Victoria Cabello: «Sarò una Licia Colò fuori di testa» | Rolling Stone Italia
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Victoria Cabello: «Sarò una Licia Colò fuori di testa»

Il nuovo programma, ‘Viaggi pazzeschi’, con l’immancabile Paride, la figuraccia con Madonna, la richiesta di far interpretare i Bee Gees a Nanni Moretti, il «Fuck you!» detto a Russell Crowe e la paura di perdere un’unghia sul palco dell’Ariston. Vicky senza freni per Rolling Stone

Victoria Cabello: «Sarò una Licia Colò fuori di testa»

Victoria Cabello

Foto stampa

Parte oggi, da Helsinki, Victoria Cabello – Viaggi pazzeschi il nuovo travel show di TV8 (in onda alle 21:30) che vede la conduttrice tornare al timone di un programma tutto suo. Ad accompagnarla l’amico Paride Vitale, con cui ha trionfato a Pechino Express nel 2022. Nel format i due, come ci spiega Paride, saranno «in balìa di tre italiani che vivono a Madrid, Parigi, Helsinki, Liverpool, Berlino e Marrakech. Si sfidano per farci vivere qualcosa di unico in queste città. Non posso spoilerare, ma abbiamo fatto cose che non avrei mai provato nella mia vita. Per fortuna c’è questo programma».

Il partner in crime della presentatrice che annovera il Giappone tra le mete più pazzesche che ha visitato («Sono stato a un party sadomaso ed erano educatissimi anche lì, è un Paese di contraddizioni») e sogna di fare tappa in Corea, prosegue ammettendo che ne hanno combinate «di ogni, ma non è tutto adrenalinico: a volte invece è intimo e imbarazzante. La cosa divertente è che lo spettatore può rifare quelle cose lì, esperienze strane ma divertenti. Alcune non volevo farle, ma poi mi buttavo sempre. Molti spettatori diranno: “Be’, se ce l’hanno fatta ‘sti due figurati se non ce la faccio io!”». Tra le sorprese ci sono, senza dubbio, «Liverpool: da amante dell’Inghilterra, è una città molto umana e si respira un’aria più autentica, come a Napoli. Mi hanno colpito anche la vivacità di Marrakech e i lati inaspettati di Helsinki». Dopo l’introduzione di Paride arriviamo a Victoria che esordisce ammettendo che «è la prima volta che al debutto di una trasmissione mi sento serena. Di solito ho un’ansia terrificante!».

Però, dopo tanto tempo, finalmente un programma che ti riporta in auge.
Non lo dire troppo velocemente, ché qui il baratro è dietro l’angolo. Chissà dove cazzo mi porterà ’sta cosa. Sicuramente a fare tv in maniera divertente. Poi non so se mi porta in auge o mi scava la fossa, propendo più per la seconda (ride). Mi piace sparigliare le carte, la gente pensava di vedermi in un altro Victor Victoria (il talk show che ha condotto su La7 tra il 2009 e il 2010, nda) che non escludo ritorni, ma sentivo ancora l’esigenza di evadere un po’ on the road. Perché mi ha dato davvero tanto l’esperienza di Pechino Express.

C’è l’idea di fare ritornare Victor Victoria?
Su quel fronte non mi ha cagato nessuno, quindi forse no. Mi diverto molto a fare le interviste, ma la tv è cambiata, e quel genere è molto inflazionato. Per questo volevo approcciare un tipo di format non troppo battuto in Italia, quello dei viaggi non canonici. Sarò una Licia Colò fuori di testa e coi capelli stirati. Mi sono molto divertita nel farlo.

Facciamo un passo indietro: sei stata simbolo di una generazione.
È un bellissimo modo per darmi della vecchia.

Ma no!
È la stessa cosa che ho detto a Madonna. Poi ho cercato di riparare, peggiorando la situazione.

E Madonna come reagì?
Molto carinamente: si è messa a ridere, mi ha detto che aveva capito il complimento, anche se uscito male. Una figa pazzesca, del resto è Madonna. Prima di entrare per intervistarla mi briffava Vincenzo Mollica.

Racconta.
Diceva di non fare la fenomena: fuori dal luogo dell’intervista temevano potessi mandare in vacca tutto facendo storcere Madonna. Avevano paura se ne potesse andare. Invece lei è una macchina da guerra, non devi nemmeno montare un pezzo con Madonna.

