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Essere papà di Venus e Serena Williams: parla Will Smith, che punta all’Oscar con ‘King Richard’

Nel biopic ‘Una famiglia vincente’, il divo interpreta il padre nonché mentore delle due leggende del tennis. Che abbiamo incontrato insieme a chi ha raccontato la loro (pazzesca) storia

Foto: Warner Bros.

«L’intero gruppo di lavoro, dai produttori agli sceneggiatori, dal regista fino agli attori, ha cercato soprattutto l’autenticità. L’obiettivo era raccontare cinematograficamente una storia incredibile, ma realmente accaduta», osserva Will Smith, protagonista e produttore di Una famiglia vincente – King Richard, in uscita il prossimo 13 gennaio e tra i titoli favoriti agli Oscar 2022. La storia «incredibile ma realmente accaduta» è quella delle sorelle Venus e Serena Williams, quando furono (già) fenomeni del tennis a tredici e dodici anni, e del padre-coach “King Richard” (Smith), che le ha allenate fino a che non hanno raggiunto il professionismo.

Abbiamo incontrato virtualmente tutte le star del film diretto da Reinaldo Marcus Green. La crew di stelle – del cinema e del tennis – è riunita sul mateco di un campo di Los Angeles, in uno dei club esclusivi che sembravano preclusi alle due Williams bambine. Le ragazze del ghetto di Compton venivano viste con sospetto e diffidenza razzista, in uno sport a totale dominanza bianca e ricca. Quelle due ragazzine “Straight Outta Compton” avrebbero vinto complessivamente 30 titoli del Grande Slam (44 se si considerano anche le vittorie in doppio).

Sul campo, inedito e originale palco da press conference, troviamo le vere sorelle Williams alle quali la storia si ispira, i produttori fratelli Tim e Trevor White, lo sceneggiatore Zach Baylin, la produttrice esecutiva Isha Price e infine gli attori principali, da Will Smith alle giovanissime Saniyya Sidney e Demi Singleton, rispettivamente Venus e Serena.

Osserva l’autore Reinaldo Marcus Green: «Nella mia vita, prima di questo film, ero stato su un campo da tennis una sola volta. Questa storia però mi ha conquistato. Ho cercato di realizzarla in chiave family drama, ovvero un film che potesse essere apprezzato anche da mia madre, che non ha mai visto una sola partita di tennis!».

Parlano le vere campionesse: Serena e Venus Williams

«Leggere la sceneggiatura e rivedere la nostra storia mi ha emozionato e commosso fino alle lacrime», osserva la “Venere nera” del tennis Venus Williams. «Il set ha ricreato magicamente l’atmosfera di “famiglia” che abbiamo vissuto nella realtà. Spero che questo film possa insegnare a tante persone giovani a credere in se stesse anche nelle situazioni più difficili».

Le fa eco la sorella Serena: «Credere in se stessi rende ogni cosa possibile. Non si deve temere di avere traguardi altissimi. Il detto “il cielo è il solo limite” contiene molta verità. La parola che descrive meglio il progetto/film, invece, credo sia “surreale”, perché si tratta di un’opera di finzione, eppure c’è la realtà della nostra storia. Riconoscerci in un’opera così grande, così come vedere Will Smith interpretare nostro padre, ci faceva pensare: “Ma allora siamo e abbiamo fatto davvero qualcosa di importante!”».

Tra realtà e finzione: il racconto di ‘papà’ Will Smith

Will Smith con Aunjanue Ellis, che interpreta la moglie Brandi, e Saniyya Sidney. Sidney e Demi Singleton, alias Venus e Serena Williams. Foto: Warner Bros.

