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Addio a Lando Buzzanca, eterno ‘homo eroticus’ del cinema italiano

Dopo gli esordi con Pietro Germi (‘Divorzio all’italiana’ e ‘Sedotta e abbandonata’), è diventato il volto della commedia sexy anni ’70 (‘Il merlo maschio’ in testa). Aveva 87 anni

Addio a Lando Buzzanca, eterno ‘homo eroticus’ del cinema italiano

Lando Buzzanca nel 2010

Foto: Morena Brengola/Getty Images

È morto a 87 anni Lando Buzzanca, indimenticabile volto del cinema e della televisione italiani. Tra i suoi film più famosi Homo eroticus, Il merlo maschio e altri titoli che l’hanno reso un’icona della commedia sexy e di costume.

Nato a Palermo in una famiglia di attori, studia recitazione all’Accademia Sharoff di Roma. Dopo essere stato scelto come comparsa nel kolossal Ben-Hur, fa il suo debutto vero e proprio nel cinema nel capolavoro di Pietro Germi Divorzio all’italiana, del 1961. Tornerà, sempre diretto da Germi, nell’altrettanto celebre Sedotta e abbandonata.

Ruoli che diventeranno la sua croce e la sua delizia, visto che spesso gli verranno offerti altre parti da maschio siciliano pieno di cliché; cliché che però lui stesso si divertirà a incarnare, anche se spesso finirà per essere associato al cinema di “serie B” nostrano.

Dopo il boom televisivo (si veda, soprattutto, Signore e signora, in coppia con Delia Scala), è protagonista di una serie di commedie sexy di grande successo anche al cinema: su tutte, Homo eroticus di Marco Vicario e Il merlo maschio di Pasquale Festa Campanile. Seguono L’arbitro, Il sindacalista, All’onorevole piacciono le donne e altri titoli, in cui spesso fa coppia con attrici come Claudia Cardinale, Catherine Spaak e Barbara Bouchet.

Dopo una serie di insuccessi tra gli anni ’80 e ’90, nel 2005 a lavorare in tv nella fiction Mio figlio, che fa molto discutere: Buzzanca, che non ha mai nascosto certe simpatie conservatrici e “di destra”, interpreta il padre di un ragazzo omosessuale, e ottiene un nuovo grande successo di pubblico.

Due anni dopo recita nei Viceré di Roberto Faenza, dal romanzo di De Roberto, per il quale viene candidato al David di Donatello per il miglior attore protagonista e vince il Globo d’oro al miglior attore.

Il 7 agosto 2013 viene ritrovato in casa privo di sensi e con tagli alle vene dei polsi: confermerà lui stesso, un anno dopo, che si era trattato di un tentato suicidio. Dal 2021 l’attore subisce le conseguenze di una malattia invalidante, che ne compromette le facoltà mentali e cognitive: dopo il ricovero in una clinica specializzata, muore il 18 dicembre del 2002 al Policlinico Gemelli di Roma.

Il suo ultimo lavoro è il film per la tv del 2019 W gli sposi, accanto a Iva Zanicchi, Paolo Villaggio, Marisa Laurito, Gianfranco D’Angelo e Corinne Cléry.

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