MIFF Awards 2020, tra lockdown e overdose di streaming si infila il Cavallo di Leonardo | Rolling Stone Italia
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MIFF Awards 2020, tra lockdown e overdose di streaming si infila il Cavallo di Leonardo

Arrivata al ventesimo anno d’età, la manifestazione cinematografica milanese sfida la pandemia. Con un’edizione che crea un precedente innovativo per il futuro

MIFF Awards 2020, tra lockdown e overdose di streaming si infila il Cavallo di Leonardo

Renée Zellweger premiata con il Cavallo di Leonardo dei MIFF Awards nel 2010

Foto: Todd Oren/WireImage via Getty Images

MIFF Awards è una manifestazione dedicata ai talenti del cinema internazionale. Prodotta da un’associazione a statuto no profit, ha avuto la concessione dell’Alto Patronato nel 2000, anno della sua prima edizione. Ora, ogni anno, più di 600 film provenienti da Paesi di tutto il mondo partecipano ai MIFF Awards. Nel 2011, la manifestazione riceve ancora l’approvazione presidenziale, con una targa in bronzo del Presidente della Repubblica al tempo in carica Giorgio Napolitano. «Quest’anno, date le restrizioni imposte dal Covid, si è rischiato di dover cancellare la ventesima edizione dell’evento, ma alla fine si è deciso di sfidare la pandemia, di lavorare in smart-working e investire tutte le risorse online», confessa il suo fondatore Andrea Galante. L’intraprendenza di questa organizzazione è stata premiata dalla partnership con MyMovies, che, riconoscendo la qualità e il livello della programmazione, ha accettato di portare in tutta Italia i titoli dei candidati premiati settimanalmente e iniziare una nuova avventura che per la prima volta vede un premio votato dal pubblico di tutta Italia.

Arrivati al loro ventesimo anno di vita, i MIFF Awards si sono sempre distinti per la programmazione di film selezionati per i loro contenuti umanistici e per l’alto livello di professionalità delle tecniche di realizzazione. Pertanto, si è coniato il motivo “Organic Cinema”, manifesto di titoli che siano fonte di crescita “sana” per il pubblico, con una pregnante narrazione, basati sull’affermazione dell’uomo e dei suoi valori con un denominatore comune: emozioni che fanno bene al cuore, alla mente e allo spirito. Così i cineasti e i creativi di tutto il globo che hanno conseguito risultati lodevoli nelle loro discipline sono premiati con il Cavallo di Leonardo Da Vinci. Premio ormai prestigioso, con un valore tutto italiano, intitolato alla statua equestre più grande del mondo, disegnata e rimasta un sogno per il genio di Vinci, la statuetta leonardesca del cinema è ricca di significati che uniscono arte, scienza e innovazione, e celebra la filiera artistica che contribuisce alla produzione degli audiovisivi per il grande schermo puntando sulla qualità di un prodotto cinematografico d’autore ma assimilabile e apprezzato da un pubblico più ampio.

Diretto e fondato da Andrea Galante, laureato al Politecnico di Milano con un master all’American Film Institute di Los Angeles, e prodotto con un team di professionisti tra cui filmmaker e creativi free lance di una certa esperienza come Andrea Nasi (regista), Jacopo Manfredini (art director e grafico di importanti agenzie pubblicitarie), Delia De Fazio (insegnante), Rossella Farinotti (giornalista e professoressa universitaria), il Cavallo di Leonardo ha visto i cineasti presenti a Milano a quasi tutti gli eventi e collabora sempre con vari atenei universitari privati e statali e scuole di cinema, offrendo anche a stagisti e studenti un’opportunità di formazione concreta oltre all’ambiente di studio.

Bernardo Bertolucci premiato con il Cavallo di Leonardo alla carriera nel 2018. Foto: MIFF Awards

«L’incertezza degli eventi dovuta alle restrizioni del Covid, con tutte le problematiche inerenti all’assenza di una location fisica e all’avvento dello streaming, hanno creato da una parte la perdita di un’esperienza senz’altro più glamour, come il red carpet e la sala», dichiara Andrea Galante. «Ma hanno dato alla cultura cinematografica del Cavallo un aumento di audience, che è quello di cui i nostri titoli hanno bisogno e si meritano, attraverso la comunicazione importante e trasversale di MyMovies (pubblico-operatori-appassionati) e con un premio del pubblico nazionale che ci vede ancora pionieri, con il voto nelle sale virtuali in streaming del miglior film tra i vincitori, esemplare bilanciamento tra opinione della critica e quella del pubblico».

L’impatto culturale con il pubblico in una politica di confronto risulta fondamentale per l’assegnazione della categoria di miglior film, dove il pubblico risulta fruitore ma anche giudice sopra ogni parere e super partes. Da qui una lavorazione dei sottotitoli per sordomuti, che rispetta le disuguaglianze per i portatori di handicap. Inoltre, prosegue Galante, «il nostro “Cinema Biologico” sembra un’appropriazione indebita ma non lo è affatto. Il Cinema Biologico esiste. La nostra mente si ciba di immagini, parole, concetti e idee, e tutto questo anche nel cinema può essere inquinato con “additivi aggiunti” che impediscono al nostro intelletto di crescere umanamente sano. Soprattutto quando, in un periodo come questo, esiste un’overdose di contenuti da assimilare a casa, soli o in famiglia, e in continuo lockdown».

I MIFF Awards hanno sempre coinvolto nomi internazionali, importanti intellettuali del cinema e premi Oscar. Tra i premiati con il Cavallo di Leonardo si possono annoverare nomi come Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Charlize Theron, Martin Landau, Mira Sorvino, Pietro Scalia, Renée Zellweger, Claudia Cardinale, Diego Abatantuono, Giancarlo Giannini e moltissimi altri. Il programma con i film vincitori che partecipano al premio del pubblico con un voto che comprende tutto il territorio italiano è pure innovativo, nel panorama degli eventi di cinema. Ma forse in futuro sarà una comune consuetudine per tutti i festival.

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