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Jason Reitman: «’The Front Runner’ racconta come l’informazione politica è diventata gossip»

Il nuovo film del regista di 'Juno' ripercorre la storia di Gary Hart, interpretato da Hugh Jackman, il candidato alle presidenziali USA che nel 1987 è stato travolto da uno scandalo sessuale

Jason Reitman

Il 36esimo Torino Film Festival si è aperto con The Front Runner – Il Vizio del Potere di Jason Reitman. È il secondo film in un anno per il regista canadese, che dopo Tully torna dietro la macchina da presa per raccontarci le tre settimane in cui il mondo della comunicazione politica di massa è cambiato per sempre.

Hugh Jackman in ‘The Front Runner’

Stati Uniti, 1987, le elezioni presidenziali si avvicinano e Gary Hart, interpretato alla perfezione da Hugh Jackman, è il front runner, il favorito: la sua capacità di rendere semplici concetti di economia politica complessi, la lungimiranza con la quale fa previsioni sul futuro del paese, la calma con la quale tranquillizza un reporter del Washington Post terrorizzato dalle turbolenze in volo – e perché no, i suoi capelli – piacciono alla popolazione americana. Quando però viene fuori che l’immagine del presidente ideale non coincide con quella del marito ideale, i giornalisti diventano paparazzi, l’informazione si riduce al gossip e la vittoria si trasforma in una sconfitta.

Per la sua carriera, ma anche per le due donne che gli sono più vicine: la moglie Lee, che gli aveva chiesto di non metterla in imbarazzo, e Donna Rice, tanto bella quanto intelligente che, a differenza dell’aspirante presidente, non ha con sé uno staff di volontari plurilaureati ad aiutarla. E la nostra favorita diventa lei, perché Jason Reitman – regista che ha sempre avuto un’attenzione particolare per i suoi personaggi femminili – sa far tornare l’oggetto, l’etichetta, «la bionda del Monkey Business», un essere umano.

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