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5 cose che (forse) non sapevate di ‘Arancia Meccanica’

Oggi nel 1971 veniva presentato a New York il controverso capolavoro di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo di Anthony Burgess

5 cose che (forse) non sapevate di ‘Arancia Meccanica’

Occhi blu dritti in macchina, lunghissime ciglia nere da un lato, bombetta e il ghigno di chi gode al pensiero di cosa sta per raccontare. Arancia Meccanica è un cult già dalla sequenza di apertura. Il controverso capolavoro di Stanley Kubrick, che è uscito negli Stati Uniti il 19 dicembre del 1971, è una delle due pellicole X-rated nella storia del cinema (l’altro è Midnight Cowboy, che vinse la statuetta) a essere stata nominata come miglior film agli Oscar. Probabilmente avete visto diverse volte “Le avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l’ultra-violenza e Beethoven”, come recita la frase di lancio, ma è probabile che non sappiate quello che c’è dietro ad alcune delle sue scene più iconiche. E noi siamo qui per questo.

Stanley chi?!

Pare che Stanley Kubrick non abbia mai avuto dubbi sulla scelta dell’interprete del personaggio principale, l’anti-eroe Alex DeLarge. Nonostante i rumors che parlavano di Mick Jagger per il ruolo (prima che il regista arrivasse al timone del progetto), Kubrick era così sicuro di Malcolm McDowell che non gli ha nemmeno chiesto di fare un provino. Ma quando a McDowell è stata offerta la parte, l’attore non sapeva chi fosse il cineasta: ha confessato che non ne aveva mai sentito parlare e lo ha confuso con Stanley Kramer che ha diretto Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo e Vincitori e vinti. Poi l’amico Lindsay Anderson, regista di Se…, gli ha fatto vedere 2001: Odissea nello spazio.

Singin’ in the rain

Da copione non era previsto che Alex intonasse Singin’ in the rain durante la famosa scena brutale del film. Ma Kubrick pensava che quella sequenza, in cui il protagonista e gli altri drughi attaccano lo scrittore e la moglie, risultasse un po’ piatta durante le prove. Per trasmettere la natura violenta della situazione e la personalità sinistra del personaggio, il regista ha chiesto a McDowell di fare qualcosa di “oltraggioso”, come ad esempio ballare. L’attore ha iniziato a improvvisare e a canticchiare il classico di Gene Kelly: “Perché quella canzone esprime euforia” ha spiegato McDowell “Ed è esattamente quello che prova il personaggio”. Kubrick ne fu così entusiasta da acquistare immediatamente i diritti per l’utilizzo del brano per $10.000.

Povero McDowell

In una delle scene più iconiche di Arancia Meccanica, Alex è costretto a vedere film violenti con gli occhi tenuti aperti da morsetti usati per delicati interventi chirurgici oculari. E la cosa, nonostante gli occhi di McDowell fossero anestetizzati, creò non pochi problemi all’attore. Pare che quegli strumenti dovessero essere usati solo su pazienti sdraiati, ma Kubrick avrebbe insistito sul fatto che il personaggio stesse seduto a guardare filmati per la sua riabilitazione: risultato, la cornea di McDowell sarebbe stata danneggiata e avrebbe avuto problemi alla vista per qualche tempo. I produttori hanno tenuto un dottore sul set: il medico fece un’apparizione nella scena, applicando delle gocce all’attore per impedire che gli si seccassero gli occhi.

Darth Vader e Kubrick

In Arancia Meccanica c’è Darth Vader, o meglio David Prowse, l’uomo che stava dentro l’armatura del leggendario villain nella trilogia originale di Star Wars. Ex-bodybuilder e concorrente di Mister Universo, Prowse interpreta l’assistente muscoloso dello scrittore disabile nel terzo atto del film. Pare che l’attore abbia protestato per la sequenza in cui avrebbe dovuto trasportare lo scrittore e la sua sedia a rotelle giù dalle scale in una sola ripresa. Kubrick aveva la tendenza a fare decine di take, e Prowse si avvicinò a lui, dicendo: “Il tuo nome non è one-take Kubrick?”. La crew pensò che Prowse sarebbe stato licenziato in tronco, ma Kubrick invece si mise a ridere. E tutto si risolse in sei ciak.

Tute da cricket bianche come il latte

In occasione del 40esimo anniversario del film festeggiato a Cannes, McDowell ha raccontato che i costumi da drughi, disegnati dal nostro premio Oscar Milena Canonero, erano stati ispirati da una tuta da cricket che l’attore aveva in auto una sera di prove prima delle riprese. Anche la scelta del colore bianco ha un significato particolare: normalmente è simbolo di purezza, qui invece rappresenta la degenerazione. Bianco come il bicchiere di latte che bevono i protagonisti. Latte sì, che però contiene LSD.

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