‘Sorelle sbagliate’, quando la mela non cade lontano dall’albero | Rolling Stone Italia
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‘Sorelle sbagliate’, quando la mela non cade lontano dall’albero

Il primo grande lavoro di Olivia ed Elizabeth Milch, figlie del leggendario creatore televisivo David ('Deadwood', 'NYPD Blue'), attinge al loro pedigree, al loro dolore e al loro strettissimo legame. Le interviste (anche a Jessica Biel ed Elizabeth Banks) dietro le quinte

‘Sorelle sbagliate’, quando la mela non cade lontano dall’albero

Elizabeth Banks e Jessica Biel in 'Sorelle sbagliate'

Foto: Jojo Whilden/Prime Video

Sorelle sbagliate racconta due storie su due diverse coppie di sorelle, una immaginaria e una reale. Ufficialmente la serie di Prime Video è un adattamento del romanzo del 2019 di Alafair Burke su due sorelle da tempo distanti, interpretate da Jessica Biel ed Elizabeth Banks, che si ritrovano dopo l’omicidio del marito di una delle due. Ma è anche un modo per la creatrice della serie, Olivia Milch, di elaborare le dinamiche familiari con la sua di sorella, Elizabeth Milch (anche lei produttrice dello show), e il padre David Milch, la mente brillante ma tormentata dietro drammi classici come Deadwood e NYPD Blue.

Nella storia, il padre di Chloe (Biel) e Nikki (Banks) era un ubriacone che si era “ripulito” prima che la figlia minore Chloe fosse abbastanza grande da rendersi conto del peggio del suo comportamento. Forse non a caso, Chloe è diventata una celebre giornalista e attivista, mentre Nikki è una tossicodipendente in via di guarigione il cui figlio è stato cresciuto da Chloe. Allo stesso modo, David Milch ha sofferto di diverse dipendenze, tra cui eroina e gioco d’azzardo, ma si è ripulito quando Olivia aveva 10 anni ed Elizabeth 15. Le personalità delle sorelle – insieme a quelle del fratello Ben, che come Elizabeth ha vividi ricordi di quando suo padre si drogava – sono state plasmate di conseguenza.

Olivia, 36 anni, è un vulcano. Fa sentire la sua presenza partecipando in qualsiasi ruolo alla serie ambientata nel Queens, chiedendo a ogni membro della troupe cosa stia succedendo e dimostrandosi entusiasta del loro lavoro. Elizabeth è amichevole e calorosa, ma non esuberante come Olivia. Durante il periodo più tumultuoso della sua infanzia, dice, «probabilmente mi è sembrato utile essere tranquilla e attenta, sapere come sarebbe stata una giornata e come affrontarla al meglio».

Sorelle Sbagliate S1 | Trailer Ufficiale | Prime Video

Entrambe sono state attratte dal lavoro del padre fin da bambine. A sei anni, Elizabeth ha visitato un set di David, quello della serie di breve durata Capitol News, e ha dichiarato: “Verrò a lavorare con te ogni giorno libero da scuola”. I primi ricordi d’infanzia di Olivia sono invece legati al set di NYPD Blue. Scherza dicendo che l’odore di un teatro di posa è per lei come quello delle madeleine di Proust.

Autodefinitasi «una nepo-baby molto orgogliosa», Olivia ha portato vari elementi del passato del padre in Sorelle sbagliate. Ha assunto Regina Corrado, che ha scritto per David Deadwood e la sua imperscrutabile serie successiva, John From Cincinnati, come sua co-showrunner. Il cast di supporto include tre ex attori di Deadwood: Kim Dickens nel ruolo della poliziotta incaricata di indagare sull’omicidio, Michael Harney in quello del fedele portiere di Chloe e Keone Young in quello di un investigatore privato. Ci sono altri collegamenti più sottili, come la scena in cui Nikki immagina di incontrare il suo defunto padre in un bar, ispirata a una sequenza di NYPD Blue in cui il detective Sipowicz sognava un incontro simile con il figlio morto.

L’intera produzione è piena di Easter egg della famiglia Milch, sia intenzionali che più casuali. Le pareti del lussuoso appartamento di Chloe sono ricoperte di dipinti di Rita, la madre di Olivia ed Elizabeth («La loro madre, come artista, è incredibilmente brava», afferma Biel). Lo scenografo Ford Wheeler ha inconsapevolmente progettato la pool house di Nikki negli Hamptons in modo che assomigliasse a una guesthouse che un tempo avevano David e Rita. Un’altra coincidenza: sul set dove Nikki frequenta le riunioni degli Alcolisti Anonimi, Wheeler ha appeso un cartello con la scritta “Keep your side of the street clean“, che, spiega Olivia, «era una delle frasi più ricorrenti a casa nostra».

Ma Olivia non era entusiasta di sfruttare alcuni tratti distintivi di Milch. I set di David Milch erano caotici per natura. Le sceneggiature per le singole scene spesso non venivano completate che poche ore prima delle riprese, e gli attori dovevano comunque essere precisi con il linguaggio distintivo di David, e persino con la punteggiatura, nonostante la mancanza di tempo per la preparazione. Questo rallentava il processo a tal punto che Dickens ricorda di «aver guardato call sheet che riportavano “Giorno 17 di 11” e “TBD” per le pagine del copione». La produzione di Sorelle sbagliate era sia più organizzata che più rilassata: nessun monologo scritto all’ultimo secondo possibile, e mentre Olivia, come suo padre, si preoccupa profondamente che i dialoghi siano pronunciati con la giusta cadenza, è meno rigida riguardo alle parole stesse.

