X Factor 12: intervista ai Red Bricks Foundation | Rolling Stone Italia
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X Factor 12: intervista ai Red Bricks Foundation

Eliminati al tilt a favore di Emanuele Bertelli, i Red Bricks Foundation non sono riusciti a convincere il pubblico del talent Sky. La nostra intervista al gruppo eliminato nel secondo live show.

X Factor 12: intervista ai Red Bricks Foundation

I Red Bricks Foundation sul palco di 'X Factor 12', foto di Jule Hering

Dopo essere stati salvati da Manuel Agnelli al ballottaggio della prima puntata, questa volta non sono riusciti a cavarsela i Red Bricks Foundation, evidentemente incompresi dal pubblico che ha deciso di eliminarli al tilt, a favore di Emanuele Bertelli. Ci lascia quindi la band più rock’n’roll che abbia mai calcato il palco di X Factor.

Ciao ragazzi, come state e qual è il vostro bilancio?
Stiamo benissimo, siamo usciti a testa alta e siamo fieri di essere usciti nel modo in cui siamo usciti, anche se siamo usciti.

Quando vi ho visto alle audizioni ho pensato che sarebbe stato un enorme risultato se foste arrivati ai live, visto che avreste portato l’indie rock britannico per la prima volta a X Factor, quali erano le vostre aspettative?
Le nostre aspettative erano altissime, ma anche bassissime. Noi volevamo solo fare musica nel modo migliore possibile, ma eravamo sicuri di riuscire ad arrivare ai live, uscire alla seconda puntata è okay, anche se ovviamente avremmo preferito proseguire.

Siete stati anche molto umili ad accettare il gioco e le critiche dei giudici, non so perché mi aspettavo che per attitudine avreste fatto un po’ più di casino, ho apprezzato molto questa cosa devo dire.
No non ci siamo messi a fare guerra a nessuno anche perché non aveva senso. Con Lodo ci siamo trovati subito bene nonostante non conoscessimo la sua musica, dopo averlo conosciuto e averci parlato abbiamo pensato che fosse la persona giusta per noi.

Secondo me la cover di Achille Lauro è stata la vostra migliore esibizione fin dalle audizioni, non me l’aspettavo. Però al ballottaggio avete fatto un’ottima Have love, will travel dei Sonics, che è un genere molto più nelle vostre corde, non avete un po’ il rimpianto di non aver potuto spingere davvero in quella direzione?
Fratello, hai mai sentito qualcuno che suona i Sonics sul palco di X Factor? Questo per noi è già un traguardo, quindi nessun rimpianto da questo punto di vista. L’unico rimpianto semmai è che siamo subito stati dipinti e ingabbiati solo come la band rock’n’roll, indie etc, ma in realtà siamo molte altre cose e dalle successive puntate avremmo potuto dimostrarlo, per esempio siamo molto legati anche a un certo cantautorato italiano, tipo Paolo Conte. Ovviamente ci sono delle dinamiche televisive che vanno rispettate, ma noi siamo molto di più di quello che è venuto fuori.

A tal proposito, progetti futuri? Avete qualcosa in cantiere?
Ci chiuderemo in studio e cercheremo di trovare il nostro posto nel mondo. Abbiamo così tanti inediti che potremmo fare quattro album, sia in italiano che in inglese, vogliamo lavorare su questo e poi vogliamo tornare a suonare live, di bettola in bettola sperando di tornare da soli su un palco grande come quello di X Factor.

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