Jeff Goldblum: il grande e stilosissimo Oz | Rolling Stone Italia
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Jeff Goldblum: il grande e stilosissimo Oz

L'attore è pronto a rimettersi nei panni del Mago per il secondo atto di 'Wicked', in uscita il 19 novembre. Pellicola in cui può fare due delle sue cose preferite: indossare outfit pazzeschi e cantare

Jeff Goldblum: il grande e stilosissimo Oz

Jeff Goldblum. Foto: Ellen von Unwerth/ GG2025/Penske Media via Getty Images

Se nei paraggi c’è Jeff Goldblum vuol dire che lo show è già cominciato. Anche se sono le 10 del mattino e sei nei corridoi di un hotel milanese, senza telecamere. Abbiamo appuntamento intorno alle 10, appunto. Lui è puntuale come un orologio svizzero: è altissimo, stilosissimo, profumatissimo.

«Hello, I’m Jeff», si presenta. Vero, è Jeff. Ma come si fa a distinguere Jeff dal Dr. Ian Malcolm, da David Levinson e da tutti gli altri? Credo fermamente che pochi attori riescano a fare quello che fa lui: far diventare i suoi personaggi Jeff Goldblum, e non viceversa. L’ha fatto recentemente anche in Wicked, dove interpreta uno (stronzissimo) Mago di Oz. Ruolo che gli ha comunque permesso di fare due delle sue cose preferite: sfoggiare degli outfit incredibili, lui che è abituato a essere il più cool nella stanza, e cantare.

Ci racconta tutto mentre siamo seduti in una grande camera del Principe di Savoia, davanti a un tavolo pieno di pasticcini. Scopriremo presto che Jeff è un gran chiacchierone, che è simpaticissimo e che se gli fai una domanda lui ti parla per dieci minuti infilandoci dentro di tutto. Un entusiasta di natura, e non è un caso se si è riempito la vita di tutte le cose che gli piacciono. Tipo recitare e allo stesso tempo pubblicare dischi jazz in cui fa cantare le attrici che incontra sul set mentre lui suona il piano. Chiedetelo ad Ariana Grande, a Cynthia Erivo o a Scarlett Johansson. È questo il segreto per essere come lui? Proviamo a capirci qualcosa mentre è in Italia per parlarci di Wicked – Parte 2, in arrivo nelle sale il 19 novembre. Saranno settimane molto intense per il Mago.

Sei pronto a iniziare questo nuovo round di promozione? Con Wicked diventa impegnativo.
Guarda, avevo fatto qualche giro per i Jurassic Park, idem per Independence Day. Ma pure con Wes Anderson. Con Wes siamo andati in Giappone. Ma questa è tutta un’altra questione. Ti devi preparare, grossi giri internazionali. Poi sai cosa?

Cosa?
Mi piace da morire essere associato a questo film. È una delle esperienze sul set migliori della mia vita. Sto bene col cast e ci mandano in posti bellissimi. Che ti devo dire…

Ma infatti. Bellissimo.
E poi siamo orgogliosi del film, e le persone lo amano tantissimo. È tutto giusto, divertente. Ma comunque io la prendo molto seriamente.

Che intendi?
Che vado a dormire presto, che rispetto i tempi. Rappresentare il film è un affare molto serio.

Perché pensi che le persone si siano così emozionate per Wicked? C’è gente che l’ha visto dieci volte, gente che piange, gente che va al cinema vestita come le protagoniste.
Lo so, è una roba grande. Non so che effetto ha fatto a te, se hai letto la storia, se hai visto il musical…

L’ho visto nel West End, poi ho letto il libro e ho guardato il film. Pacchetto completo.
È stato intenso per te?

Diciamo di sì.
Anche per me. Pensa che io l’ho visto a Broadway, quando era appena uscito, con Idina Menzel e Kristin Chenoweth. Ma già da piccolo, quando avevo visto Il mago di Oz, per qualche motivo quel film aveva fatto scattare qualcosa in me. Ma poi vogliamo parlare delle musiche di Stephen Schwartz? Dai, su. Le musiche aprono portali. Non avrei immaginato che quei personaggi sarebbero diventati miei amici e che vent’anni dopo avrebbero chiesto di essere nel film.

Destino.
Devi tener conto che non è facile fare il film di un musical. Jon M. Chu (il regista, nda) sa come si fanno queste cose. Se non hai visto la sua trasposizione di In the Heights (in Italia uscito col titolo Sognando a New York, nda) devi assolutamente farlo. E poi non parliamo dei costumi, dei set, del cast. Tutto giusto.

E tu di cast te ne intendi.
Sono stato in molti film con grandi cast, film scritti bene, eccetera. Ma questo vince. Ariana Grande e Cynthia Erivo è come se fossero state destinate a fare quei ruoli. E quindi, per rispondere alla domanda di prima…

Che era “cosa ha fatto sì che Wicked sia così amato?”
Ti rispondo: tutte queste cose insieme. E in più mettici anche le tematiche che affronta il film. L’amicizia, l’empowerment femminile, il ritrovarsi.

