette Binoche. Niente da fare per 'Fuori' di Mario Martone

Cannes 2025, la Palma d’oro va a ‘Un simple accident’ del regista dissidente iraniano Jafar Panahi

Jafar Panahi con la Palma d'oro per 'Un simple accident'

Foto: Stephane Cardinale - Corbis/Corbis via Getty Images

Nonostante il blackout (pare doloso) che ha bloccato Cannes per quasi tutta la giornata e che per fortuna è stato risolto prima del gran finale (anche se, fanno sapere, il Palais des Festivals ha un generatore elettrico autonomo che avrebbe comunque assicurato l’attività regolare), the show must go on.

Come da previsioni, la Palma d’oro è andata a Jafar Panahi per Un simple accident, critica potente alla repressione e alla brutalità del regime iraniano realizzata dopo che il governo ha revocato al regista dissidente il divieto durato 15 anni di girare film e di espatriare. Juliette Binoche, presidente di giuria, ha sottolineato: «Non per le sue opinioni politiche, ma per il suo cuore e la tenerezza, l’umanità, la libertà ritrovata, per la vita nuova». Il progetto è nato dalle conversazioni che Panahi ha avuto con altre persone durante la sua prigionia. Dal suo primo arresto nel 2010, il regista ha continuato a fare cinema, anche quando gli era stato proibito (come nel 2011, quando spedì a Cannes di nascosto This Is Not a Film su una chiavetta USB). Un premio che rappresenta una vera e propria rivendicazione per la sua tenacia e il suo coraggio.

Presentata dall’attore e comico francese Laurent Lafitte, la cerimonia di chiusura del Festival di Cannes 2025 ha consegnato i riconoscimenti decisi dalla giuria presieduta appunto da Binoche e composta da
Halle Berry, Dieudo Hamadi, Hong Sang-soo, Payal Kapadia, Carlos Reygadas, Alba Rohrwacher, Leïla Slimani e Jeremy Strong.

O agente segreto, thriller politico ambientato nel Brasile del 1977 durante gli ultimi anni della dittatura militare, guadagna due premi pesanti: miglior regia per Kleber Mendonça Filho e miglior attore per il protagonista Wagner Moura. La miglior attrice è invece Nadia Melliti per La petite dernière di Hafsia Herzi, sulla figlia più giovane di una famiglia franco-algerina che esplora la propria identità e sessualità, confrontandosi con le aspettative della sua famiglia e la sua fede musulmana.

Con Sentimental Value il norvegese Joachim Trier (La persona peggiore del mondo) porta a casa il Gran premio della giuria con un film che racconta il difficile tentativo di un regista di riconciliarsi con la figlia attrice, scegliendola per il suo film più personale. Premio della giuria invece ex aequo per Sirât di Oliver Laxe, dramma familiare intrecciato con la cultura rave, e Sound of Falling di Mascha Schilinski, esplorazione del trauma femminile intergenerazionale.

C’è spazio anche per i vecchi leoni Jean-Pierre e Luc Dardenne, che con Jeunes mères, ritratto toccante e sincero della maternità giovanile, vincono il Premio per la sceneggiatura, e per il Premio speciale a Resurrection di Bi Gan, il film più audace e visionario del palmarès.

Niente da fare purtroppo per gli italiani nel concorso principale con Fuori di Mario Martone e in Un certain regard con Le città di pianura di Francesco Sossai e Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis.

Ecco la lista dei vincitori:

Concorso

Palma d’oro al miglior film: Un simple accident (Yek tasādof-e sāde) di Jafar Panahi

Grand Prix du jury (Gran premio della giuria): Sentimental Value (Affeksjonsverdi) di Joachim Trier

Prix de la mise en scène al miglior regista: Kleber Mendonça Filho per O agente segreto

Prix du jury – Premio della giuria: ex aequo Sirât di Oliver Laxe e Sound of Falling di Mascha Schilinski

Prix d’interprétation masculine al miglior attore: Wagner Moura per O agente segreto di Kleber Mendonça Filho

Prix d’interprétation féminine alla migliore attrice: Nadia Melliti per La petite dernière di Hafsia Herz

Prix Spécial: Kuang Ye Shi Dai (Resurrection) di Bi Gan

Prix du scénario alla migliore sceneggiatura: Jean-Pierre e Luc Dardenne per Jeunes mères

Camera d’or: The President’s Cake di Hasan Hadi

Menzione speciale Camera d’or: My Father’s Shadow di Akinola Davies Jr.

Palma d’oro al miglior cortometraggio: I’m Glad You’re Dead Now di Tawfeek Barhom

Menzione speciale cortometraggi: Ali di Adnan Al Rajeev

Un certain regard

Un certain regard Prix: La misteriosa mirada del flamenco di Diego Céspedes

Prix du jury – Premio della giuria: Un poeta di Simón Mesa Soto

Prix de la mise en scène al miglior regista: Arab e Tarzan Nasser per Once Upon a Time in Gaza

Prix du scénario alla migliore sceneggiatura: Pillion di Harry Lighton

Migliori attori: Frank Dillane per Urchin di Harris Dickinson; Cleo Díara per O riso e a faca di Pedro Pinho

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