Un caffè (o forse no) con Jennifer Coolidge | Rolling Stone Italia
Interviste

Un caffè (o forse no) con Jennifer Coolidge

La seconda stagione della satira vacanziera, i costumi di Halloween e questa fase pazzissima della sua carriera (vedi anche il successo di 'The Watcher'): abbiamo chiacchierato con l'iconica star di 'The White Lotus'

Un caffè (o forse no) con Jennifer Coolidge

Mark Summers per Rolling Stone


La macchina del caffè di Jennifer Cooligde è rotta. L’attrice sta chiamando da casa sua a New Orleans e non riesce a farla funzionare: «Spero che tu non pensi che io sia un’ameba perché non ho personalità», dice Coolidge, 61 anni, decidendo di affrontare l’intervista senza caffeina. «L’abbiamo già posticipata una volta e non voglio essere una rompicoglioni. Quindi mi toccherà farla in modalità risparmio energetico».

In teoria Coolidge potrebbe raggiungere a piedi la sua caffetteria di quartiere, ma ora è un po’ troppo famosa per farlo. Nel ruolo di Tanya in The White Lotus – la cui seconda stagione ha esordito in Italia su Sky e NOW il 7 novembre – così come nel ruolo di Karen in The Watcher di Ryan Murphy (disponibile su Netflix), Coolidge è passata dall’essere un’amata attrice caratterista a diventare, finalmente, una vera star a tutti gli effetti. Anche dopo le sue celebri interpretazioni di Paulette in La rivincita delle bionde, della mamma di Stifler in American Pie, della malvagia matrigna di Hilary Duff in A Cinderella Story e la partecipazione a diversi film di Christopher Guest, poteva comunque uscire a prendersi un caffè. Ora è impossibile: «Non posso semplicemente camminare per strada in accappatoio», dice nel suo caratteristico mezzo sussurro ansimante. «Mi mancano i giorni in cui non mi conosceva nessuno, potevo mettermi un cappello strambo e uscire a passeggiare. Non posso più farlo. Devo sistemarmi i capelli e truccarmi, darmi una sistemata. Che palle!».

Com’è stata l’accoglienza per la seconda stagione di The White Lotus?
Penso che fosse molto difficile fare una stagione all’altezza della prima. Quando un prodotto ha un successo così inaspettato, poi c’è tanta ansia per eguagliare quel risultato… ma penso che sia stato fatto un buon lavoro. Non sono una di quelle persone che guardano i numeri, non voglio rovinarmi tutto. E non voglio leggere le recensioni, perché mi imbarazzo.

Jennifer Coolidge in ‘The White Lotus 2’. Foto: HBO/Sky

Soprattutto da quando hai vinto un Emmy per il tuo lavoro nella prima stagione.
È un sacco di pressione, vero? Ma sono entusiasta di essere tornata. Impossibile non amare Mike White (lo showrunner della serie, ndt) , ha fatto un ottimo lavoro nel casting di The White Lotus 2. Ha ingaggiato questi grandi attori – Michael Imperioli, Aubrey Plaza, Laura Dern (l’attrice fa un cameo a sorpresa in questa seconda stagione, ndt) – e sa davvero come raccontare una storia coinvolgente, come mantenere alto l’interesse. E, soprattutto, scrive cose che altri non scrivono.

Quando ti sei resa conto che la serie stava decollando?
Non c’era nessun segnale fino a quando la serie non ha sfondato. Ci sono stati momenti in cui non direi che ero sorpresa, ma il livello di recitazione mi ha fatto sospettare che sarebbe potuta andare molto bene. Non pensavo però che tante persone l’avrebbero guardata perché, anche se era una storia brillante, non sapevo se gli spettatori avrebbero capito tutto ciò che Mike voleva dire. Ho davvero sottovalutato il pubblico e sono rimasto scioccata quando The White Lotus si è trasformata in una hit. È stato assurdo, i miei vicini di New Orleans si travestivano da personaggi della serie e organizzavano queste feste per vedere insieme le puntate. Si sono presentati tutti con camicie hawaiane e collane di fiori. Quello è stato davvero un buon indizio.

Si vestono ancora per la seconda stagione?
Halloween è passato da poco. Di solito faccio questa grande festa con 150 persone, ma ora ho dovuto ridurre il numero. Penso che quest’anno fossero cinquanta, sono venuti anche loro, i vicini. C’era una ragazza che si è vestita da… Jennifer Coolidge: ha trovato un abito che sembrava proprio quello che indossavo per gli Emmy. E poi è arrivato un altro ragazzo vestito da bagno alla lavanda. Quando le persone fanno uno sforzo del genere, è impossibile fingere quell’entusiasmo.

