L’8 Gennaio del 1959, Charles de Gaulle diventa Presidente della Repubblica di Francia. Pochi mesi più tardi, un piccolo e baffuto gallico di nome Asterix diventa leader di un’intera generazione. Ma, mentre de Gaulle rimane un ricordo inciso nei libri di storia, il buffo personaggio conquista, striscia dopo striscia, l’attenzione e il cuore di chiunque incroci la sua strada. Legionari romani a parte, s’intende.
Parliamo, ovviamente, di Asterix il gallico, che fece il suo debutto proprio con questo titolo, per mano di Albert Uderzo, il disegnatore, e René Goscinny, che ne curava i testi. La striscia esce sul primo numero di Pilote, rivista avanguardista per i giovani francesi, che vorrebbe abbandonare il cliché western dell’epoca e mostrare un po’ di sano folklore nazionale.
È subito successo: la storia del piccoletto gallico, all’epoca di Giulio Cesare, coadiuvato da personaggi improbabili come il grande (e grosso) amico Obelix e il druido Panoramix, si presta alle più disparate metafore della vita moderna. Valide, tra l’altro, ancora oggi: alzi la mano chi non ha mai considerato Le dodici fatiche di Asterix, e le sue mille peripezie burocratiche, una gustosa metafora di certi, farraginosi, meccanismi italici. E che dire del poter del fascino, e relative ripercussioni, ben mostrato in Asterix e Cleopatra?
Potremmo andare avanti per giorni, a elencare tonnellate di elementi che mettono il simpatico baffone e la sua allegra combriccola su due piani: quello del divertissement spiccio, senza menate, e quello che s’intravede da una lettura più approfondita. Una caratteristica che solo poche leggende del fumetto, così come del cinema e della musica, hanno saputo mostrare.
Ecco perché Asterix è diventato un personaggio immortale, che ci ha accompagnato per tutta la nostra vita e sempre sarà pronto ad accompagnare le nuove leve. Con le sue avventure, sa offrire un significato sempre diverso a ogni età. Prendiamo, per esempio, Asterix e l’indovino. Diciannovesima storia dedicata ai simpatici gallici, uscì nel 1973, raccontando di un indovino ciarlatano che s’installa nel villaggio di Asterix e Obelix, raggirando la popolazione con espedienti di vario genere.
Al termine dell’avventura, e smascherato l’imbroglione, la popolazione inizia a pensare che sia Panoramix, il loro druido, il vero indovino. Una storiella molto divertente agli occhi di un bambino, ma che, vista da adulti, dipinge alla perfezione il continuo bisogno che hanno, molto di noi, di cercare spiegazioni fantasiose a fenomeni molto reali e tangibili. Chi ha parlato di scie chimiche?
Il bello, è che la coppia Goscinny e Uderzo ci ha regalato un universo pressoché sterminato di avventure, da vivere in modo scanzonato o riflessivo che sia. Anche se i due autori non si sono certo occupati di tutto (Goscinny scomparve nel 1977, mentre Uderzo ha ormai 87 annni), gli albi di Asterix, a oggi, sono ben 35. A questi si aggiungono libri, librigame, cartoni animati, dieci videogame, un parco divertimenti a Plailly, e quattro film recitati: Asterix & Obelix contro Cesare (1999), Asterix & Obelix Missione Cleopatra (2002), Asterix alle Olimpiadi (2008) e Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà (2012).
E a dimostrare che il mito del gallo è più vivo che mai, ecco arrivare nelle sale, proprio in questi giorni, Asterix e il regno degli Dei. Attesissimo come ogni film che ha Asterix e Obelix come protagonisti, questa volta si tratta di un vero e proprio cartoon di matrice francese, disponibile anche in 3D.
La trama? Cesare, nell’impossibilità di conquistare il villaggio gallico con la forza, decide di costruirci vicino una zona residenziale di lusso per romani, in modo da far cadere in tentazione Asterix e i suoi amici. Anche qui, quante simpatiche metafore della vita moderna.