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Adèle Haenel: «Mi ritiro dal cinema come atto politico»

A 34 anni, la protagonista di ‘Ritratto della giovane in fiamme’ di Céline Sciamma lascia «un sistema capitalista e criminale». Ecco le sue dichiarazioni (che hanno scioccato la Francia)

Foto: Lucky Red

Adèle Haenel ha deciso di ritirarsi dal cinema. A soli 34 anni, l’attrice francese nota in Italia per titoli come Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma e La ragazza senza nome dei fratelli Dardenne lascia le scene per colpa del «sistema capitalista e criminale» rappresentato dal cinema francese e globale.

In una lettera a Télérama, l’attrice scrive che ha deciso di «rendere il mio addio alle scene un atto politico» e di non voler più partecipare «all’ordine mortifero, ecocida e razzista del mondo che il cinema continua a rendere desiderabile». Continuare, per lei, sarebbe un atto appunto «criminale» perché, in un’epoca in cui ci sono sempre più oppressi, «tutto questo mondo resta al suo posto a guardare».

«Contro il monopolio delle parole della finanza e della borghesia, io non ho altre armi che il mio corpo e la mia integrità», continua Haenel. «E la cancel culture di me stessa: voi avete il soldi, la forza e la gloria, ma non mi avrete più nemmeno come spettatrice. Mi annullo dal mio mondo. Me ne vado, mi chiudo nel mio lutto, mi unisco ai compagni che, come me, vogliono la dignità, non i soldi e il potere».

Con la scelta dell’attrice c’entra anche la scarsa attenzione del sistema francese verso il movimento MeToo, di cui è stata fin dall’inizio una delle più fervide sostenitrici. Il cinema continua a trattare in modo troppo leggero le cause di queste «povere eroine e donne eccezionali».

Haenel continuerà la sua carriera a teatro, sotto la guida della regista e coreografa Gisèle Vienne. «Solo lì posso trovare il senso, la bellezza e la luce della mia arte, non certo in un cinema sempre più vuoto, che va verso un totale deragliamento».

Tra i film più noti di Haenel ci sono anche The Fighters – Addestramento di vita (2014) di Thomas Cailley, per cui ha vinto il César come miglior attrice, 120 battiti al minuto (2017) di Robin Campillo, Pallottole in libertà (2018) di Pierre Salvadori e Doppia pelle (2019) di Quentin Dupieux, accanto al premio Oscar Jean Dujardin.

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