«Chi stava sul set di Deadwood ha detto che avrebbe pagato il biglietto d’ingresso per essere lì», dice, «ma è dura da sopportare. Crescendo in quell’ambiente, a volte pensi: “Forse non voglio replicarlo”». Come afferma W. Earl Brown, ex attore di Deadwood, «si vedono elementi di David in Olivia. Ma lei non sembra essersi lasciata distruggere, come ha fatto David».

Olivia sa anche che almeno in parte il motivo per cui suo padre, che lotta contro l’Alzheimer da un decennio, se la cavava con il suo comportamento imprevedibile era, «per dirla senza mezzi termini, il fatto che fosse un uomo». Al contrario, lei ha creato un set con «un’energia super femminile», come lo descrive Biel. «Era come stare nella cucina di tua madre: “Hai bisogno di un tè chai? Devi andare in bagno?”. Era un ambiente molto accogliente»

La vita con David Milch era, seppur memorabile, molto meno rassicurante. Le gite all’ippodromo potevano essere un ottovolante di emozioni per chiunque andasse a vederlo scommettere sui pony. Corrado ricorda un giorno in cui Milch vinse 90mila dollari e se ne andò con i soldi «in un sacchetto di carta nel retro dell’auto. Me li diede a casa. Era tutto davvero surreale». L’ippodromo poteva sembrare un parco giochi per i bambini quando vinceva, ma Olivia descrive i suoi giorni di sconfitte come «terrificanti». Durante il viaggio di ritorno a casa, dice, «si percepiva quanto fosse sconvolto». Eppure, l’amore di David per il gioco d’azzardo ha portato anche a una tradizione che le sorelle Milch sono state felici di continuare: comprare biglietti della lotteria per il cast e la troupe.

Quello spirito familiare di generosità si estende al modo in cui trattano anche i personaggi apparentemente secondari. Sorelle sbagliate ha un mistero come spina dorsale narrativa, ma tratta ogni supporting come una persona e non soltanto un elemento funzionale alla storia. «Nessuno dei personaggi è utilitaristico», dice Dickens. «Sono tutti delineati benissimo, e questo in un certo senso riporta all’atmosfera [di Deadwood]».

Olivia Milch, Regina Corrado, la produttrice Alissa Bachner ed Elizabeth Milch. Foto: Jojo Whilden/Prime Video

La serie riserva i suoi doni più grandi alle sue due sorelle immaginarie. Tra l’oscurità del mistero dell’omicidio e il passato comune di Nikki e Chloe, Banks e Biel hanno una grande alchimia e un rapporto vivido e complesso. Sono anche molto divertenti insieme, il che è molto più prevedibile da Banks che da Biel, che di solito interpreta la donna più “normale” quando fa commedie.

Sebbene le Milch sentissero il legame autobiografico più diretto con il materiale, le star non hanno dovuto faticare molto per trovare i propri parallelismi. Biel dice di Chloe: «La sua esperienza è diversa dalla mia», ma ci sono alcune linee di demarcazione facili da tracciare tra queste due celebrità raffinate e glamour, con matrimoni di alto profilo e ogni mossa sottoposta a un pesante scrutinio pubblico. «Osservo i miei amici in questo settore che attraversano questa esperienza», dice Biel. «Ho sentito di poter trarre molte cose dalla mia vita personale a riguardo».

Banks è la maggiore di quattro fratelli e descrive alcuni dei suoi film passati, come Pitch Perfect e Charlie’s Angels, come «il fatto di aver elaborato nella mia arte uno dei rapporti più importanti per me, ovvero la sorellanza». Come le Milch, sa cosa significa avere un’infanzia molto diversa da quella dei suoi fratelli: «I miei genitori si sono separati dopo che sono andata al college. Il mio fratellino ha i genitori divorziati, il che non rientra affatto nella mia esperienza». È stata attratta dal progetto anche perché ha diverse persone care negli Alcolisti Anonimi.

Così come Corrado, che è la più giovane di nove fratelli, ma che è diventata così amica del clan del suo mentore da chiedersi una volta: «Perché mi sento orfana? Ho una famiglia così numerosa. Ma voglio essere nella famiglia Milch». Per quanto si senta benvenuta tra loro, non si fa illusioni sulla sua gerarchia rispetto a Olivia ed Elizabeth. «Sapevo che non sarei mai riuscita a intromettermi tra le sorelle», dice.

Le sorelle Milch sono così unite che l’ultimo giorno di riprese Olivia si è alzata per ringraziare il cast e la troupe e, dice Dickens, «è riuscita a malapena a pronunciare le parole per ringraziare la sorella maggiore. Tutto ciò che voleva era renderla orgogliosa». Quella sorella maggiore vede un altro parallelismo tra Olivia e una delle sorelle che ha scritto per questa serie. Olivia e Chloe, spiega Elizabeth, «hanno la mentalità da aggiustatutto. Qualsiasi cosa succeda, entrambe pensano: “C’è chiaramente un modo giusto per farlo, quindi perché non lasci che me ne occupi io?”. Hanno entrambe ragione al 100%, ma vorresti anche dire, da sorella maggiore protettiva: “Oppure potresti lasciare che siano gli altri a provare a fare le cose, e chissà come andrebbe a finire”».

«Ma perché», chiede Olivia sorridendo, «dovremmo mai volerlo scoprire?».

Da Rolling Stone US