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Compie oggi gli anni (auguri!) uno degli attori più amati di Hollywood: Chris Hemsworth. L’unico che è riuscito nell’ardua impresa di rendere devoti anche i più miscredenti, solo brandendo un martello e sfoggiando un fisico da vero dio (del tuono). Ma se è evidente che nelle vesti di Thor, il nostro Chris ha raggiunto livelli massimi di figaggine su scala universale, cosa si può dire di quando pilotava una macchina di Formula 1, o impugnava una pistola? Scopriamolo con il nostro misuratore, l’unico strumento in grado di darci una risposta. (Testi di Valentina Digiuni)
Primo giro nello spazio e primo sul grande schermo: benvenuti sull’USS Kelvin di Star Trek (e del regista J.J. Abrams), dove Chris è il comandante George Kirk che, in un colpo solo, gestisce attacco nemico e moglie partoriente. Il ciuffo corto e lucido fa un po’ leccata di mucca, e quella tuta lì non rende giustizia. Tutto sommato un inizio tiepido, ma più sul caldo.
Misuratore di figaggine: 6/10
Poteva essere High School Musical, invece è Cash Game. Facile confondersi, dato che quel Sam Phelan ha tutta l’aria di essere un ragazzino: sbarbato, e col capello che sembra essere stato pettinato dalla mamma prima di andare a scuola. Altro che pistola: con quel look, ci starebbe bene una merendina.
Misuratore di figaggine: 4/10
A Thor si riconoscono due capacità: quella di brandire un martello, e quella di far convertire persino le più miscredenti. Al culto del dio tuono, certo, ma soprattutto a quello dell’uomo col capello lungo. Plauso alla barbetta in abbinato, però qui l’effetto è un po’ quello del parruccone, malamente tinto di biondo. Tuttavia, un buon ingresso nel team Marvel, non c’è che dire.
Misuratore di figaggine: 7/10
Questa volta è davvero uno studente, ma del college. Si chiama Curt, ha i capelli cortissimi e guarda gli altri maschietti dall’alto. La giacca da giocatore di football fa sempre bamboccione, però uno come Curt vale un weekend nella casa di questa horror comedy che, diretta da Drew Goddard, vince pure il Bram Stoker Award nel 2013.
Misuratore di figaggine: 7/10
Più è lercio, e più è bono. Ciò che non diremmo mai per nessuno vale per questo Cacciatore che mixa alla perfezione gli inserti di cuoio con la faccia di uno che, alla doccia, ci pensa dopo. Se il film divide la critica (e vale a Kristen Stewart il Razzie Award per la peggior attrice protagonista), ecco che il Cacciatore mette tutti d’accordo sul fatto che il cuore, per uno così, si può inscatolare senza problemi.
Misuratore di figaggine: 8/10
Ron Howard: il regista che ci ha regalato un film bello come Rush, ma soprattutto un pilota di Formula 1 che è più caldo degli pneumatici che sfregano sull’asfalto. Come per il vero James Hunt, qui c’è il capello biondo a mezza lunghezza, il sorriso malandrino e la tuta da pilota, a far spingere sull’acceleratore. Solo che Chris vince sempre al fotofinish.
Misuratore di figaggine: 9/10
Adesso sì che possiamo parlare di una divinità. Addio parruccone, e benvenuto nuovo hairstylist, che regala al nostro Thor le treccine alla Vikings e un biondo meno stoppa. Un ringraziamento anche al personal trainer della palestra di Asgard, che ha fatto sì che quel tricipite divenisse realtà.
Misuratore di figaggine: 9/10
Nella sua deviazione più d’auteur (ma sempre rigorosamente action), Chris corre corre corre per sventare minacce nucleari su sfondo di Hong Kong. Maglietta e capello spettinato, il look è semplice e funzionale. Aria un po’ alla “Ma che ci faccio qui?”, e in fondo va bene così.
