Arriva "Legion", la serie degli X-Men | Rolling Stone Italia
Interviste

Arriva “Legion”, la serie degli X-Men

Stasera andrà in onda su Fox il primo episodio della serie televisiva ispirata all’universo della Marvel. Abbiamo intervistato il creatore e il protagonista di uno degli show più attesi dell'anno

Arriva “Legion”, la serie degli X-Men

Legion è la prima serie televisiva in otto episodi firmata Marvel, ispirata all’universo X-Men. Basata sull’omonimo fumetto, la serie ha la firma creativa di Noah Hawley, autore e scrittore di show come Bones e Fargo. Il protagonista è Dan Stevens, che interpeta David Haller, un ragazzo recluso da anni in un ospedale psichiatrico. Dan è famoso per il ruolo di Matthew Crawley, marito di Lady Mary, nella popolare serie Downton Abbey e interpreterà Bestia ne La Bella e la Bestia con Emma Watson, nelle sale italiane il prossimo 16 marzo. Nel cast della serie c’è anche Rachel Keller, che interpreta la misteriosa Syd Barrett (Hawley è un mega fan del periodo psichedelico dei Pink Floyd), Jean Smart e Aubrey Plaza.

Tutti conviviamo con i nostri demoni, ma David Haller, il protagonista della serie, sa che la sua schizofrenia non è incurabile e, con l’aiuto di Syd e della dottoressa Melanie Bird (Jean Smart), riuscirà a capire che la sua follia è la manifestazione di un superpotere incontrollabile tramandatogli dal padre Charles Xavier, il famoso Professor X. Abbiamo cacciato, inseguito e braccato Dan Stevens e Noah Hawley nella hall di un hotel di Los Angeles e abbiamo chiesto loro di spiegarci in maniera NON telepatica cosa possiamo aspettarci dalla serie.

Iniziamo dal titolo, Legion. Cosa significa?
Dan Stevens: Ha un doppio significato. Lo show racconta la storia di un uomo con vari problemi, tra cui l’incapacità di capire i suoi poteri soprannaturali. Le origini del personaggio nascono sulle pagine dei fumetti Marvel, quando il protagonista viene soprannominato Legion, perchè ha una legione infinita di personalità multiple, che si manifestano all’interno del suo cervello.

Come ti sei preparato per il ruolo?
Dan Stevens: Ho parlato con dottori, familiari e pazienti schizofrenici. Devo ammettere che parlare con gente affetta da schizofrenia paranoide è un’esperienza indimenticabile, perchè vivono in una realtà parallela che è molto realistica, almeno per loro. È una realtà molto dura, sempre in bilico tra dubbio e convinzione. Molto spesso, se non sei un medico, la verità è davvero difficile da identificare, perché il loro è un mondo fantastico che può apparire molto realistico, in quanto spesso queste persone discutono argomenti seri. Ho cercato di ritrarli nel modo più onesto possibile e, se non sono riuscito, vorrei precisare che non avevo intenzione di offendere nessuno. 

Ti piacevano i fumetti da bambino?
Dan Stevens: Sì, tantissimo. Se devo essere onesto – e non lo dico solo per promuovere lo show – sono sempre stato un lettore accanito dei fumetti degli X-Men, che leggevo con mio fratello. Questo show non è solo un adattamento ben fatto di un fumetto, è un universo complesso con riferimenti ad altri film e serie televisive. Molte delle idee sono fantastiche e i risvolti alla fine di ogni puntata sono straordinari, vi sorprenderanno. 

Vedremo qualche X-Men nello show? Hugh Jackman?
Noah Hawley: No, per il momento nessun X-Men. Vedremo una serie di mutanti con abilità sovraumane, che stanno scappando dalle forze governative, ma non appartengono agli X-Men.

Quindi, per riassumere, cosa possiamo dire di questo show?
Noah Hawley: È difficile dirlo! Ma solo per scelta. Ho deciso personalmente di non rivelare niente, anzi vorrei che tutti gli spettatori fossero confusi come David, che sperimentassero la sua confusione mentale. David vive in un ospedale psichiatrico, conosce e si fida di Syd – perché anche lei ha poteri mutanti – viene interrogato dal governo e decide di unirsi alla lotta di uno squadrone d’assalto di rinnegati fuorilegge, dopo aver scoperto la potenza devastante dei suoi poteri. Tutto questo mischiato alla condizione mentale instabile di David, fomentata dalla memoria del padre e della sua infanzia. Sono vignette favolose, la trama arriva dopo. 

Realtà e pazzia, non ci sono confini. David come riesce a gestire questa situazione?
Noah Hawley: Se qualcuno ti dicesse, sin da quando sei bambino, che sei pazzo, ripetendolo durante tutto il corso della tua vita e poi ti dicesse che tutto quello che ti hanno fatto credere non era follia ma realtà vera, come credi che reagirebbe questa persona? Cosa penserebbe del mondo? Diciamo che lo show ruota attorno alla storia di un personaggio che vive la realtà in modo distorto. Questo non significa che questa realtà sia completamente inventata. Non bisognerebbe mai analizzare la sua situazione da un punto di vista soggettivo, soprattutto perchè gli show televisivi preferiscono farti vedere l’aspetto drammatico di una situazione, non certo quello surreale. Ci sono pochissimi show che sono riusciti a sottolineare entrambi gli aspetti, il primo che mi viene in mente è American Horror Story

Come hai fatto a far capire a Stevens il mood che volevi rappresentare nella serie?
Noah Hawley: Gli ho preparato una colonna sonora di 160 canzoni, che volevo che ascoltasse ogni giorno per capire quanto fosse danneggiata la mente di Haller. C’era un pò di tutto, canzoni francesi, suoni sperimentali, pezzi dei primi Pink Floyd, tratti soprattuto dai primi due album, Piper at the Gates of Dawn e A Saucerful of Secrets. Le scenografie sono molto interessanti, ci siamo ispirati a Quadrophenia e Arancia meccanica. È uno show unico, vedere per credere”.  

FUCKING AAA ragazzi, da vedere. Il primo episodio andrà in onda stasera su Fox (canale 112 di Sky)

Per chi vuole saperne di più: www.mondofox.it/legion e #Legion

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