X Factor 12, intervista ad Anastasio: «Non sono salviniano» | Rolling Stone Italia
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Anastasio: «Non sono salviniano»

Il rapper si toglie qualche sassolino dalla scarpa contro chi l'ha strumentalizzato e, archiviato il successo della finale, promette: «A ‘X Factor’ ho dovuto fare il compitino, voglio rompere il cazzo»

Anastasio: «Non sono salviniano»

Foto di Jule Hering

Quando c’è in ballo la finale di X Factor è difficile fare previsioni e pronostici, ma un po’ tutti sentivamo che il favorito per la vittoria sarebbe stato Anastasio, lo era sin dall’inizio e non ha mai abbassato il livello delle sue performance, perciò alla fine ha vinto e con merito. Di giovedì in giovedì il rapper ventunenne ha battuto la concorrenza scavando un solco tra sé e gli altri, che dalla presentazione degli inediti in poi, è diventato probabilmente incolmabile.

Tanto per non farsi mancare niente ha avuto già il suo battesimo del fuoco con il mondo delle grandi polemiche, causate da una serie di like ambigui a pagine come CasaPound, Matteo Salvini dal suo profilo Facebook privato. Abbiamo parlato di questo e di tutto quello che è stato con il diretto interessato.

Hai realizzato quello che è successo? Come sono state le prime dodici ore da vincitore di X Factor?
Sono abbastanza stanco, è un po’ provante. Spero che oggi sia l’ultimo giorno con questi ritmi e che d’ora in poi sarò un po’ più padrone del mio tempo.

C’è stato un momento in cui hai capito che avresti vinto?
Onestamente ero sicuro che sarei sempre stato un concorrente a parte e che questo mi avrebbe avvantaggiato. Però non ho mai pensato di vincere, ho pensato che me la sarei giocata.

Anche se hai vinto ed è finito nel migliore dei modi, c’è qualcosa che cambieresti qualcosa del tuo percorso?
Ho fatto questo percorso con consapevolezza, sapendo dove mi trovavo. Quando entri pensi “questo è il macchinone che ti macina” e in effetti i tempi sono parecchio stressanti, tra interviste, prove in studio, prove sul palco, foto, confessionali etc etc. Ovviamente sapevo a cosa sarei andato incontro e devo dire che tutto viene alleggerito dalle persone che ci lavorano, che rendono le cose più facili. Quindi no, non cambierei niente.

Durante questa edizione di X Factor ho avuto sentimenti altalenanti nei tuoi confronti: oscillavo tra “è la cosa più fica mai successa a X Factor” e “no cazzo, ha vent’anni ed è un rapper, non può piacere alle mamme deve essere più scomodo”, dove sta la verità?
Ti dico la verità, qui a X Factor ho dovuto fare il compitino. Se devo rifare Stairway to heaven cosa posso inventarmi? Cerco di adeguarmi al pezzo e di rispecchiarlo. È vero che non ho disturbato abbastanza, anche se forse nell’inedito un po’ di critica c’è. Tra i miei obiettivi c’è anche quello di rompere il cazzo, anche io ho pensato a questa cosa che tu dici: “piacere alle mamme”, forse percepiscono la mia versione più drammatica, che è un lato di me, ma non è l’unico.

Visto che è evidente che lavori molto ai tuoi testi e che fai attenzione ai dettagli, volevo chiederti cos’è che consideri banale come autore?
Non ti so dire di preciso, quando qualcosa è banale, retorico o melenso in qualche modo te ne accorgi e lo eviti. In questo percorso di X Factor qualche banalità mi è scappata, perché non sempre arriva l’ispirazione e se c’è un buco da tappare, va tappato. Per questo ti dico che ho fatto il compitino. Sono molto autocritico, ma so che la maniera in cui ho lavorato dentro a X Factor non è la maniera in cui lavorerò d’ora in avanti.

Sto detestando questa intrusione e questa specie di linciaggio nei tuoi confronti, al di là di tutto, trovo folle e orribile tutto questo meccanismo di analisi attraverso i like sui social. Mi riferisco ovviamente alla polemica riguardo i tuoi like a Casa Pound, Salvini etc, ho visto che hai già chiarito, vuoi rifarlo anche per i lettori di Rolling?
Mi ha dato molto fastidio la strumentalizzazione che è stata fatta e soprattutto che sia stato travisato il pezzo che è uscito nel mio ep, perché è un pezzo a cui sono molto affezionato, parla delle fragilità di un adolescente, qualcuno ha pensato il primo verso e l’ha interpretato male. Io non sono per niente schierato politicamente dove è stato detto.

Anche alla luce di tutto questo, riguardo alla tua vittoria e a quello che ti aspetta, sei preoccupato per l’inferno che ti aspetta?
L’inferno mi sembra di starlo a vivere ora, sono davvero ore stressanti. Mi dà molto fastidio essere strumentalizzato. All’inizio mi faceva ridere, anche perché si tratta di fuffa, poi quando mi hanno iniziato a rompere il cazzo ogni tre secondi ho iniziato un po’ a infastidirmi, perché non voglio continuare a ripetere che non sono salviniano, anche perché mi sembra stupido che si possano capire le mie idee in base ai like che ho messo su facebook, no?

Beh a questo punto, visto che hai detto che tra i tuoi obiettivi c’è anche quello di rompere il cazzo, ti tocca fare una canzone in cui te la prendi con Salvini!

Ma magari sarà fatto…

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