Misuratore di figaggine: 6/10
C’è ancora chi pensa al martello di Thor, quando Stone Crandall fa la sua brevissima apparizione con addosso solo un paio di boxer, sotto i quali nulla è lasciato all’immaginazione. O forse sì, dato che si tratta di una protesi che, come il taglio di capelli, è lì per far ridere (ma anche riflettere?). Poi Stone sparisce, e se il film si può scordare, la sua comparsata no.
Misuratore di figaggine: 8/10
Dopo Rush, ecco che Ron Howard torna a scegliere Chris, questa volta per piazzarlo in mezzo all’oceano con Tom Holland e Cillian Murphy. Il look di Owen Chase all’inizio è quello da principe Eric della Sirenetta, ma poi finisce per diventare quello da deperito Tom Hanks di Cast Away. Risultato: solo lui riesce a essere manzo anche così. Ma che flop, il film.
Misuratore di figaggine: 7/10
Dato che ci mancava la quota nerd, ecco che arriva Kevin Beckman, che con gilet, cravatta e occhiali da vista sembra la versione bionda di Clark Kent. Peccato che quella camicia così non si possa vedere. Un po’ come il film, il cui trailer quell’anno vince, su YouTube, il primato di trailer con il maggior numero di dislike.
Misuratore di figaggine: 4/10
Si dice che il minimo taglio di capelli di un figone sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Non l’avete mai sentito dire? È perché forse non avete visto Thor col capello corto, in questo film campione d’incassi (e di effetti speciali) diretto da Taika Waititi. Però, è pur sempre Thor.
Misuratore di figaggine: 8/10
Baffo sì o baffo no? L’eterno dilemma, che tuttavia passa in secondo piano di fronte alla camicia aperta di Billy Lee, il sadico omicida che potrebbe mietere vittime solo sfoggiando i suoi addominali bagnati dalla pioggia. Dopo Quella casa nel bosco, Drew Goddard fa scoppiare un casino nell’albergo di El Royale, non fosse altro che per quel balletto lì di Billy.
Misuratore di figaggine: 8/10
Un film: Men in Black. Un look: l’abito nero. Un attore: Chris Hemsworth. Potrebbe sembrare la ricetta di un successo, e invece è una delusione. Qui Chris è l’Agente H, che è belloccio, sì, ma non ha quel fascino che aveva l’Agente J di Will Smith e, a dirla tutta, persino l’Agente K di Tommy Lee Jones. In altri termini: non dice niente. Proprio come il film.
Misuratore di figaggine: 5/10
Prendete Thor, ditegli di licenziare il parrucchiere e il personal trainer di The Dark World, dategli una dieta da cinquemila chilocalorie al giorno e, più di tutto, fategli conoscere il Jeffrey Lebowski dei fratelli Coen. Il risultato sarà straordinario. Persino meglio degli addominali. Persino meglio dell’ultimo giro di Formula 1. Persino meglio di tutto, sì.
Misuratore di figaggine: 10/10
Rasato ai lati, ciuffo lungo (e spettinato) che cade sulla fronte, total look militare, capacità di picchiare duro alla John Wick. È Tyler Rake: il mercenario protagonista del film targato Netflix, tra i più visti di sempre sulla piattaforma. Nonché la dimostrazione che il tamarro è sempre in voga, perché non è mai di moda (cit.).
Misuratore di figaggine: 8/10
Il good guy… turns bad. Occhialetti, orologi di lusso, attitude da guru del ramo tech, è una specie di Steve Jobs più vanesio e pompato. Il film è quello che è, e anche la sua svolta luciferina non resterà memorabile. Ma, nell’anno dell’ultimo Thor (vedi più avanti), resta comunque un’ottima doppietta.
Misuratore di figaggine: 7/10
«Sarebbe stato uno spreco non mostrarlo. Sarebbe stato un crimine contro l’umanità». Così parlò Taika Waititi riguardo il corpo di Thor, che nell’ultimo Love and Thunder viene messo lì, nudo, statuario, alla mercé di noi adepti al culto del dio tuono. «È che bisogna pensare alle masse», ha aggiunto scherzando il regista. Che dire: il popolo ride alla battuta, ma nel mentre, ringrazia.
Misuratore di figaggine: 10/10
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