Hai intervistato tutti. La star più simpatica?
Tom Hanks. È cresciuto con i late night show, con l’intrattenimento divertente. Da me si è fatto corteggiare, prendere in giro, e mi ha baciata. Sei mesi dopo lo vedo con Leonardo DiCaprio e uno Steven Spielberg che non capiva niente di quello che stava succedendo.

Cioè?
Hanks, quando mi vede in conferenza stampa, mi chiede cosa facessi lì e io gli dissi che volevo mollarlo per mettermi con DiCaprio. Allora lui pucciava le dita nell’acqua e faceva le finte lacrime chiedendomi di non lasciarlo.

Chi ti ha lasciato l’amaro in bocca?
Russell Crowe. Aveva la nomea di non essere simpatico nelle interviste, e quando l’ho intervistato ho avuto la conferma. Può essere molto sgradevole, aveva trattato male la mia crew.

E tu?
Mi sono incazzata e gli ho detto di moderare i toni.

Com’è finita?
Che ha concluso l’intervista dicendo: “Fuck you! Fuck MTV!“.

Come hai reagito?
Gli ho risposto: “Fuck you!“.

Ah…
L’ho sempre amato moltissimo come attore, ma a volte è meglio non incontrarli, i propri miti.

E tra gli italiani?
Gigi D’Alessio è un mito totale, da fan dei Deep Purple ha iniziato la puntata di Victor Victoria suonando Smoke on the Water. Anche Raoul Bova è stato molto al gioco durante Le Iene. E sempre per loro mi sono spacciata per la figlia illegittima di Vasco Rossi durante le riprese di un suo video a Cinecittà: ho rotto i coglioni a tutti.

Che facevi?
Tipo che andavo dal parrucchiere e dicevo: “Ma chi è che gli ha tagliato i capelli così di merda?”. Ho rischiato di essere menata dal regista, ma ho concluso il servizio con lui che viene messo a letto da me mentre gli canto Vita spericolata come una ninna nanna. Vasco è di un’ironia e un’intelligenza uniche. Lui è un viaggio incredibile, ha una testa meravigliosa, ti auguro un’intervista con lui.

Il meno simpatico, tra gli italiani?
Ci sto pensando, ma non mi viene in mente nessuno perché chi veniva si prestava al gioco.

A Victor Victoria rifacevi i videoclip famosi con i Manetti Bros. e tanti guest.
Con Travaglio ho fatto Centro di gravità permanente di Battiato. E poi Siamo donne con la Impacciatore che faceva anche il leggero strabismo della Salerno.

La cosa più clamorosa?
Ho chiesto a Pierfrancesco Favino e Nanni Moretti di fare i Bee Gees. Favino ha dato l’ok e così ho chiamato Nanni per convincerlo. La sua assistente mi dice che sta guardando un film russo e ci saremmo risentiti fra cinque ore. Quando non ci speravo più mi chiama. Era incuriosito e sconvolto dalla richiesta e siamo stati al telefono per un’ora. Ha voluto sapere chi fossi e cosa facessi. Ha declinato gentilmente. Così ho chiamato Dario Argento e lui si è prestato subito. Ha avuto un grandissimo successo, era perfetto nel ruolo del Bee Gees depresso.

Hai anche condotto il Festival di Sanremo nel 2007 con Giorgio Panariello e Ilary Blasi. Ricordo che John Travolta ti massaggiò i piedi…
E avevo un fungo a un’unghia del piede perché avevo preso una micosi in piscina! A mezz’ora dalla diretta mi si stacca l’unghia e la mia truccatrice me la rimette con l’attack. È incredibile che abbia ancora un piede. La mia unica speranza, sul palco dell’Ariston, era che non si staccasse l’unghia e rimanesse appiccicata alla giacca di John Travolta.

Come fu quell’esperienza?
Un punto di svolta e devo dire grazie a Giorgio Panariello. Venivo da MTV e mi immaginavo la gente dire, leggendo il mio nome, “Cabello chi?”. Giorgio è stato generosissimo e mi ha lasciato la libertà di fare quello che volevo intervistando gli ospiti internazionali. Facevo quella fuori dal coro, che non aveva niente da perdere, e me la sono goduta. Chi fa il mio mestiere deve fare Sanremo almeno una volta perché è LO show.