In una sequenza del film assistiamo alla (messinscena della) prima intervista a Venus Williams, ancora quattordicenne. Si tratta di un’esclusiva tv per ABC News Day One. Il giornalista incalza la ragazza che si è appena detta convinta di poter battere la prima avversaria, Arantxa Sánchez Vicario. «Pensi di poterla battere?», «So che posso batterla». Lui insiste: «Sei molto sicura… come mai?». A quel punto entra in campo il padre Richard Williams, che, arrabbiato, interrompe l’intervista, apostrofando il giornalista: «Ti ha già detto che è sicura… questa ragazza sarà sui campi a vincere partite quando il tuo vecchio culo ed io saremo dentro a una bara!» (il frammento della vera intervista è visibile qui).

Will Smith racconta di avere accettato immediatamente la parte di “King Richard” perché ricordava di aver visto live quell’intervista: «Quando vidi quella scena in diretta tv restai colpito soprattutto dallo sguardo di Venus. Pensai che un giorno avrei voluto vedere negli occhi di mio figlio quello stesso identico sguardo. Ho pensato anche che, se fossi diventato padre, avrei voluto saper difendere la mia giovane prole con la medesima forza. Un altro aspetto sorprendente di questa storia è che, nonostante l’allenamento costante, Venus e Serena si divertivano sempre a giocare. Se facevano qualcosa di sbagliato a casa o a scuola la loro punizione era: “Oggi non potete giocare”. Il tennis era un “gioco” e una vera gioia per loro. Per quanto Richard fosse determinato e tosto, non ha mai forzato le figlie a fare qualcosa che a loro non piacesse. Ragionava “insieme” a loro. Certo c’erano regole rigide, ma il confronto era costante. Non ci sono oggi giovani professioniste che possano giocare come facevano Venus e Serena Williams. Seniyya e Demi sono state molto brave. Per esempio Seniyya, nella realtà, è mancina e ovviamente doveva giocare come Venus, che è destra, quindi ha imparato a farlo con la destra. Ha imparato a giocare in modo simile a una delle più grandi tenniste di tutti i tempi con la mano opposta alla sua naturale».

Le giovani Williams “per finta”: Saniyya Sidney e Demi Singleton

«Venus e Serena Williams sono state sempre un modello di riferimento per noi. Entrare nelle scarpe di Venus mi ha aiutata a crescere in molti sensi, sportivamente e umanamente. Will Smith mi ha insegnato il rispetto e il cuore con cui dedicarsi agli altri fuori e dentro al set», racconta Saniyya Sidney. Sidney e Demi Singleton interpretano in maniera naturale, credibile e perfetta Venus e Serena Williams.

Per il training sportivo, le ragazze sono state allenate da un tennista-coach, che fu tra gli ex compagni delle Williams all’accademia tennistica Rick Macci. Nel film simulano magnificamente l’acerba sicurezza delle due. Nelle interviste appaiono invece ancora timide e caute. Sidney ammette che era estremamente nervosa al primo incontro con Venus e all’idea di giocare a tennis davanti a lei. Singleton conclude: «La prima volta che abbiamo incontrato Serena e Venus è stato sul set. Ci hanno raccontato della loro vita, dell’infanzia, dei ragazzini con cui uscivano all’epoca… ci hanno parlato di tutto tranne che di tennis!».

La parola al “coach” Jon Bernthal

Jon Bernthal è il coach Rick Macci. Foto: Warner Bros.

Infine Jon Bernthal – il coach Macci nella finzione – chiosa: «La parola “famiglia” è la chiave per decifrare il buon lavoro svolto. Un film che parla di una famiglia unica e incredibile è stato possibile grazie a un gruppo che è diventato “famiglia”. Essere genitori è il lavoro più importante del mondo. Credo che Richard sia un esempio lampante di questo. Posso dirlo dopo averlo conosciuto e aver parlato a lungo con Venus e Serena. Richard è stato un grande padre anche perché amava il gioco ed è riuscito a renderlo “divertimento” per le sue ragazze».

Per dirla con gli N.W.A. e con il vero “King Richard”, all’ennesima vittoria delle figlie: «Straight Outta Compton!».

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