Supporting Actress in a Limited or Anthology Series or Movie: 74th Emmy Awards

Un bagno è molto elaborato da realizzare. Com’era il costume?
È stato pazzesco: ha costruito questa piccola vasca da bagno, e poi ha aggiunto palloncini bianchi e lavanda per rendere il bagnoschiuma alla lavanda. Il suo bagno alla lavanda era migliore del mio. I sali da bagno non fanno davvero le bolle, ma era un’interpretazione davvero intelligente.

E tu come ti sei vestita?
Be’, sai, io non sono Heidi Klum. Non ho tempo per inventarmi un costume fantastico. Mi sono presentata con questa parrucca enorme. La gente mi chiedeva: “Cosa sei?”. Non ne avevo idea, ma è difficile organizzare questa festa di Halloween. Non ho tempo per mascherarmi da verme o altro. Ho adorato il costume di Heidi, perché è inaspettato: una delle donne più belle del mondo arriva vestita da verme. Amo.

Tieni l’Emmy che hai vinto a casa?
Sì, è a casa mia a Los Angeles, davanti al dipinto di una donna degli anni ’30 sopra il mio camino. Se spingo l’Emmy contro il quadro, sembra che lei lo tenga in mano. Quando ho comprato la tela dall’antiquario, mi hanno detto che era un’attrice. Quindi è bello, è come se il premio l’avesse vinto l’attrice di un’altra generazione.

Mike ha detto di aver scritto Tanya pensando a te. Dove si trova Tanya in questo momento, quanto ti relazioni con lei?
Spero di essere più gentile di Tanya. Ma per quanto riguarda chi sono, penso che la mia ingenuità fosse del tutto parallela. Sicuramente ora non sono più naïf come lo ero una volta. Questo spesso mi mette nei guai: non voglio usare la parola “stanca”, ma sono molto più cauta adesso che sono più vecchia e molto più… qual è il contrario di sprovveduta? Molto più perspicace, ecco. Tipo, quando incontri una guardia di sicurezza mentre stai cercando di entrare da qualche parte, lui ha sentito ogni sorta di storia e ti guarda come dire: “Non hai nessuna possibilità”. Non sono la guardia di sicurezza che lo fa da vent’anni, ma quella che lo fa da qualche anno.

I fan hanno chiamato questo momento della tua carriera “Jenaissance”. Che effetto ti fa?
Il discorso sulla “Jenaissance” potrebbe nascere dal fatto che recito in due serie arrivate quasi contemporaneamente: la serie di Ryan Murphy, The Watcher, è uscita poco prima di The White Lotus 2. In qualche modo questa concomitanza ha creato un po’ di slancio.

Quanto ti fermano in giro adesso?
È davvero aumentata la frequenza, a dimostrazione del potere della televisione. Molte persone sapevano chi ero grazie ad American Pie. Sali su un aereo e la gente dice: “Oh, sono seduto accanto alla mamma di Stifler” o simili. Le persone ti riconoscono anche se hai fatto un film molto tempo fa. Ma in qualche modo la combinazione di questi due titoli ha fatto crescere tutto esponenzialmente… tutti mi conoscono, adesso. Sento che questa a nuova generazione – la generazione di Ariana Grande – piaccio di più rispetto a quella precedente. C’è qualcosa che funziona meglio con loro. Sono molto più giovani di me, però. Ed è tutto sui social media: mi imitano su TikTok, e molte imitazioni sono assolutamente perfette. Qualche giorno fa, Ariana ha interpretato il mio personaggio, Sherri Ann Cabot in Best in Show. Era centratissimo, ha azzeccato ogni sfumatura e il modo in cui sbatte le ciglia.

Hai fatto sapere ad Ariana quanto ti è piaciuto?
Certo. Non riuscivo a crederci, un sacco di gente mi ha mandato il video. Dicono tutti: “Sei praticamente tu, Jennifer. Sei tu”.

Stai iniziando anche a essere conosciuta per ruoli come quello di Tanya o per la tua interpretazione della madre di Carey Mulligan in Una donna promettente, che ti permettono di fare un lavoro drammatico più serio. Cosa ha causato quel cambiamento?
È tutto merito di Mike White, è lui che ha deciso di rischiare e puntare su di me. Prima nessuno l’aveva fatto davvero. E penso che Una donna promettente abbia aiutato parecchio. Meno male che Emerald Fennell (la regista e sceneggiatrice del film, ndt) esiste, ha innescato un meccanismo che non è da sottovalutare. Se mi chiedessi: “Jennifer, chi pensi che sia stato a cambiarti la vita così di colpo?”, direi assolutamente Emerald Fennell. Quel piccolo ruolo in qualche modo ha dato il via a qualcosa. E poi, ovviamente, subito prima di Emerald, Ariana Grande mi ha voluta nel suo video per Thank U, Next, che è stato un colpo di fortuna. All’improvviso qualcuno versa benzina su questo fuochino e, poco dopo, la tua vita è completamente diversa.