Vinse Povia con Vorrei avere il becco.
Già, con quella canzone orrenda. Guarda le espressioni nella foto della premiazione e capisci tutto.

Gli ascolti non furono esaltanti.
Non fu un’edizione facile: su Giorgio c’era una grande pressione e un’ansia da ascolti. Ma vedendo il Sanremo fatto da noi, con gli ospiti e i trattamenti, era veramente un super Festival. A me ha portato molto bene quell’edizione.

Qualche anno prima eri nella giuria di qualità con Cecchetto e i tuoi giudizi furono molto duri.
Lavorando a MTV, avevo il polso di quello che succedeva in Italia. C’erano già artisti come Subsonica, Bluvertigo, Afterhours… una quota che non era rappresentata. Era immaginazione versus reality. Invece devo dire che Amadeus ha trovato una buona quadra tra il nuovo e la tradizione. Per questo è stato premiato da pubblico e social, portando gente che anche io ascolto come Lazza, Madame, Marco Mengoni, Mahmood. E non è semplice, in uno show di quel tipo.

Toglimi una curiosità: ma è vero che eri molto gelosa dei tuoi autori durante Victor Victoria?
Non tanto gelosa, ma costruire una squadra affiatata è molto faticoso. A un certo momento a molti autori arrivò un’offerta molto grossa anche economica da un’altra parte, ci rimasi molto male per la prospettiva di ricominciare da zero.

Se ti dico Quelli che il calcio…?
Sono veramente grata sia per il risultato che per il tipo di pubblico nuovo portato alla Rai puntando sull’intrattenimento, non avendo i diritti del calcio. Quel programma era un brand, come MTV. Il lavoro fatto sopperiva alla mancanza del calcio con lo show, i comici e i personaggi. È stato faticoso farlo da outsider per rivoluzionare le cose. Mi sono dovuta guadagnare la fiducia, ma è stata una gran bella palestra e rifarei cento volte quella fatica. In più avevo compagni di viaggio con un ottimo feeling.

E di X Factor che mi dici?
Facevo cagare. Il giudice non è il mio.

Motivo?
Sono estremamente emotiva e mi affeziono alle persone. A volte vedevo che erano penalizzate per meccanismi e giudici che si mettevano d’accordo. Trovavo difficile massacrare ragazzi che si mettevano in gioco. Poi da spettatrice lo guardo e mi diverto. Sono stata felice per Ambra, che è un’amica, e ha fatto un bellissimo lavoro.

Eri sempre in video e poi il vuoto è coinciso con la sindrome di Lyme. Come l’hai vissuta?
Grande solitudine e fatica, visto che dovevo convivere con una cosa più grande di tutto. Ma ha alleggerito la mia vita di tanti orpelli e stronzate, comprese finte amicizie. È stato come avere Saturno contro: ne sono uscita più forte, cambiata e migliorata. Non lo auguro a nessuno, se tornassi indietro non vorrei riviverlo, ma ho capito molte cose. Non mi mancava il video, ma ho deciso di scegliere i progetti con cui ripresentarmi al pubblico.

Cosa ti mancava di più del mondo televisivo?
Mi mancava moltissimo stare in una stanza, guidare un team e investire sulla creatività. Se fossi in America lavorerei come autrice dietro le quinte.

Cosa manca in tv oggi?
Proprio format come Viaggio pazzeschi. C’è un gap di mercato, e questo genere di show itineranti che uniscono intrattenimento ed esperienza in Italia non ne ho visti. Questa cosa può essere una nuova frontiera del viaggio.

Torniamo un attimo alla musica: chi ti piace tra le nuove leve e chi non ti piace?
Quelli che non mi piacciono non li ascolto.

E cosa ascolti?
Ascolto sempre moltissima musica estera. In Italia, Mahmood, Madame e Fabri Fibra, che scrive benissimo. Poi Elodie, che ha una voce straordinaria ed è iconica: ha unito l’intrattenimento allo stare sul palco. Non ci sono altri personaggi in Italia che lo fanno, sono contenta del successo che ha.

Dopo tutto quello che hai passato, come ti senti?
Una vecchia pirla. Grazie a Viaggi pazzeschi, tra l’altro, mi ha ufficialmente mollato il mio contorno occhi.