X Factor 12, intervista a Leo Gassman | Rolling Stone Italia
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X Factor 12, intervista a Leo Gassman

È stato uno dei concorrenti più criticati di quest'edizione, ma il cantante non ha rimpianti, nemmeno per le treccine

X Factor 12, intervista a Leo Gassman

Foto di Jule Hering

Per buona parte di questa edizione di X Factor Leo Gassman è stato criticato per una certa affettazione sul palco e uno stile troppo classico, poi c’è stato un momento in cui ho pensato che invece avrebbe potuto vincere proprio per la sua presenza scenica e un singolo che funziona. Dopo essere tornato di nuovo al ballottaggio, è stato eliminato all’ennesimo tilt di questa stagione e in un certo senso l’effetto è stato “è stato eliminato Leo Gassman, viva Leo Gassman!”, un ragazzo che si è dimostrato molto puro e sincero nei suoi atteggiamenti che è lui stesso a definire come una conseguenza del crescere in una famiglia di artisti.

Ciao Leo, cosa ti mancherà di più di questa esperienza?
Mi mancherà l’affetto delle persone da casa ma soprattutto di quelle all’interno del programma che hanno messo molto impegno per costruire tutto ciò che avevo intorno, Mara, i producer, Simone Ferrari che è un grande e tutte le persone che facevano le cose con amore.

E cosa ti mancava del mondo fuori?
Mi mancava molto camminare liberamente per strada e guardare il cielo e coltivare rapporti umani.

Ma ormai sei una star, non potrai più camminare liberamente per strada!
No dai, mi metto un cappello!

Hai stretto un bellissimo rapporto di amicizia con Anastasio, ti va di spendere qualche parola al riguardo?
Anastasio è una persona eccezionale, scrive per necessità ma io non lo guardo dal punto di vista artistico ma anche da quello umano. È una persona molto ironica e che merita il meglio dalla vita, perché ha iniziato dal nulla, ha studiato, ha fatto il suo percorso e sono sicuro che brillerà di una luce intensa.

Ti dico la verità, spesso mi trovavo d’accordo con i giudici quando ti dicevano che eri troppo classico. Poi c’è stata l’esibizione della settimana scorsa che secondo me è stata la tua migliore, ma evidentemente non ci ho capito niente, perché poi sei finito per la prima volta al ballottaggio. Quindi chiedo a te: secondo te qual è stata la tua migliore esibizione?
In realtà durante quella esibizione ero molto emozionato e teso, quella canzone di Jovanotti la ascoltavo sempre quando andavo al mare con mia madre, quindi forse si è visto ed è per quello che sono finito al ballottaggio. È anche vero che ormai siamo rimasti in pochi e hanno fatto tutti delle esibizioni pazzesche. La mia migliore esibizione secondo me è stata Next to me e poi la presentazione dell’inedito perché ovviamente era un’emozione enorme e in più era anche il mio compleanno. Anche ai bootcamp mi sono molto emozionato quando ho cantato Kurt Cobain, ho sentito tremare il corpo.

Senti ma invece quelle treccine, hai perso una scommessa? Che hai combinato?!?
(ride) In realtà mi sono fatto crescere i capelli perché avevo visto Snoop Dogg e volevo farmi le sue stesse treccine, mi hanno detto che non sarebbe stata una buona idea invece io ho voluto rischiare, chi se ne importa, mi sono svegliato, volevo farmele e le ho fatte!

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