Come pensi che sarebbe stata diversa se avessi guadagnato tutta questa fama all’inizio?
È una domanda interessante. Non so chi sarei diventata ma, se vuoi una risposta sincera, direi che preferisco che tutte queste grandi opportunità siano arrivate in una fase più avanzata della vita anziché diventare famosa a trent’anni e vedere quella fama svanire. Ho ritrovato degli spezzoni divertenti di alcuni spettacoli che ho fatto a quell’età, roba comica. E ricordo di aver pensato: “Oh, devo aver fatto schifo”. Ma guardandomi indietro, dicevo: ”Non ero affatto male ed ero davvero magra e molto più carina, ma nessuno mi voleva”. Ma chi lo sa perché il successo non è arrivato dopo Best in Show o altro… In ogni caso, preferirei finire con il botto anziché il contrario.

Negli anni Ottanta hai lavorato con Sandra Bullock in un ristorante di New York, Canastel’s. Era brava nel suo lavoro?
È divertente perché due di quelle cameriere – parliamo del 1983 – erano alla mia festa di Halloween. Ma Sandra era la padrona di casa e io solo la cameriera dei cocktail. Poi, verso la fine, non mi presentavo molto ai miei turni. Non ero molto brava. Quindi Sandra ha finito per fare anche i miei, di turni. Era molto coscienziosa, molto carina. Per lei si stava già preparando una grande carriera, aveva parecchie cose che bollivano in pentola.

Quante volte hai visto La rivincita delle bionde?
Due.

Davvero?
Sì, forse una sola. A volte, quando fai il film e poi vai alla prima, ti dicono: “Jennifer, abbiamo un posto per te tra il pubblico”. Quindi devi davvero vederti il film mentre lo fanno tutti gli altri. Se sono a casa di qualcuno e in tv passa La rivincita delle bionde guardo le scene di qualcun altro: non mi piace per nulla vedere le sequenze in cui ci sono io, mai. Non voglio rivedermi. Faccio il mio lavoro e basta. Ma mi è capitato di incontrare un ragazzo, era maître in un hotel di San Francisco, che mi ha detto: “Ogni sera, dopo il mio turno, vado a casa e mia madre ed io guardiamo La rivincita delle bionde insieme”. Ho risposto: “Oh, che carino. Ma non tutte le sere, dai”. E lui: “Sì, ogni notte vado davvero a casa e mamma sta alzata ad aspettarmi per vederlo”. Sono così felice che quel film abbia portato tanta gioia alle persone.

Qual è la parte migliore del successo?
Le persone sono convinte che io sia simpatica perché ho interpretato molti underdog, è bello. In effetti non ho interpretato troppe persone cattive. Gente che nemmeno mi conosce mi invita agli eventi perché sanno che non sono una serial killer o qualcosa del genere. Penso che non mi troverei mai nei guai se la mia macchina si rompesse. Qualcuno direbbe: “Sali in macchina, ti do un passaggio a una stazione di servizio”.

Cosa fai per rilassarti?
Il mio cane ama il mio letto, io amo il mio letto e mi piace… sdraiarmi sul mio letto (ride). So che molti dicono: “Mi piace fare surf, mi rilassa”. Ma il mio relax non comporta alcun tipo di sforzo atletico. Amo andare a letto e guardare film, se riesco a far funzionare la televisione.

Qual è il tuo regime di fitness?
Non ce l’ho, ma a New Orleans ho queste scale davvero ripide che salgo e scendo cento volte al giorno. E sento che questo aiuta.

Qual è la cosa più costosa che hai comprato?
Questa casa. Non ho figli, quindi penso che sia come un bambino che ha bisogno di molte attenzioni. È vecchia, ha costantemente bisogno di qualcosa. È sicuramente l’acquisto più folle che ho fatto, per tutti i soldi che ci ho messo. Non finisce mai. La casa è diventata un lavoro.

Che consiglio vorresti dare alla Jennifer più giovane?
Tieni duro. Se qualcuno non è gentile con te, credici lo stesso. Ho sempre rifiutato quell’idea. Per qualsiasi motivo, avrei continuato fare il mio. Non so perché, ma non ho mai creduto di non piacere alle persone.

Ora ti lascio andare a prendere il tuo caffè.
Non vuoi sentire la mia citazione preferita?

Certo.
Il carattere determina il destino dell’uomo. È di Eraclito.

Da Rolling Stone USA