Giulia Maenza: «Voglio diventare un mostro» | Rolling Stone Italia
Interviste

Giulia Maenza: «Voglio diventare un mostro»

Nel cast di ‘The Bad Guy’, la nuova (esplosiva) serie di Prime Video, c’è anche questa giovane attrice e modella palermitana che è uno dei volti più interessanti della nuova generazione. E che ha un sogno: essere trasformata in un ‘Monster’. Come Charlize Theron

Giulia Maenza: «Voglio diventare un mostro»

Giulia Maenza

Foto: Paul Maffi

Il sogno alla rovescia di Giulia, sottile e bellissima, è diventare un mostro. Come Charlize Theron in quel film – Monster, appunto – che le ha fatto vincere l’Oscar. Sogni che si possono permettere le modelle quando diventano attrici: nascondere in cantina la bellezza, superpotere e insieme punto debolissimo, per completare la transizione di carriera. Giulia Maenza ha debuttato a 16 anni (adesso ne ha 23) sulla passerella di Donatella Versace, lavorato per Dolce & Gabbana, posato per Patrick Demarchelier. Percorso quasi classico: l’hanno fermata mentre si allenava (è mezzofondista, figlia di un insegnante di educazione fisica, ha praticato l’atletica a livello agonistico) e in un baleno si è trovata a Milano. Della modella ha il fisico e la grazia, qualcosa di molto angelico e pericolosamente sensuale insieme.

È stata scelta con impeccabile gusto dai registi Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana per interpretare Teresa, la figlia del boss, nella nuova serie (dall’8 dicembre su Prime Video) The Bad Guy. Trama in brevissimo: Nino Scotellaro (interpretato da Luigi Lo Cascio) è un magistrato antimafia che improvvisamente viene accusato di essere, lui, un mafioso. Il mondo si rovescia, Nino costruisce la sua vendetta. Scritta da Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi e presentata in anteprima al Torino Film Festival, la serie è una gradita sorpresa di fine anno. Più dark comedy che mafia movie, ironizza anche sulle (troppe?) fiction educative sul tema, capovolge luoghi comuni e apre un nuovo capitolo, in termini di stile e visione, rispetto al genere. Era ora, dico io. Regia immaginifica, costruzione di un incubo pop, tutte le caselle al posto giusto (il cast, gli ambienti, le sparatorie), The Bad Guy meriterebbe di avere successo e, se accadrà, aprirà la strada anche a Giulia, che finora avevamo visto su Netflix nel Filo invisibile.

Foto: Paul Maffi

Hai sempre voluto fare l’attrice o è stato un pensiero venuto dopo le esperienze nella moda?
Alla moda, davvero, non avevo mai pensato. Anche perché non avevo neanche bene idea di che cosa fosse la moda. A Palermo, chi se lo poteva immaginare quel mondo lì? Invece andavo spesso al cinema, e se mi era piaciuto quello che avevo visto, ripetevo le battute davanti allo specchio. Però, dopo qualche anno di viaggi e sfilate, servizi fotografici e campagne, ho capito che era arrivato il momento di mettermi a studiare recitazione. Dovevo prendere una pausa perché, per quanto divertente, la moda è un’idrovora che ti risucchia. Purtroppo ho scelto il momento sbagliato.

Cioè?
Mi sono iscritta alla scuola di Susan Batson a New York e mi sono trasferita. Sistemato tutto, decido di farmi una vacanza in Italia, un attimo prima che inizino le lezioni. Solo che le lezioni iniziavano a marzo 2020. Con lo scoppio della pandemia, non sono più riuscita a tornare in America, e da Susan Batson non ho mai messo piede. A New York ci sono ancora degli scatoloni con i miei vestiti. Però, a quel punto, mi sono messa a fare provini, i famosi self-tape che durante i lockdown sono diventati un’attività frenetica, mentre le sfilate e i servizi fotografici saltavano tutti. È arrivato presto Il filo invisibile, così non mi sono scoraggiata.

Giulia Maenza nella serie ‘The Bad Guy’. Foto: Amazon Studios

Sei una che si scoraggia, di carattere?
Non molto ma, va detto, i casting della moda ti formano. Per un fantastico “sì”, una tonnellata di “no”. Ci si attrezza, si capisce come funziona.

Tante modelle sono diventate attrici, ma c’è sempre un po’ di pregiudizio verso chi viene dalla moda.
Sì, un po’ c’è, ma ci sta. In realtà, basta guardarsi intorno per vedere quante ex modelle siano arrivate in alto, nel cinema. Non solo Charlize Theron, ma anche la bravissima Kasia Smutniak qui in Italia, per dire. Detto questo, io continuo anche a fare la modella, per ora. Un po’ perché mi piace, un po’ perché è un lavoro più sicuro rispetto al cinema e alla televisione.

Però ti sei trasferita a Roma: il sogno del cinema lo vuoi proprio inseguire.
Sì, sono molto motivata e faccio tutto quello che occorre con una certa disciplina, ma al tempo stesso sono una che vive giorno per giorno. Un tocco di fatalismo non guasta mai. In questo momento spero tantissimo che The Bad Guy vada bene, perché mi auguro che ci sia la seconda stagione. È stato bello, il set, il cast, tutto, e io amo da morire il mio personaggio.

Senza spoiler, raccontalo tu.
Teresa è fragilissima e bisognosa d’affetto, è cresciuta in un mondo di uomini spietati, è la figlia di un orco quindi si è creata una sua bolla, uno spazio sicuro per staccarsi dall’orrore che la circonda. Ma a un certo punto, e gli spettatori vedranno perché, diventa un’altra, si trasforma, si ribella… e, improvvisamente, è fortissima”.

L’intervista è per Rolling Stone, mi dici che musica ascolti?
Sono cresciuta viaggiando in macchina con mio padre, che mi accompagnava alle gare, e poi in giro per il mondo per la moda, sempre con lui. Quindi la musica che conosco meglio è la sua: Simon & Garfunkel, Sting, gli Oasis. La musica italiana la sto scoprendo solo adesso, piano piano.

Altre notizie su:  Giulia Maenza The Bad Guy