A me fa impazzire il fatto che Ariana volesse fare Glinda da quando era una bambina ed era pure venuta a vederti a Broadway quando aveva tipo 10 anni. Era tua fan. C’è anche la foto.
Certo, l’ho vista.

Jeff Goldblum e Ariana Grande nel 2005

Quindi se ci credi si avvera?
Guarda, ho dedicato la mia vita al credere all’immaginazione, alla poesia, alle cose che non si vedono. E ho vissuto in California in un momento perfetto. Mi son trasferito lì nel 1975, puoi capire cos’era. Era il periodo giustissimo per tutte queste cose. Un’altra volta ti racconterò quanto mi piaceva il mondo della metafisica e tutte quelle cose lì. Poi adoro la meditazione. Tuttavia, sono anche un grande fan della scienza. Son portali diversi per sperimentare la realtà.

Un po’ come il Mago di Oz: un po’ scienziato e un po’ mago. Parliamo del tuo Oz, molto diverso dagli altri che l’hanno preceduto.
Aspetta. Tu hai già visto il secondo film?

No, non ancora.
Penso che ti piacerà moltissimo… (me lo dice pianissimo, sussurrato)

Lo so! Perché quando il primo finisce è proprio dove inizia l’azione.
Vedrai. Succedono un sacco di cose, ci sarà anche Dorothy. Io l’ho visto solo una settimana fa. Ovviamente mi sono emozionato.

Il tuo Mago è un po’ stronzo, possiamo dirlo?
Possiamo.

Come sei entrato nel personaggio? È a tutti gli effetti un ruolo politico.
È stato complicato, complicato e complicato. Ma è quello che cerco nelle parti, luci e ombre. Mi sono fatto una bella cultura di Oz, ci sono un sacco di cose tra le storie originali scritte da Frank Baum, dal film del 1939 passando per tutti gli altri libri e film che sono venuti dopo, arrivando ai lavori di Gregory Maguire (autore di Wicked, nda). Non ho letto tutto ma ho fatto quello che potevo. Il primo che ho visto interpretare quella parte era Joel Grey, che i miei genitori avevano visto in Cabaret, e poi sono riuscito a incontrarlo e a conoscere sua figlia (Jennifer Grey, nota per Dirty Dancing, nda). Poi ho guardato un sacco di cose online, tipo il mio amico Ben Vereen che fa il mago e tanti altri attori che hanno fatto la parte. Infine ho parlato a lungo con Jon Chu, perché c’erano molte decisioni da prendere.

Tipo?
Volevamo raccontare altro, qualcosa che non si sapeva ancora. Lo capirai in questo film. La sua voglia di famiglia, per esempio. Ma anche il fatto che lui fosse parte di quell’America di inizio XX secolo, i tempi di Houdini, dell’entertainment, del circo. Nel secondo film vedremo ancora di più la sua inventiva. In fondo in fondo non è un cattivo ragazzo. È tutta una questione di potere di autorità. Lui non ne ha, ma finge di averne. Ne è sedotto.

Lui non avrà poteri ma tu sì: ogni attrice che incontri sul set poi la fai cantare nei tuoi dischi.
È vero!

Dopo che abbiamo sentito Ariana, Cynthia e Scarlett nel tuo ultimo lavoro, ora dovresti far cantare Jonathan Bailey o Michelle Yeoh. Quale canzone?
Be’, Jonathan sarebbe perfetto su A Foggy Day in London Town, da vero inglese che è (si mette a cantarla). Michelle non lo so, devo pensarci, ma studierei sicuramente una cosa da cantare insieme. Qualcosa di divertente.

Jeff Goldblum & The Mildred Snitzer Orchestra with @ArianaGrande - I Don't Know Why (I Just Do)

Jeff Goldblum & The Mildred Snitzer Orchestra with @CynthiaErivo - We'll Meet Again (Lyric Video)

Quando realizziamo l’intervista è appena uscito il disco di Taylor Swift.

So che sei uno Swiftie. Hai ascoltato The Life of a Showgirl?
Subito. Ti dico solo che mia moglie è in loop da quando è uscito. The Fate of Ophelia è fantastica.

Tu dovresti fare The Life of Jeff Goldblum in cui canti della tua vita in Italia. So che sei sempre qua.
A Firenze, sì! Abbiamo due figli che fanno una scuola francese a L.A., e questa scuola ha scuole gemelle anche a Milano, Roma e Firenze. E quindi spesso veniamo qua, visto che ci piace molto l’Italia. Ora i miei figli parlano francese, inglese e italiano.

E tu come te la cavi?
No, io no. Ma cerco di imparare.

Che poi è sempre il segreto di Jeff Goldblum.